Economia reale: negli States, la Fed ha confermato che l’exit strategy sarà graduale e dipendente dai prossimi dati macro con un primo rialzo dei tassi non prima d’Aprile 2015. A dicembre, secondo la stima ADP, si registra un aumento di 241 mila nuovi posti di lavoro nel settore privato e la disoccupazione scende a 5,6%, il più basso livello da giugno 2008; sempre a dicembre, accelera l’indice Ism di New York (a 70,8 p.), mentre, a novembre, calano gli ordini di fabbrica (-1% a/a). Nell’Eurozona, a novembre, la disoccupazione resta stabile all’11,5% e, secondo la stima preliminare del Cpi di Dicembre, l’Area entra in deflazione (-0,2% a/a) per la prima volta dal 2009; sempre a dicembre, si conferma il miglioramento della fiducia dei consumatori (a -10,9 p.) e l’indice di fiducia economica rimane stabile a 100,7 punti, ma, a gennaio, torna positivo il sentiment degli investitori (0,9 p.). In Germania, a dicembre, l’inflazione rallenta allo 0,2% a/a (preliminare) e la disoccupazione scende al 6,5%; a novembre, frenano gli ordini e la produzione industriale (-0,4% a/a e -0,5% a/a) e si riduce il surplus commerciale (a €17,9 Mld). In Italia, a dicembre, il dato preliminare sul Nic registra una variazione nulla, sia su base congiunturale che tendenziale, mentre l’Ipca scende dello 0,1% a/a e a novembre la disoccupazione sale al record del 13,4% (al 43,9% quella giovanile),
Tassi di interesse: tassi statunitensi in calo su tutte le scadenze della curva, con il decennale sceso intorno l’1,94%. In Area Euro, in diminuzione i tassi core a fronte di un aumento di quelli periferici. Il decennale tedesco registra nuovi minimi storici, sotto lo 0,45%, mentre quello italiano torna oltre l’1,8% e il decennale greco, arrivato sopra il 12%, chiude intorno il 10%. In aumento lo spread Btp-Bund, tornato sui 138 pb, in calo l’Euribor a 3M, che venerdì fissava a quota 0,07%.
Valute: settimana caratterizzata dalla forza del dollaro, con il cambio €/$ sceso sino ai minimi da fine 2005, sotto quota 1,18. In lieve apprezzamento lo yen, con il cross €/¥ poco sopra area 140 per la prima volta da inizio novembre. Tra gli emergenti, si arresta la caduta del rublo e un marcato apprezzamento ha interessato il real brasiliano, migliore valuta della settimana.
Materie prime: miste le materie prime. Bene le agricole, con il caffè migliore della settimana. Positivi i preziosi con l’oro tornato vicino ai 1220$/oncia. Continua il calo degli energetici spinti dal greggio statunitense, sceso sotto i 50$/barile.
Borse: settimana tendenzialmente negativa per le borse mondiali, con il listino spagnolo risultato il peggiore. Misti i settori all’interno dell’Eurostox 600, con healthcare e real estate tra i migliori. In forte calo i settori bancario ed energetico.