“Si può ben capire che per i cittadini sia difficile digerire l’ennesimo balzello preteso per mantenere la struttura del Consorzio Bonifica. Fra l’altro, sorge spontanea una domanda: visto che il Consorzio Bonifica Toscana Sud ha la bellezza di 84 dipendenti, di cui ben 41 operai alla guida di numerosi escavatori e trattori, e 19 tecnici che progettano gli interventi, perché mai capita così spesso, come è stato confermato anche in consiglio comunale, che i “disboscamenti” degli argini dei torrenti vengano affidati a ditte esterne, che poi vengono pagate tramite il legname segato? Non potrebbe pensarci direttamente il Consorzio, visto l’imponente numero di uomini e mezzi di cui dispone?” Questo l’inizio di un intervento di Impegno per Siena, L’Alternativa, Uniti per Siena.
“Inoltre, il tributo, nuovo di zecca – prosegue la nota -, escogitato dalla Regione Toscana, si configura come l’ennesima tassa patrimoniale a carico dei cittadini, come se non bastassero l’Imu e le altre tasse che colpiscono gli immobili, le imposte di bollo sulle rendite mobiliari e quant’altro. E poi da sinistra chiedono ancora di istituire una tassa patrimoniale! Perché queste cosa sono? E poi, non potrebbe pensarci direttamente la Regione Toscana, attraverso i propri corposi uffici e dipartimenti, a ripulire gli argini dei fossi? C’è bisogno di mettere su altri carrozzoni in tutta la regione con centinaia di dipendenti, dirigenti, mezzi, sedi e consigli di amministrazione?
Tutto quanto sopra senza contare il pesante impatto ambientale degli interventi sui corsi d’acqua, dove, denunciano le associazioni ambientaliste, si tende a fare tabula rasa, tagliando anche ciò che non si dovrebbe, e cambiando radicalmente il nostro paesaggio. Se i vecchi toscani lungo i fossi ci avevano piantato gli alberi, qualche motivo ci sarà stato. E fare piazza pulita non si sa quanto possa essere efficace per fermare le esondazioni. Per tutto questo bisogna ancora ringraziare il “buon governo” delle amministrazioni PD, a livello nazionale, regionale e locale. Se ne ricordino i cittadini quando conta davvero – concludono Impegno per Siena, L’Alternativa, Uniti per Siena -, e non solo negli sfoghi e lamentele da bar”.