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SIENA

Siena, il Consiglio comunale del 6 settembre 2016

7 Settembre 201635 minuti di lettura
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palazzocomunale450freeIl Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta pubblica martedì 6 settembre, dalle ore 14.30, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico.

Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento:

14) CON UN’INTERROGAZIONE URGENTE RITA PETTI HA CHIESTO INFORMAZIONI SULL’ACCREDITAMENTO DEL S. MARIA DELLA SCALA, DEL MUSEO DELL’ACQUA E MUSEO CIVICO

Durante la seduta consiliare di ieri, con un’interrogazione urgente a firma di Rita Petti e Simone Vigni (PD) sono state chieste informazioni al sindaco sull’esito della partecipazione al bando della Regione Toscana per il riconoscimento della qualifica di museo o ecomuseo di rilevanza regionale per il S. Maria della Scala, il Museo dell’acqua e il Museo Civico.

Entrando nel dettaglio la consigliera Petti ha informato il consesso che “nel decreto della Direzione musei della Regione Toscana dello scorso 28 luglio risultano presentate le istanze per il Museo S. Maria della Scala e il Museo dell’Acqua, ma non per il Museo Civico. L’atto regionale, inoltre, non riconosce la rilevanza regionale e non attribuisce la qualifica di museo ed ecomuseo né al S. Maria della Scala né al Museo dell’Acqua”. Ricordando la possibilità di avanzare ricorso al provvedimento ha chiesto al sindaco “se questo è già stato presentato o, in caso contrario, intenda farlo prima della scadenza dei termini di legge”. Petti ha infine chiesto di conoscere “i motivi per i quali non sia stata presentata l’istanza di accreditamento per il Museo Civico”.

“Non abbiamo potuto richiedere l’accreditamento per il Museo Civico – ha risposto il sindaco Bruno Valentini – perché abbiamo avuto un problema tecnico nella trasmissione dei dati richiesti, ma comunque mancavano alcuni requisiti. Per il non accoglimento della domanda per il Museo dell’Acqua, durante un incontro intercorso con la Regione è stato evidenziato che non sussistono, in generale, le condizioni minime richieste: depositi, numero dei giorni di apertura, ecc. Il non accreditamento, invece, del S. Maria della Scala è da addebitarsi ai deficit, noti a tutti, che gravano sul complesso, sostanzialmente di carattere architettonico  e sui quali si sta lavorando alacremente. Tra questi, sotto il profilo della protezione antincendio e sicurezza, mancano impianti, adeguamenti e autorizzazioni. Non a caso Palazzo Squarcialupi è attualmente chiuso al pubblico, proprio per il mancato rispetto di tutte le norme sulla sicurezza. Ma grazie anche ai soldi che abbiamo reperito nel nostro bilancio, nonché ai finanziamenti da parte della Regione, questi lavori sono già in corso. Il primo giugno scorso la Giunta comunale ha approvato il progetto definitivo per l’adeguamento della normativa antincendio del S. Maria per una spesa di 1, 3 milioni di euro e per l’estate prossima sarà riaperto al pubblico Palazzo Squarcialupi. Un intervento, questo che consentirà di aumentare la capienza attuale del S. Maria a 900 persone contemporaneamente, mentre ad oggi ne sono consentite 180 a rotazione. Previsto, inoltre, il rifacimento di una delle scale antincendio che attraversa i sette livelli del Complesso museale. A questo seguirà un altro intervento per un valore di 900mila euro che, a partire dal 2017, metterà in sicurezza tutte le attuali sezioni aperte portando la capienza complessiva dei visitatori a 2 mila persone, dieci volte quelle che lo possono fruire oggi”.

“Nonostante tutta questa progettualità – ha concluso il primo cittadino – che porrà fine alle carenze rilevate dalla Regione, non si esauriscono, però, le attuali problematiche del S. Maria della Scala, come i restauri di locali ancora non pienamente utilizzabili, la mancanza della videosorveglianza e climatizzazione interna, il recupero di alcuni affreschi e l’adozione di un sistema visuale di accompagnamento in tutto il complesso. Operazioni, queste, che saranno interamente finanziate con i fondi regionali POR già attribuiti al nostro Comune. Negli anni precedenti, avremmo dovuto fare qualche mostra in meno e alcuni investimenti strutturali in più, ma ora stiamo provvedendo in via definitiva. Anticipo comunque che i visitatori al Santa Maria della Scala nel 2016 sono aumentati del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.

