I serpentoni di canapa che sbattono sul petto dei cavalli e sorvegliano i loro posteriori hanno una lunga storia ma non lunghissima.
Fu il 2 luglio 1864 la prima volta che i canapi si presentarono a coppia a incapsulare i cavalli frementi in attesa della “scappata”. Da allora sembrò di aver trovato il sistema migliore per il Palio.
Ma non tutti erano d’accordo, quindi prima di decidersi ad adottare i due canapi si fecero ogni sorta di esperimenti: si provò con un canapo solo, poi senza canapi, poi con un nastro, infine con un elastico. Ci fu un tempo in cui si doveva aspettare che i “Giudici della Mossa” si decidessero, magari all’ultimo momento, di far sapere a quale diavolo di partenza ci si dovesse affidare.
Nel frattempo una nuova figura paliesca, il “Mossiere”, venne creata che andò a sostituire i “Giudici della Mossa”. Merita una segnalazione la visita di Umberto I e soprattutto di sua moglie Margherita di Savoia, che incantò a tal punto i senesi da far loro intonare un coro diventato famoso: “Margheritè, Margheritè ce l’hai promessa daccela o faccela vedè”…, dove io dubito assai si trattasse di vedere le mosse.
Comunque la bella regina rapita dal Palio dichiarava soavemente ad una dama di compagnia: ”Oh marchesa, sembra davvero di vivere in un romanzo cavalleresco”… , segno che non deve aver decifrato il canto che si levò dalla Piazza.
I senesi furono talmente sensibili al fascino della Sovrana, che si volle sostituire il canape per la mossa con un nastro: cavalli e fantini furono schierati proprio sotto il Palazzo Pubblico dalle cui trifore occhieggiava sua Maestà e furono dolcemente accompagnati per non impressionare Margherita fino al punto della partenza dove fu fatto segno di “scappare” e cominciare a distribuirsi tutte le nerbate necessarie.
Le ultime mosse sono state poi prolungate come tutti sanno a più di un’ora con uno spettacolo di finte e di spasimi che ricordiamo. Tanto che un giorno il fantino Bastiano, vecchia conoscenza della Piazza, mi sussurrò scherzando in un orecchio: “Si potrebbe mettere una sveglia sul verrocchio”.
La suoneria la stabilisce il Sindaco senza dirlo a nessuno: quando suona la campanella è ora di partire! Cosi si eviterebbe di aspettare troppo.