(che devono avere età inferiore agli 80 anni), che hanno così portato a 128 il numero degli alti prelati con il diritto a partecipare ad un futuro conclave e a 229 i componenti del Collegio cardinalizio.
Tra loro Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino dal 6 maggio 2019. Lojudice, nato a Roma 56 anni fa, è il nono arcivescovo di Siena a diventare porporato, a distanza di 200 anni dall’ultimo cardinale senese, Antonio Felice Zondadari.
Ricordando che la porpora non è un segno di distinzione e di eminenza, ma è il “colore del sangue di Cristo”, papa Francesco nel corso del Concistoro ha creato sei cardinali italiani: oltre a Lojudice, monsignor Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi e il francescano padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi (tutti e tre elettori; non elettori monsignor Silvano Tomasi, diplomatico della Santa Sede; padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia; monsignor Enrico Feroci, parroco al Divino Amore e Roma ed ex direttore della Caritas diocesana.
I sette porporati non italiani sono: Mario Grech (Malta) appartenente alla curia romana; l’arcivescovo di Kigali, in Ruanda, Antoine Kambanda; l’arcivescovo di Washington, negli Stati Uniti, Wilton Gregory; l’arcivescovo di Capiz, nelle Filippine, Jose Fuerte Advincula; l’arcivescovo di Santiago del Cile, il cappuccino Celestino Aós Braco; il vicario apostolico del Brunei, Cornelius Sim; Felipe Arizmendi Esquivel, arcivescovo emerito di San Cristóbal de Las Casas (Messico) ultraottantenne.
Al termine della celebrazione, il Papa e gli 11 neo-porporati presenti (erano assenti Cornelius Sim e Jose F. Advincula,) hanno fatto visita al papa emerito Benedetto XVI, che ha impartito la sua benedizione.