Il Monte dei Paschi chiude il secondo trimestre con un utile di 18 milioni e archivia quindi il primo semestre con un risultato netto di 27 milioni che si confronta con l’utile netto di 202 milioni dello stesso periodo 2021 (-86%).
Il risultato operativo netto frena a 230 milioni dai 326,9 milioni del periodo corrispondente. In una nota la banca indica tra i motivi del rallentamento i minori utili da cessione titoli. I ricavi calano a 1.522 milioni (-2,5%). Il margine di interesse cresce nel semestre a 660 milioni e le commissioni si attestano a 728 milioni. Gli oneri operativi calano dello 0,4% a 1.068 milioni. La Banca nella nota sui conti rivela di aver ceduto crediti deteriorati per 900 milioni e di aver convocato l’assemblea per l’aumento di capitale il prossimo 15 settembre.
La banca aggiunge che la frenata dell’utile rispetto allo scorso anno dipende anche dalla valutazione delle dta nonche’ “del miglioramento delle coperture dei crediti deteriorati nei primi due trimestri” sotto la gestione del nuovo amministratore delegato Luigi Lovaglio. Nel semestre il gruppo ha contabilizzato un costo del credito clientela pari a 225 milioni, in crescita rispetto ai 163 milioni registrati nello stesso periodo dell’anno precedente, riflettendo anche l’operazione di cessione di crediti deteriorati.
Mps nel semestre ha realizzato volumi di raccolta diretta per 84,3 miliardi e finanziamenti a clientela per 78,6 miliardi di cui la componente performing, al netto dei pronti/termine, “si pone in crescita dell’1% anno su anno.
Il totale dei crediti deteriorati del gruppo al 30 giugno pari a 4,1 miliardi lordi, in lieve aumento rispetto a fine marzo (4 miliardi) scende a 3,2 miliardi, in calo del 25% annuo, tenuto conto dell’operazione di cessione appena finalizzata, col rapporto fra crediti deteriorati lordi e crediti totali (Npe ratio) pari al 3,9% proforma, in calo di 100 punti base rispetto al 30 giugno 2021. Il patrimonio netto pari a circa 5,8 miliardi, è in flessione di 169 milioni per effetto del decremento delle riserve da valutazione solo in piccola parte compensato dal risultato del trimestre. Il ratio patrimoniale Cet1 phased-in si è attestato a fine giugno all’11,7% (11,6% a fine marzo) e il Total Capital Ratio è risultato pari a 15,4 per cento.