Le misure a sostegno della liquidità delle imprese avviate con i precedenti decreti, con particolare riferimento alla moratoria sui debiti bancari ed ai finanziamenti garantiti, devono essere integralmente riconfermate.
Questa è la richiesta di Confcommercio, Associazione Bancaria Italiana e le altre principali associazioni di impresa che hanno inviato una lettera congiunta alle principali istituzioni italiane per richiedere che nel Decreto Sostegni-bis vengano integralmente riconfermate, prorogandole, le misure indicate.
“E’ davvero importante che venga assunto questo indirizzo – dice Daniele Pracchia, direttore Confcommercio Siena -. La crisi sanitaria continua a incidere negativamente sulle attività d’impresa. C’è bisogno ancora di tutto. Per questo è fondamentale pure una proroga delle moratorie e che queste possano esplicare i loro effetti senza soluzione di continuità con le moratorie in essere, in maniera automatica ed evitando complicazioni burocratiche”.
Altro aspetto importante: le misure contenute nel decreto legge in corso di definizione devono essere di semplice ed immediata applicazione, senza prevedere l’emanazione di una regolamentazione secondaria per la piena operatività. “Questo è utile perché le misure possano essere più veloci fa notare Pracchia -. Medesima richiesta sul fronte dei finanziamenti che usufruiscono della garanzia statale, per i quali la prosecuzione della crisi rende necessaria una prosecuzione delle misure del DL Liquidità del 2020, in coerenza con la proroga del Temporary Framework della Commissione europea.
E non finisce qui – aggiunge –. E’ stata rinnovata la richiesta di un significativo prolungamento della durata dei finanziamenti garantiti, con particolare attenzione ai settori maggiormente colpiti dalle restrizioni imposte e che hanno, perciò, urgente necessità di interventi più incisivi”.
Importante inoltre che le modalità di accesso al Fondo di Garanzia PMI e alle garanzie Ismea non subiscano delle modifiche, almeno fino al 31 dicembre 2021, anche con riferimento alle aziende non rientranti nella definizione europea di piccole e medie imprese e alle imprese agricole. Per agevolare, poi, la restituzione del debito da parte delle imprese destinatarie di finanziamenti bancari, è stata sollecitata l’individuazione di idonei strumenti di garanzia pubblica per favorire operazioni di rinegoziazione del debito. Richiesta, infine, l’equiparazione delle condizioni di accesso a “Garanzia Italia” gestita da Sace, a quelle previste per il Fondo di garanzia PMI e l’accesso alle misure di sostegno alla liquidità anche per le imprese ammesse a piani di ristrutturazione prima dell’avvio della pandemia e che si sono trovate in difficoltà a rispettare tali piani a seguito degli effetti dell’emergenza sanitaria.