Così l’inizio di un comunicato dell’amministrazione comunale di Monteroni d’Arbia.
“Come Amministrazione Comunale, anche a seguito di segnalazioni della cittadinanza, ci siamo, fin da subito, attivati nel segnalare quanto da noi riscontrato ai soggetti competenti. Considerata la presenza dell’impianto di depurazione del Comune di Siena nei pressi del centro abitato di Ponte a Tressa che potrebbe rappresentare una potenziale causa di questi fenomeni abbiamo da tempo attivato una costante interlocuzione con l’Acquedotto del Fiora al fine di approfondire le questioni riguardanti il disagio prodotto dal diffondersi di questi cattivi odori.
A seguito dunque delle nostre richieste sono stati effettuati da tempo dei monitoraggi. In questo ambito dobbiamo anche sottolineare la disponibilità di Acquedotto del Fiora che ha messo a disposizione a seguito delle nostre segnalazioni degli addetti che intervengono personalmente a verificare gli effetti di tali fenomeni in qualsiasi momento vengano da noi sollecitati.
Le ricerche fino ad adesso effettuate sono state eseguite da un soggetto terzo certificato e si sono inizialmente concentrate sullo studio dei venti dominanti, la morfologia del territorio e la rilevazione della presenza ed intensità dei cattivi odori al fine di arrivare ad acquisire una serie di dati ed informazioni utili a rintracciare le cause della problematica riscontrata. Informazioni queste che sono state valutate nell’incontro convocato dall’Amministrazione Comunale di Monteroni d’Arbia il 20 dicembre con la presenza dei rappresentanti di Acquedotto del Fiora ed ARPAT. In questa occasione ribadito che le cause del propagarsi dei cattivi odori potrebbero anche essere diverse da quelle più facilmente ipotizzabili, come il già richiamato depuratore del Comune di Siena, anche dietro le nostre richieste è stato condiviso di implementare il monitoraggio attraverso l’installazione di ulteriori rilevatori sia all’impianto di depurazione che nelle zone maggiormente interessate da tali fenomeni. Inoltre sono state attivate delle verifiche alle procedure di trattamento ed ai processi di lavorazione in particolare nelle fasce orarie in cui sono state registrate delle segnalazioni al fine di verificare eventuali corrispondenze, è stato anche condiviso che le rilevazioni ai fini di un monitoraggio puntuale saranno attivate in modo continuo e prevederanno per una fase anche il coinvolgimento di alcuni cittadini delle zone interessate.
Inoltre ed indipendentemente dai risultati delle ricerche saranno da subito realizzate delle opere cosiddette di “scatolamento” di alcuni processi produttivi. In conclusione su nostra proposta è stata condivisa, da tutti i rappresentanti presenti di Acquedotto del Fiora e di Arpat, la necessità di riunire questo tavolo di lavoro, allargandolo anche ad altri soggetti competenti, fino alla individuazione delle cause del disagio riscontrato dalla nostra cittadinanza, individuando questa modalità, che consente lo scambio di informazioni e la messa a disposizione delle varie competenze, come la più efficace per raggiungere l’obiettivo comune che ci siamo posti”.