“In un territorio come il nostro che vive prevalentemente di agricoltura applicare l’Imu ai terreni agricoli con i parametri attuali significa mettere in difficoltà troppe aziende che già sono gravate da una crisi che in particolare nel mondo agricolo ancora stenta a vedere la ripresa. Per questo credo che sia importante far sentire la nostra voce e chiedere modifiche sostanziali al decreto sull’Imu applicata ai terreni agricoli.”
Usa queste parole il sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli per appoggiare le proteste degli agricoltori che denunciano l’insoddisfazione per i nuovi criteri di esenzione che, costruiti sulla classificazione ISTAT dei Comuni e il loro inquadramento tra Comuni totalmente e parzialmente montani, continuano a determinare, secondo gli agricoltori, ingiustizie a danno dei produttori agricoli possessori e conduttori di terreni ubicati in aree marginali e montane. A questo proposito di recente anche la Cia Toscana ha sottolineato che i nuovi parametri non tengono conto della complessità di tutto il territorio e trascurano la funzione essenziale degli agricoltori. La voce di questa protesta si farà sentire martedì 10 febbraio quando gli agricoltori della Provincia di Siena e di Arezzo bloccheranno il casello autostradale Valdichiana.
“Sarò presente alla protesta di martedì – dichiara il sindaco di Chiusi – perché credo che questa norma debba essere modificata e perché credo che l’agricoltura dei nostri territori sia un carattere peculiare delle nostre terre assolutamente da preservare. ll 10 febbraio scade l’Imu 2014 e a Chiusi saranno chiamati a pagare i cittadini proprietari di terreni agricoli con esenzioni delle aziende e imprenditori agricoli. Il problema si porrà per il 2105 con le scadenze di giugno quando a pagare saranno anche le imprese. Da oggi a giugno saremo in prima fila per far modificare la norma.”
La manifestazione di martedì è organizzata da Agrinsieme di Siena, Arezzo e Toscana, che rappresenta a livello locale e nazionale la Cia, Confagricoltura e l’Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare).