La concessione del servizio ad Acquedotto del Fiora spa sarebbe infatti scaduta il 31 dicembre 2026 ed in questo modo la porteremo al 2031. In cambio i Comuni otterranno maggiori investimenti per diverse centinaia di milioni di euro senza che ciò impatti sulle tariffe.” Così l’inizio di un intervento del consigliere comunale del Pd di Siena, Bruno Valentini.
“Fra chi ha spinto per questo obiettivo c’è sicuramente Acea, la grande società controllata dal Comune di Roma, quotata in Borsa, che ha il 40% delle azioni di ADF spa, che ottiene una proroga della concessione senza passare da una gara. Un’operazione che è già avvenuta in altre parti della Toscana.
Nel mio intervento in Consiglio ho fatto presente che questa sarebbe stata l’occasione giusta per il Comune di Siena per strappare alcuni risultati che invece diventano più aleatori in prospettiva. Innanzitutto la garanzia che nel programma di investimenti sia previsto il collegamento fra la rete idrica della città con l’acqua del grande invaso del Montedoglio (Sansepolcro), che resta l’unica soluzione contro il rischio siccità del futuro.
Siena infatti può contare solo sulla sorgente del Luco (Sovicille) ed in piccola parte su quella dell’Amiata, ma potrebbero rivelarsi risorse insufficienti in caso di crisi idrica. L’acqua del Montedoglio arriverà a Rapolano ma occorre portarla fino a Siena. E quale migliore opportunità per ottenere oggi l’assicurazione di questo strategico investimento, per tutta l’area senese.
Inoltre sarebbe stato anche importante contrastare lo svuotamento progressivo di funzioni e personale di Acquedotto del Fiora spa che sta lentamente avvenendo verso Grosseto e soprattutto verso Roma, la sede centrale di Acea. Anche in questo campo Siena sta diventando sempre più marginale, accontentandosi di briciole o di qualche sponsorizzazione.
Infine, si sarebbe potuto verificare se invece di un socio industriale esterno come Acea, fosse stato possibile trovare un partner toscano, sempre pubblico. Un’altra occasione persa.”