Così C.M., italiano di 45 anni, residente a Buonconvento è stato denunciato dalla Polizia di Stato perché ritenuto responsabile di decine di truffe consumate a danno di cittadini in varie parti d’Italia.
La modalità delle truffe era rodata. C.M., dopo aver inserito su siti internet annunci sulla vendita di telefoni cellulari a prezzi molto bassi, attendeva le sue “vittime” che si mettevano alla ricerca dell’affare. L’uomo veniva quindi contattato e, dopo aver ricevuto delle ricariche su un conto Postepay, toglieva l’annuncio e faceva perdere le sue tracce.
Dopo l’ultima denuncia presentata da una vittima residente a Roma, considerato che l’uomo stava continuando nelle sue azioni illecite, i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Siena hanno eseguito una “misura antimafia” emessa nei suoi confronti dal Questore Costantino Capuano.
Il provvedimento, che fa parte delle misure di prevenzione applicabili dal Questore, prevede il divieto di utilizzare ogni supporto informatico, tra cui smartphone e tablet. Dalle attività d’indagine è infatti emerso che l’uomo continuava ad utilizzare gli apparati in suo possesso per inserire falsi annunci e contattare le vittime, peraltro con schede telefoniche e carte d’identità intestate ad un ignaro cittadino italiano, residente nel bresciano, a sua volta truffato. Proprio per questo è scattato il divieto di utilizzo dei supporti telefonici, strumenti che possono agevolare le conseguenze del reato.
In caso di trasgressione tutti gli strumenti verranno confiscati con il rischio di condanna fino a tre anni di reclusione e una multa fino a 5.164 euro. Nei suoi confronti sono in corso ulteriori indagini.