Dopo le prime settimane del 2016, caratterizzate da una forte pressione su Mps, questo momento di calma apparente potrebbe essere propizio per trovare una soluzione che dia nuova stabilità all’istituto. Tra le ipotesi circolate negli ultimi giorni ci sarebbe anche l’eventuale discesa in campo di Cassa Depositi e Prestiti che potrebbe acquistare pacchetti di crediti in sofferenza alleggerendo così il bilancio della banca.
L’eventuale ingresso di Cdp in Mps “mi sembra un’operazione, che immagino sia sul tavolo dei responsabili, non la più semplice e ovvia”, occorre “capire quali sono le condizioni e non so neanche se si possa fare francamente. Soprattutto se – aggiunge Clarich – qualcuno dice che questo vorrebbe dire voler smobilizzare altre partecipazioni di altro tipo, anche strategiche”.
Quanto all’ipotesi di pagare in azioni gli interessi dell’ultima tranche dei Monti bond al Tesoro, che così salirebbe dal 4% al 7%, Clarich spiega: “Il ministero dell’Economia ha sempre detto, e non ha smentito, che la sua partecipazione non è strategica, di lungo periodo”.