Il conducente, un giovane camionista, ha tentato fino all’ultimo di nascondere l’inganno, ma gli esperti agenti della Polizia Stradale di Siena, dopo il controllo di routine dei documenti e della merce, hanno approfondito l’accertamento anche su alcuni dei dati che il sistema del tachigrafo registra: velocità e ore di guida.
Si sono quindi accorti che il sistema di rilevamento dei dati montato su quel camion consumava troppa corrente rispetto alla norma e, dopo un’accurata ispezione, hanno scovato un congegno elettronico che, attraverso l’impiego di un telecomando azionato dal conducente, faceva figurare il camion fermo, mentre in realtà era in viaggio, e registrare velocità e tempi di guida e riposto a suo piacimento.
Davanti all’evidenza il camionista non ha potuto fare altro che confessare e accettare la pesante sanzione di quasi 1.700 euro, la sospensione della patente fino a tre mesi, la decurtazione di 10 punti e, infine, il sequestro del marchingegno.
Stessa contravvenzione è stata emessa anche alla ditta proprietaria del TIR, responsabile di avere permesso la pericolosa macchinazione.