Nikolay, anch’egli diciassettenne, di nazionalità bulgara, residente come lui a Montepulciano.
A partire dal mese di settembre 2017, Nikolay aveva chiesto a Piero del denaro, poche decine di euro, per acquistare cibo e sigarette. Trattandosi di cifre alquanto modeste, Piero era riuscito, seppur a malincuore, a soddisfare le richieste. In breve tempo e in costante crescendo, le pretese di Nikolay erano diventate sempre più esose, pressanti e per certi aspetti persecutorie (le richieste di denaro venivano avanzate a Piero in modo insistente anche tramite l’applicazione Messenger di Facebook), tanto che il malcapitato, non riuscendo più ad attingere dai propri risparmi, aveva cominciato a sottrare del denaro in famiglia. Alla fine Piero era arrivato a consegnare a Nikolay una cifra di circa 5.500 euro.
C’era stato anche un momento in cui Piero aveva provato a non soddisfare più le richieste di Nikolay, ma questi non ammetteva ragioni sostenendo che doveva dare dei soldi ad altre persone e se ciò non fosse avvenuto, avrebbe “passato dei guai” e, di conseguenza, gli stessi guai li avrebbe passati Piero.
Piero ha poi aggiunto altri particolari, dichiarando che il passaggio del denaro avveniva in luoghi sempre diversi (stazione dei bus di Montepulciano, ad Abbadia di Montepulciano) e che alla consegna dei soldi – necessari a Nikolay per “ripulire”, a suo dire, denaro sporco – non c’erano testimoni.
Nikolay, prima di tale denuncia, era già stato oggetto di accertamenti da parte dei Carabinieri di Montepulciano a seguito delle segnalazioni di due insegnanti di un istituto scolastico poliziano, proprio in merito a richieste di denaro avanzate nei confronti di alcuni compagni. Le indagini in quel caso, però, non avevano portato alla scoperta di alcun reato, perché i ragazzi, interrogati dai Carabinieri, pur avendo ammesso di aver dato a Nikolay delle piccole somme di denaro, tuttavia parevano averlo fatto in piccola misura e per motivi apparentemente leciti. Dello stesso avviso era stata la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, a cui la vicenda era stata riferita.
Nel maggio del 2018 si è presentato ai Carabinieri di Montepulciano Marco, 15enne, residente nel centro poliziano, accompagnato dal padre. L’uomo ha denunciato che il figlio aveva subito un raggiro, essendo stato indotto a elargire in più tranche 4.800 euro ad un ragazzo 16enne di origine bulgara di nome Dimitar, residente nei pressi di Montepulciano. Le cessioni dei soldi avvenivano all’interno dei bagni della stazione degli autobus di Montepulciano, avendo come pretesto un presunto investimento economico che avrebbe dovuto fruttare un facile guadagno.
Marco ha spiegato di aver conosciuto Dimitar all’inizio del maggio 2018, presso il luna park di Montepulciano e che questi, qualche giorno dopo, presso l’autostazione di Montepulciano, gli aveva proposto degli affari, chiedendogli 500 euro per un investimento redditizio. Lo stesso giorno, al termine delle lezioni, all’esterno di un istituto scolastico di Montepulciano, Marco aveva incontrato di nuovo Dimitar, che era in compagnia del Nikolay sopra indicato. Nikolay aveva asserito di essere coinvolto nell’affare e quindi aveva detto a Marco di portare altri soldi anche a lui, cosa che pero’ non era avvenuta. Alla fine Marco era giunto a prendere i soldi dalla cassaforte del padre e nei giorni successivi aveva consegnato a Dimitar altro denaro fino ad arrivare alla somma di 4.800.
Per avere notizia di eventuali altri episodi del genere successi ad altri alunni di quest’area, il P.M. della Procura c/o il Tribunale per i Minorenni incaricato delle indagini ha autorizzato la pubblicazione di quanto accaduto.