I ragazzi delle medie di Radicondoli in visita a Sesta Lab. Il 9 maggio la classe ha infatti fatto la trasferta al laboratorio grazie all’iniziativa promossa dal comune di Radicondoli in collaborazione con la scuola, Cosvig ed Enel.
Il Sesta Lab sorge a fianco della centrale geotermoelettrica di Sesta, nel Comune di Radicondoli: acquistato nel 2014 dal Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (CoSviG), sta per completare il percorso che lo porterà ad essere una nuova società autonoma – nel rispetto delle indicazioni arrivate dai soci CoSviG, dalla Regione ai Comuni geotermici – ovvero uno spin-off votato a ricerca e sviluppo, a totale controllo pubblico. Un percorso di sviluppo intrapreso da tempo: qui si testano i combustori delle turbine a gas replicandone le reali condizioni di funzionamento per migliorare performance, efficienza e ridurre le emissioni. Grazie anche agli investimenti co-finanziati dalla Regione si ampliano adesso le nuove frontiere della transizione energetica, a partire dall’idrogeno.
Erano presenti alla visita con la scuola media il presidente di Cosvig Emiliano Bravi, il direttore del Sesta Lab Giulio Grassi, il sindaco di Radicondoli Francesco Guarguaglini e l’assessore all’istruzione Stefania Dei. “Abbiamo avuto l’opportunità di fare una vera e propria lezione di prossimità, molto densa ed efficace che ha tenuto attenti i ragazzi per quattro ore e ha illustrato loro le potenzialità della ricerca che viene condotta qui. Grazie Sesta Lab. – commenta il primo cittadino – Grazie dell’accoglienza che ha previsto anche il pranzo preparato dalla “Comunità del cibo” e della visita guidata condotta dal giovane direttore di 38 anni, ingegnere aerospaziale, e dai suoi colleghi, ovvero diciassette giovani con età media inferiore ai 35 anni, di cui dodici ingegneri. Anche questo è un messaggio importante per i giovani del nostro territorio. Per questo dico grazie alle insegnanti e alla dirigente scolastica Monica Martinucci che hanno recepito con entusiasmo l’iniziativa dell’amministrazione comunale. Dico inoltre grazie all’Enel, al direttore generale Luca Rossini e alla dottoressa Romina Taccone, dirigente dell’area tradizionale, che ci ha accolto all’ingresso del museo”.
Dopo la visita infatti al Sesta Lab, il gruppo si è spostato al museo della Geotermia di Larderello per approfondire le origini della Geotermia che risalgono al 1800 e il suo sviluppo partito con l’estrazione dell’acido borico da parte del conte de Lardarel e poi proseguita con l’utilizzo del vapore per la produzione geotermoelettrica. Il grande sviluppo industriale si è verificato nel dopoguerra con Enel.
“La storia geotermica di Radicondoli ha 50 anni. E’ importante che i ragazzi conoscano le grandi risorse del nostro territorio, per far crescere il loro senso di appartenenza, far capire le opportunità, stimolare le passioni, orientare i loro studi, investire sulla residenzialità di una realtà come la nostra che vuole essere una “comunità felice” – fa notare Guarguaglini – Oggi Radicondoli è il secondo produttore di energia geotermoelettrica, secondo solo a Pomarance. Tutto è iniziato nel 1972 con il ritrovamento del “Soffionissimo”, il Travale 22, il soffione più potente del mondo che la stessa Enel fece difficoltà ad imbrigliare e che l’allora sindaco, Ivo Radi, definì il soffione della speranza””.
“Oggi le energie rinnovabili, di fronte alla transizione energetica e soprattutto alla crisi energetica, hanno assunto un ruolo centrale – conclude Guarguaglini – Radicondoli è avanti anche su questi temi ed è pronta a governare le proprie risorse a vantaggio del nostro paese, ma nel rispetto imprescindibile delle politiche di sviluppo territoriale (turismo e agricoltura di qualità)”.