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MURLO

A Casciano di Murlo la Festa della Trebbiatura

9 Luglio 20164 minuti di lettura
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festatrebbiatura2016Sabato 9 e domenica 10 luglio a Casciano di Murlo, con l’organizzazione dell’ASD La Sorba, avrà luogo la Festa della Trebbiatura con riproposizione delle varie fasi di quella che negli anni ’50 e ’60 era la vera e propria festa della campagna e che aveva nella raccolta del grano, della biada, dell’orzo e, successivamente, del grano duro, il suo momento più rappresentativo anche in considerazione degli effetti economici sulle famiglie.

Il tempo della trebbiatura è oggi solo un ricordo per gli abitanti non più giovani di Casciano. In un passato non molto lontano tutti i campi che circondavano il paese erano coltivati a grano ed in misura minore ad altri cereali. La raccolta iniziava a metà giugno e si protraeva fino ai primi giorni di luglio. Il grano veniva segato a mano, legato in manne, e riunito in piccole mucchie nel campo. Al termine della raccolta, per mezzo di un carro trainato da buoi, le manne venivano riunite in mucchie più grandi nelle aie. Si potevano osservare aie con molte mucchie dalle diverse dimensioni, perché c’erano molti piccoli coltivatori diretti che si riunivano in un’unica aia.

Il grandi produttori trebbiavano da soli, lo stesso facevano i contadini. Mitiche mucchie si innalzavano nei poderi più grandi. Nelle aie si ricordano vecchi trattori OM o Landini a testa calda che per poter partire avevano la necessità di essere scaldati con un panno inzuppato di petrolio che veniva incendiato sotto il trattore. La messa in moto avveniva tramite un grosso volano che veniva fatto ruotare manualmente. La trebbiatrice era costituita da una macchina che aveva in cima un pianale ed una bocchetta di carico. Sul retro della trebbiatrice usciva grano che veniva raccolto in appositi sacchi quasi sempre di color grigio. Dalla parte anteriore della trebbiatrice usciva la lolla. Le macchine venivano piazzate nell’aia il più vicino possibile alla mucchia e messe in comunicazione tra loro tramite grosse cinghie di trasmissione. Vi era inoltre l’elevatore che serviva per trasportare la paglia nel pagliaio che veniva innalzato a mano. Durante la trebbiatura ogni persona aveva un ruolo preciso. Alcuni salivano nella mucchia e con forconi dalle punte allungate gettavano le manne sul pianale della trebbiatrice. Le manne venivano raccolte e dopo aver reciso i legacci, passate all’imboccatore.

Tutte le attività della trebbiatura erano molto faticose; quelle meno faticose, come la raccolta della lolla, avvenivano in mezzo ad un grosso polverone. Fra il personale che seguiva la linea della trebbiatura un ruolo importante era quello del macchinista, che era il responsabile di tutte le operazioni.

Il personale della linea di trebbiatura lavorava dalle 3 di notte fino alle 10-11 della sera. Rimanevano poche ore per il sonno, molte delle quali erano occupate per gli spostamenti che avvenivano quasi sempre di notte.

L’arrivo della trebbiatrice era un avvenimento importante ed era tradizione di preparare un’abbondante pasto a base di locio. Fra i produttori vigeva lo scambio. La trebbiatura era anche un periodo nel quale si socializzava, specialmente la sera quando al termine dei lavori si brindava e si cantava sotto le stelle. Successivamente l’elevatore fu sostituito dalla pressa. All’inizio degli anni ’70 comparvero le prime mietitrebbia con raccolta diretta sui campi.

Ora presso le colline di Casciano nessuno coltiva più il grano e della trebbiatura rimane la memoria storica di un periodo, a noi vicino, nel quale la vita si svolgeva entro il paese e dalla coltivazione della terra si traeva il fabbisogno per la sopravvivenza. Proprio per rievocare un momento storico molto importante per Casciano ed il suo territorio, l’ASD La Sorba ripropone ormai da molti anni la Festa della Trebbiatura dove giovani e meno giovani del posto, nei costumi tradizionali dell’epoca ricordano l’evento. Viene altresì riproposta la cucina del periodo con piatti tipici preparati dalle donne del luogo.

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