Viticoltura bio nel distretto del Chianti Storico. Se ne è parlato nei giorni scorsi nelle ex Cantine Ricasoli a Gaiole in Chianti, nel corso del convegno “Esca, drosofile, cocciniglie. Bilancio 2014 e prospettive in viticoltura bio”, organizzato dalla Stazione Sperimentale per la Viticoltura Sostenibile coordinata da Ruggero Mazzilli, agronomo specialista in viticoltura biologica, in collaborazione con il Biodistretto del Chianti Storico e For.Agri, fondo Inps per la formazione in agricoltura. L’iniziativa ha contato anche sul patrocinio del Comune gaiolese e ha riscosso interesse e partecipazione, coinvolgendo numerosi soggetti interessati sia a livello locale che in arrivo da altre zone della Toscana e d’Italia.
“Il 2014 per i vigneti del Centro-nord Italia – spiega Ruggero Mazzilli, della Stazione Sperimentale per la Viticoltura Sostenibile – è stato caratterizzato da un andamento meteo eccezionalmente piovoso con temperature molto inferiori alle medie stagionali. Questo ha reso molto impegnative e complesse le strategie di difesa dalle malattie. Oltre a una maggiore pressione di peronospora e oidio, i viticoltori hanno dovuto fare i conti con una maggiore virulenza di esca, drosofile e cocciniglie. L’obiettivo del convegno, che ha coinvolto esperti e docenti universitari, è stato quello di dare precise informazioni scientifiche sulla biologia degli agenti di queste malattie e sulle possibilità di controllo diretto e indiretto secondo i protocolli dell’agricoltura biologica. Su queste basi, sono state prese in esame anche le tecniche colturali ordinarie e straordinarie in grado di esercitare un ruolo importante per aumentare o ridurre la suscettibilità dei vigneti a queste patologie.
“Il convegno – afferma Michele Pescini, sindaco di Gaiole in Chianti – è stato un momento interessante di approfondimento e confronto su un tema molto importante per il territorio chiantigiano, che vede impegnato da tempo la nostra amministrazione comunale in un’ottica di sviluppo sostenibile e attento alla valorizzazione delle nostre eccellenze rurali e agroalimentari. L’iniziativa ha avuto un ottimo riscontro sia in termini di partecipazione che di interventi. Siamo orgogliosi di questa sensibilità verso un tema così importante anche da parte delle nostre aziende e felici perché questo è sicuramente il risultato di un lavoro iniziato tempo fa e in cui abbiamo creduto tutti, dagli amministratori alle aziende fino ai cittadini”.
L’esca è una malattia complessa che colpisce gli apparati vascolari delle piante ed è causata da una successione di funghi che penetrano nei tessuti attraverso le ferite di potatura. Le piante colpite possono sopportare l’attacco per un certo periodo (sintomi cronici) ma più spesso disseccano improvvisamente (sintomi apoplettici). Le possibilità di convivenza/risanamento sono molto legate alle pratiche agronomiche e all’andamento climatico. Già da alcuni anni si sta sperimentando la possibilità di prevenzione/ controllo mediante la protezione delle ferite con funghi competitori e l’irrorazione invernale dei tronchi. Le drosofile nel vigneto sono associate al marciume acido che attacca i grappoli in maturazione. Di norma si tratta di Drosophila melanogaster (il comune moscerino della frutta) che nell’evoluzione del marciume svolge un ruolo complementare come vettore di batteri acetici. Nel 2014 in molti vigneti si è riscontrata la presenza di D. suzukii che, essendo dotata di un robusto ovodepositore seghettato, è invece in grado di perforare direttamente acini integri. Data la sua pericolosità, l’effettiva presenza di questo insetto va attentamente monitorata in anticipo già nei mesi estivi. Da tempo sono note varie specie di cocciniglie in grado di causare gravi danni nei vigneti. Negli ultimi anni sono sempre più diffuse le segnalazioni di importanti attacchi di Planoccoccus ficus soprattutto nelle aree più calde. Il controllo delle cocciniglie mediante trattamenti insetticidi è molto difficile e pericoloso oltre di incerta efficacia. Nel corso del Convegno saranno presentate alcune sperimentazioni innovative riguardanti il controllo biologico mediante il lancio di diversi insetti predatori e la tecnica della confusione sessuale (con erogatori di feromoni variamente distribuiti nel vigneto).
Al convegno sono intervenuti Roberto Bianchi, direttore di For.Agri; Ruggero Mazzilli, coordinatore della Stazione Sperimentale per la Viticoltura Sostenibile; Laura Mugnai, della sezione di Patologia vegetale ed Entomologia dell’Università di Firenze; Andrea Lucchi, dell’Università di Pisa; Bruno Bagnoli dell’Università della Tuscia; Luisa Mattedi, della Fondazione E. Mach Istituto Agrario S. Michele all’Adige e Mauro Varner, del Gruppo Mezzacorona.