E adesso? Impressionante la sicurezza e la volontà del comunicato di UniCredit che fa una proposta molto chiara: prendiamo ciò che ci piace (good bank) e vi lasciamo quello che non ci piace (bad bank). Ma così é troppo facile. Non occorre essere il Ronaldo dei banchieri. Occorre solo essere un giovane armato di fronte ad un vecchio indifeso, zoppo e cieco.” Così un intervento dell’associazione In Campo.
“E allora la partita é già chiusa? L’esito già scontato? Forse sì, ma l’ultima parola spetta a chi tredici anni fa avviò la giostra. Adesso il destino gli dà un’altra possibilità, vedremo cosa succederà. Ma una cosa vogliamo dire: è a Draghi che il Comune, la Provincia e la Regione devono rivolgersi subito. Senza perdere nemmeno un secondo per tutelare la città, i posti di lavoro dei dipendenti, la storia della Banca e il lavoro di cinque secoli che non possono essere cancellati dagli ultimi vent’anni.
Non nascondiamo di essere preoccupati, molto preoccupati, ma dobbiamo essere uniti come mai lo siamo stati a difesa della Banca e di chi ci lavora. Non dobbiamo cedere, né scendere a compromessi, dobbiamo lottare. L’ora è buia, ma noi siamo pronti a lottare e a resistere per il bene di Siena e dei senesi.”