Dopo aver visitato, insieme al priore Senio Corsi, la Contrada della Chiocciola, il nostro viaggio alla scoperta dei 17 rioni di Siena si è spostato questa settimana nella Pantera. In Via San Quirico, pochi metri più in alto della precedente sede della società delle “Due Porte” e a 2 passi dall’ex oratorio della contrada, adesso in fase di ristrutturazione, ci attende il priore del rione di Stalloreggi Stefano Morandini e da qui incomincia la nostra chiacchierata.
LA STRUTTURA Entriamo subito nella parte superiore del museo e iniziamo a parlare della struttura della Contrada della Pantera: “Il seggio direttivo – racconta Morandini – è composto da 52 persone più il priore, a cui vanno aggiunti i maggiorenti. Ci sono poi i consiglieri di seggio che sono 58. L’organismo rimane in carica 2 anni, le ultime elezioni, che come da statuto hanno riguardato contemporaneamente seggio, capitano e consiglio di società, si sono svolte ad aprile 2012, un po’ in ritardo rispetto ai tempi consueti”.
IL POPOLO Una contrada che rappresenta fedelmente il suo stemma, così la definisce il priore: “Siamo un popolo molto vivo e sanguigno, che rispecchia alla perfezione il nostro stemma. Non abbiamo gruppi donne e giovani, ma dei coordinatori che si occupano di questi 2 rami, in totale contiamo circa 900 protettori. Durante l’ultima cena della prova generale, la mia prima da priore, ho sottolineato questo nostro modo di essere anche al nostro fantino, s’intende non per intimorirlo ma, al contrario, per stimolarlo in vista della carriera. Siamo un popolo per così dire “attivo”, dove lo scambio di opinioni è all’ordine del giorno, il tutto condito da una rivalità molto sentita con l’Aquila, anche se per fortuna attualmente c’è una buona intesa con il priore dell’avversaria. I nostri territori sono praticamente uno sopra l’altro ed è impossibile non incrociarsi, però, ripeto, abbiamo instaurato con il priore dell’Aquila un dialogo positivo e proficuo basato sulla correttezza. Dobbiamo capire che i tempi sono cambiati, è difficile far passare il messaggio ai contradaioli, ma ci stiamo provando e anche il Magistrato delle Contrade si sta dando molto da fare in tal senso. Come dicevo, io sono stato eletto ad aprile 2012, sono un novizio perché non ero vicario nel precedente seggio, ma questa è un po’ la tradizione della nostra contrada visto che a memoria non ricordo una continuità di incarichi tra Vicario Generale e Priore L’elezione a ridosso del palio mi ha messo di fronte a varie incombenze, anche le più spicciole. E’ come se avessi dovuto giocare un campionato senza preparazione, ma per fortuna ho dei validissimi collaboratori ed insieme a loro abbiamo cercato di operare al meglio, sempre e solo nell’interesse della contrada”.
Per una contrada piccola sono importanti soprattutto le nuove generazioni, i bambini e i giovani: “In contrada ci sono diversi giovani e cerchiamo di instradarli secondo le nostre tradizioni, anche se si tratta di una generazione diversa dalle nostre, quando c’era più voglia di stare nel rione e viverlo a 360° e anche se, come dicevo in precedenza, il nostro popolo è di piccole dimensioni, cerchiamo di coinvolgere il più possibile i giovani, come dimostra anche la composizione del nuovo seggio”.
