Le ragazze senesi venivano da una sconfitta piuttosto netta, la terza della stagione, per 3-0 a Calenzano (anche se il punteggio è un po’ bugiardo), e forse con la testa ancora in parte a sabato scorso, forse con qualche soggezione nei confronti dell’avversario, forse un po’ debilitate dalle malattie di stagione (Chiara Costagli sostituisce Matilde Giardi, ammalata), insomma i primi due set sono una specie di galleria degli orrori. Battute sbagliate a ripetizione, aces subiti, palle sparacchiate malamente fuori, confusione in fase difensiva, insomma mancanza assoluta di concentrazione. Complice una ricezione così così, la regista Angiolini non riesce quasi mai a offrire soluzioni di gioco accettabili, se non in maniera molto sporadica alle sue centrali. Dall’altra parte c’è una squadra, potremmo dire così, “giapponese”, non molto alta, ma preparatissima dal punto di vista atletico, con un ottimo libero e un’ottima palleggiatrice (Selene Bencini e Noemi Buonaiuti, se non andiamo errati), che copre ogni metro del campo e non lascia cadere un pallone, è attenta a muro e approfitta di ogni singolo errore dell’avversario. D’altronde, se è prima in classifica, una ragione ci sarà. Però è anche vero che una squadra con queste caratteristiche deve sempre andare al massimo, se molla un pochino, se calano la concentrazione e le energie, allora sono dolori. Ed è quel che succede dal terzo set in poi.
Quando sembrava indirizzata su un binario ben preciso, e le facce scure delle ragazze senesi non promettevano niente di buono, la partita cambia completamente fisionomia. Il Campi Bisenzio si smarrisce e viene fuori la potenza fisica delle cussine. L’ingresso di Margherita Neri per una Pasqualini un po’ in ombra sembra dare maggior equilibrio alla squadra, sale la positività della ricezione, aumenta l’intensità della difesa (brava come al solito il libero Chelattini), Angiolini ritrova le sue attaccanti, che diventano inarrestabili, soprattutto al centro con Mazzini (foto) e Bandini. Il muro di Bandini e Costagli (ragazze entrambe poco sotto il metro e 90) chiude tutte le strade alle avversarie. Il Campi Bisenzio non riesce a reagire ed i punteggi degli ultimi tre set parlano chiaro. Il CUS vince dopo aver sofferto una partita importantissima per la classifica, per il morale e per la consapevolezza dei propri mezzi.
Adesso, dopo un turno di riposo, si torna in campo il 7 febbraio, ancora in casa contro il Tavarnelle, una partita sulla carta non proibitiva, anche se è stata la prima delle tre sconfitte di cui si diceva. Importante notare che nel girone di ritorno il CUS affromterà tra le mura domestiche tutte le squadre che occupano la parte alta della classifica, ad eccezione, appunto, del Campi Bisenzio. Un vantaggio evidentemente non da poco.