Il modello IDEA è stato approvato nel corso dell’ultima seduta di giunta con una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi. Allo sviluppo di questo modello, all’aggiornamento dei formatori e al monitoraggio dell’esperienza, la Regione destina la somma di 105.000 euro.
“La Toscana è impegnata da tempo sui temi delle sanità di iniziativa e su tutte le strategie che aiutino il paziente a prevenire le malattie e il loro aggravarsi – spiega l’assessore Saccardi – Vogliamo rendere i pazienti sempre più consapevoli e protagonisti della gestione della propria malattia. Con il modello IDEA abbiamo voluto fornire indicazioni per la diffusione e l’applicazione omogenea su tutto il territorio regionale dei programmi di autogestione per i pazienti affetti da patologie croniche”.
Il Piano nazionale cronicità del luglio 2016 sottolinea l’utilità di “educare il paziente ad una autogestione consapevole della malattie e del percorso di cura”. Il Piano sanitario e sociale integrato regionale 2012-2015 tra le azioni da adottare nell’ambito della sanità di iniziativa prevede l’avvio di un programma regionale per il supporto al self management e la formazione del “paziente esperto”. A livello internazionale, numerosi sistemi sanitari hanno avviato ormai da tempo programmi nazionali di supporto all’autogestione delle malattie croniche, come elemento essenziale dei modelli di presa in carico e gestione proattiva delle patologie croniche, e sono già molti i risultati di efficacia clinica e benessere per il paziente. Anche in Toscana, nell’ambito dell’attuazione della sanità di iniziativa, sono stati adottati localmente, in via sperimentale e con buoni risultati, programmi di autoge stione delle malattie croniche. La Toscana è inoltre Reference Site nell’ambito del partenariato europeo per l’invecchiamento sano attivo (European innovation partnership on active and healthy ageing).
Il modello IDEA è stato definito a partire dai programmi di autogestione delle malattie croniche, del diabete e del dolore cronico sviluppati dall’Università di Stanford. Nella realizzazione del modello sono coinvolte tutte le aziende sanitarie, che dovranno applicarlo nei rispettivi territori; il Laboratorio MeS (Management e Sanità) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che dovrà monitorare l’attività, raccogliere e analizzare i dati; l’Agenzia formativa dell’ex Asl di Empoli, che dovrà organizzare le attività di aggiornamento dei formatori.