– un patrimonio senese e della comunità – che sembra siano state poste in vendita per fare cassa.” Così una nota di Luigi De Mossi.
“E’ necessario interrogarsi su un’amministrazione che non ha avuto la forza di imporsi sulla fondazione che pure ha nominato e che non ha fatto nulla per garantire che il patrimonio costruito nei secoli sui sacrifici e sui risparmi di una intera comunità non venga ceduto al miglior offerte.
Ancora una volta la città è stata messa davanti al fatto compiuto senza che vi sia stata una programmazione né un intervento a difesa dei nostri beni”.