L’uomo nel tempo non aveva adempiuto agli obblighi dichiarativi né, tantomeno, versato alcuna imposta omettendo, peraltro, l’istituzione e la tenuta dei registri contabili obbligatori.
Gli investigatori hanno dapprima proceduto a riscontrare le risultanze contabili acquisite dal soggetto economico ispezionato con i documenti dei clienti che hanno posto in essere rapporti commerciali con lui. I dati, così desunti, sono stati successivamente incrociati con quelli estrapolati dagli applicativi informatici in uso, consentendo di arrivare al reale volume d’affari conseguito dall’agente di commercio in pochi anni, dal 2015 al 2019: complessivamente oltre 270.000 euro di ricavi nascosti al Fisco, con conseguenti violazioni sostanziali anche in materia di I.V.A..
Nei confronti dell’evasore è stata avanzata la proposta di applicazione di misure cautelari amministrative, così da garantire l’effettivo ristoro dell’erario attraverso il concreto recupero delle imposte evase.