IL MUSEO E L’ORATORIO Incominciamo a visitare il museo, diviso su 2 piani, dove troviamo dei contributi importanti che riguardano Ettore Bastianini, grande panterino, capitano vittorioso nel 1963 e baritono di fama mondiale: “Nella prima teca – racconta Morandini – troviamo la montura del duce indossata da Bastianini nel 1946, la sua montura del giro e le monture che lui stesso volle donare alla contrada nel 1963. E’ stato un personaggio incredibile, scomparso troppo presto, il 25 gennaio 1967, all’età di 45 anni, al quale la Pantera dovrà essere sempre grata. Proprio quest’anno, nel 90° anno dalla nascita, un apposito Comitato costituito per l’occasione, ha messo in piedi diverse manifestazioni (messa solenne nel giorno della morte, mostre, concerti, ecc.) e voglio approfittare dell’occasione per ringraziare le Sig.re Klara Mitsova e Francesca Lazzeroni, oltre al contradaiolo Umberto Ceccherini, i quali si sono adoperati in maniera encomiabile per celebrare degnamente questo grande senese e grande panterino. Anche la Contrada della Pantera ha voluto celebrare Ettore Bastianini, organizzando un concerto nel proprio territorio, manifestazione anch’essa che ha avuto un notevole successo e che avremmo intenzione di ripetere a cadenza annuale. Proseguendo nella visita della parte superiore del museo, troviamo tutti i palii del XX° secolo, una bellissima gualdrappa fatta a mano e in fondo, la saletta Bastianini, con una lapide in sua memoria e dove vorremmo mettere i 14 costumi di scena che il nipote ha regalato alla contrada poco tempo fa”. Da una porta laterale, accediamo alla stalla, piccola, ma funzionale per il cavallo, mentre scendendo accediamo al piano inferiore, continuazione del museo e sede dei seggi e delle assemblee della contrada: “Questa è la prosecuzione del nostro museo – prosegue il priore – che stiamo cercando di allargare dalla parte della vecchia società. Qui troviamo alcuni oggetti rari, arredi sacri, arredi completi da altare tutti con lo stemma della Pantera e la statua della Madonna della Mandorla, che 2 anni fa abbiamo portato al Duomo in processione. Proseguendo troviamo la sala dove effettuiamo i seggi e le assemblee. Nel muro in fondo alla stanza si trova un’opera dell’artista Alberto Inglesi raffigurante una Pantera e nel lato sinistro 2 bellissime bandiere dipinte a mano”. Attualmente l’oratorio della contrada è la chiesa del Carmine, in Pian dei Mantellini, dove viene effettuata la benedizione del cavallo e dove vengono ricevute le consorelle nel loro omaggio annuale.
IL TERRITORIO La vita del rione si svolge soprattutto in Via San Quirico, che rappresenta il centro della contrada dove troviamo la sede, la società “Due Porte”, la stalla del cavallo, e la omonima chiesa, davanti alla quale si apre uno scorcio meraviglioso della città. In fondo alla piazzetta, infatti, arriviamo nel terrazzo adiacente ai locali della contrada, dove sovrastiamo i tetti delle case della nostra città e da dove possiamo ammirare la parte alta della facciata del Duomo, per una vista veramente mozzafiato: “Spesso qui vengono molti turisti a fotografare e restano esterrefatti dalla visuale. Purtroppo non abbiamo spazi verdi nel nostro rione – prosegue Stefano Morandini – e per questo le contrada viene vissuta soprattutto qui in Via San Quirico e in Stalloreggi. Da alcuni anni abbiamo preso in affitto il cortile interno del cinema Pendola dove effettuiamo alcune cene, mentre la cena della prova generale viene fatta in Pian dei Mantellini. Nel nostro territorio abbiamo 3 tabernacoli molto belli, uno dei quali è il più vecchio di Siena, posto sul lato destro appena fuori le Due Porte. C’è poi quello della Madonna del Corvo, e, infine, nel vicolo del Contino, il tabernacolo che viene allestito per la tradizionale festa dell’8 dicembre”.
Qui si interrompe la nostra chiacchierata con il priore Stefano Morandini, che ci ha fatto conoscere i luoghi, le tradizioni e le particolarità della contrada della Pantera. La prossima settimana andremo alla scoperta della Nobile Contrada dell’Aquila.
{loadmodule mod_galleryview::FOTOGALLERY PRIORI PANTERA}
Immagini © Giuseppe Pirastru
{loadposition banner650x80}