A Chianciano Terme da oggi, martedì 22 dicembre, fino al 6 gennaio 2016 nella piazzetta di fronte al Museo Civico Archeologico Delle Acque (museo etrusco) in viale Dante sarà collocata la ricostruzione del “Teatro dell’Universo” di Leonardo da Vinci realizzato dai “Fratelli Cinquini Scenografie” per la Fondazione Carnevale di Viareggio. La prima ricostruzione della scenografia leonardesca a grandezza naturale e funzionante è inserita nell’ambito della Mostra “EcoRinascimento – Il Natale nell’Arte Contemporanea”, manifestazione patrocinata dall’Amministrazione comunale di Chianciano Terme e curata dall’Associazione culturale “EcoRinascimento” di Firenze, con la finalità di promuovere e valorizzare l’arte contemporanea, l’Eco Art e l’artigianato artistico.
Il “Teatro dell’Universo” è la ricostruzione a grandezza naturale (7 metri di altezza) di una straordinaria macchina scenica funzionante, elaborata sui disegni del genio toscano, e nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Carnevale di Viareggio, il Museo Ideale Leonardo Da Vinci, insieme alla Regione Toscana e al Comune di Viareggio. La denominazione di “Teatro dell’Universo” di Leonardo ha un duplice significato: si riferisce sia all’iconografia scenica fra terra (la “Montagna che si apre”) e cielo (lo zodiaco come allusione alla “Festa del Paradiso”) sia al pensiero e all’opera di Leonardo come “universo” fra arte e scienza, tecnologia e simbologia.
Inoltre, il “Teatro dell’Universo” è concepito, nella forma della “montagna che si apre”, in riferimento alla montagna visibile a sinistra nel paesaggio della Gioconda del Louvre, il dipinto più universalmente noto. La montagna della Gioconda è emblematica per la concezione di filosofia della natura e di geologia animata di Leonardo, artista-scienziato universale. La montagna si apre ruotando, grazie a un marchingegno decisamente innovativo nella storia del teatro. La doppia scena, chiusa e aperta, alterna la visione idilliaca a quella infernale delle viscere della terra.
Il nucleo centrale, la “montagna che si apre”, è stato ricostruito in base ai disegni del Codice Arundel (Londra, British Library) e del grande foglio scoperto da Carlo Pedretti (con ulteriori frammenti che lo integrano) per la messa in scena dell’Orfeo del Poliziano, databili verso il 1506-1508 (tra la fine del secondo periodo fiorentino e l’inizio del secondo periodo milanese). Non si hanno notizie certe sulla effettiva realizzazione del progetto di Leonardo per il governatore francese di Milano, Charles d’Amboise; forse la rappresentazione ebbe luogo nel 1508.
L’inserimento della ruota dello zodiaco (che abbiamo ricostruito graficamente per la prima volta in base a disegni e incisioni di Leonardo e della sua scuola, conservati tra Firenze e Milano, Windsor e Oxford, Colonia e Parigi) introduce un riferimento sperimentale alle costellazioni e alla “Festa del Paradiso”. Leonardo, “mirabile arbitro e inventore d’ogni eleganza e soprattutto di spettacoli teatrali…” (come scriveva Paolo Giovio, suo primo biografo), progettò verso il 1489 la scenografia della “Festa del Paradiso”, su libretto dell’amico Bernardo Bellincioni. Di questa straordinaria “Festa” sappiamo che fu allestita a Milano il 23 gennaio 1490 (per celebrare le nozze di Isabella d’Aragona con Gian Galeazzo Sforza), e ad Amboise, nel 1518, quando Leonardo viveva nel palazzo di Cloux (Clos-Lucé), dove morì il 2 maggio dell’anno successivo.
Ulteriori informazioni su: www.ecorinascimento.com
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venerdì, 2 Giugno 2023