Carlo, tornate in piazza dopo due anni, con quali aspettative?
“Non vediamo l’ora di riprenderci il posto che ci spetta di diritto. Quello che è successo a noi due anni fa adesso si sta rivolgendo contro ad altri. Nei primi incontri da capitano dissi che l’articolo 101 del regolamento del palio andava rivisto perché quanto accaduto a noi poteva capitare a tutti. In quel momento, però, ognuno pensò per sè, ma a distanza di qualche anno ci sono persone che si sono ricredute e che adesso mi danno ragione. Credo che dovremo aprire un dibattito su questo argomento e riparlarne con l’Amministrazione comunale provando ad aggiustare il 101 perché non si possono penalizzare le contrade quando non hanno colpa e diventano solo un paravento con il quale coprirsi. Detto questo, attendiamo il palio con grandi aspettative”.
A livello personale si tratta del tuo esordio da capitano. Come vivi l’attesa?
“Sono curioso di capire le sensazioni. Tutti mi parlano dell’assegnazione, della mossa o dei minuti nell’Entrone che precedono la corsa come momenti molto emozionanti ed io non vedo l’ora di viverli. Come contrada, invece, avendo vinto nel 2008 non abbiamo l’acqua alla gola. Ci sono altre contrade con molte più pressioni come per esempio la Chiocciola, il Nicchio o la Lupa, che non vince da 26 anni. Noi per fortuna non abbiamo i riflettori puntati addosso. E’ chiaro che se si presenterà l’occasione proveremo a sfruttarla, ma se riusciremo a non far vincere la nostra avversaria avremo già fatto tanto. Man mano che ci avviciniamo al palio sono sempre di più le pacche di incoraggiamento sulle spalle, questo mi da fiducia, basta che dopo non si trasformino in schiaffi”.
E’ un palio con 9 rivali. Che carriera ti aspetti?
“Un palio difficile, anche per il mossiere. Fermo restando l’ottimo lavoro di Ambrosione che non ha bisogno di consigli, penso che si possano trovare dei piccoli aggiustamenti per agosto come il non far uscire troppo frettolosamente le contrade dai canapi o tenere la rincorsa un po’ più vicina al verrocchino. Il resto lo farà il buon senso delle dirigenze che oltre ai diritti dovranno avere ancora maggiori doveri nei confronti della Festa. E’ chiaro che poi ognuno penserà al meglio per la propria contrada. Importante sarà anche scegliere cavalli frazionati, magari con 2-3 soggetti che possano girare davanti al primo San Martino”.
Hai introdotto l’argomento cavalli. La domanda che tutti si pongono è: lotto alto o lotto basso?
“Per me il palio è bello come quello dello scorso luglio, quando 5/6 popoli possono sperare nella vittoria. Nel palio di agosto spesso non ci sono le stesse condizioni di luglio perché bisogna vedere come i cavalli escono dal palio precedente, vanno considerate le scelte dei proprietari e così via. A lume di naso credo che il livello si abbasserà e che alcuni cavalli buoni non ci saranno. In ogni caso, qualunque sia il lotto, ci sarà comunque una scalettatura. Forse sarà più difficile la lettura per noi capitani, ma più facile invece per i fantini”.
Venendo proprio ai fantini, si parla tanto del possibile matrimonio con Giovanni Atzeni. Siete in vantaggio per montarlo o siete tra la rosa delle pretendenti?
“Siamo tra le contrade dove può montare. Giovanni ci conosce, sa che non gli mettiamo pressioni e che se viene nell’Istrice trova una famiglia pronta ad accoglierlo ed a permettergli di fare un palio come si deve, senza alcuna forzatura. Credo invece che alcune contrade potrebbero fare delle forzature importanti, puntando sulla loro storia e su un riscatto dopo il palio di luglio”.
Alternative di certo non mancano e mi riferisco in primis a Trecciolino o a qualche giovane di belle speranze come Elias Mannucci…
“Ce ne danno tanti di fantini, speriamo che il 13 non tocchi a me montare. A parte gli scherzi, da parte di molti fantini sento la fiducia in me e nella contrada, forse sono agevolato perché essendo proprietario di cavalli già mi conoscevano. Riguardo a Gigi ribadisco che è patrimonio dell’Istrice ed è tenuto in alta considerazione da me e dalla contrada e per noi quello che decide lui va bene. Per quanto riguarda i giovani, invece, ci sono tantissimi ragazzi in gamba che si danno molto da fare e che hanno fatto bella figura in provincia e nei vari palii in giro per l’Italia. C’è un’ampia possibilità di scelta. Riguardo ad Elias è un bene che accumuli esperienza dopo quella di luglio, quindi più corre e meglio è”.
Ultima domanda. Che differenze hai trovato a vivere il palio da proprietario-contradaiolo prima e da capitano adesso?
“Prima potevo solamente immaginare tutte le strategie, ma ne ero fuori, adesso invece è molto simpatico quando incontro i fantini con i quali precedentemente parlavo in libertà di molti argomenti, magari anche in modo scherzoso, mentre adesso ci ritroviamo a parlare di cose più particolari. E’ una bella e piacevole sensazione oltre all’onore di ricoprire questo ruolo. In più c’è l’impegno molto pressante da dover conciliare con il lavoro, con i vari incontri con le dirigenze, i fantini e così via, una cosa che però faccio più che volentieri. Meno divertente è invece la politica “interna”. Se la gente avesse “sorvegliato” chi ha gestito Siena fino ad aggi come sorveglia noi, credo che nostra città avrebbe avuto meno problemi”