“Finalmente – ha replicato Rita Petti – abbiamo avuto la conferma che quello che chiedevamo con insistenza già due anni fa non era affatto strumentale, né finalizzato a sterile polemica, bensì la semplice constatazione del fatto che per essere qualcosa bisogna sforzarsi di esserlo. Rispondere, cioè, ai requisiti minimi essenziali affinché un museo possa essere riconosciuto come tale. I nostri, se pur degnissimi e ricchissimi contenuti e contenitori, non lo erano e ancora non lo sono”. “Apprezzo – ha proseguito – il percorso concreto iniziato e che la Regione monitorizzi la sua reale attuazione. Sapevamo bene che il S. Maria della Scala non poteva essere immediatamente accreditato, conoscevamo le mancanze e gli adeguamenti necessari (standard ICOM, depositi, climatizzazione, sicurezza…) e su questo abbiamo sempre alacramente lavorato per istruire i lavori dell’Amministrazione. Per il Museo dell’Acqua dovremo riuscire a comunicare la natura specifica del museo e confrontarci con la Regione per comprendere e attuare gli adeguamenti necessari. L’accreditamento non è un’onorificenza ma un’oppurtunità di miglioramento secondo standard prestabiliti e un requisito per intercettare risorse e progetti. Per quanto riguarda i disguidi tecnici che hanno impedito la trasmissione dell’istanza non accettiamo che si affermi che non è importante perché tanto l’esito sarebbe stato comunque negativo, è una grave inadempienza, non solo per la tempistica imposta ai lavori del Consiglio per partecipare al bando, ma soprattutto per l’utile analisi del responso che avrebbe dato le indicazioni necessarie al raggiungimento del nostro obiettivo. Auspico, a breve, un incontro con la Regione, per concordare il percorso da intraprendere per il raggiungimento dei requisiti minimi essenziali all’accreditamento non solo per il Santa Maria della Scala ma anche per il Museo dell’Acqua e il Museo Civico. Nel Consiglio del 31 marzo 2016, all’approvazione dei regolamenti per i tre musei comunali come adempimento indispensabile per partecipare al bando per il riconoscimento di museo o ecomuseo di interesse regionale, ci siamo impegnati alla revisione entro un anno degli stessi per consentire tempi necessari all’adeguamento nella fase transitoria ma fissando obiettivi chiari”.


13) MASTERCHEF IN PIAZZA DEL CAMPO. SUL NO DELLA SOPRINTENDENZA L’INTERROGAZIONE DEL MOVIMENTO CIVICO SENESE E DEL GRUPPO CONSILIARE LAURA SABATINI E ALESSANDRO TRAPASSI

Il no espresso dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per la realizzazione, in Piazza del Campo, della trasmissione televisiva “MasterChef” è stato, ieri, oggetto di interrogazione consiliare a firma di Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) e del gruppo Laura Sabatini e Alessandro Trapassi.

La consigliera Sabatini, facendo una comparazione con quanto avvenuto a Matera, sito Unesco come il centro storico di Siena, dove, al contrario, è stata registrata una puntata del famoso talent show culinario, e a Pompei, sempre patrimonio Unesco, che ha ospitato, lo scorso luglio, il concerto di David Gilmour, chitarrista e voce dei Pink Floyd, ha evidenziato “una palese differenza di giudizio, nel rilascio di autorizzazioni simili, da parte di uno stesso ufficio statale”. Per questo ha chiesto al sindaco “se non ravvisa la necessità di chiedere appositi chiarimenti al Ministro Dario Franceschini, anche al fine di valutare se sono evidenziabili, in presenza di situazioni analoghe, disparità di intervento e trattamento da parte di uffici statali afferenti al Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo”.

“All’amministrazione – ha risposto il sindaco Bruno Valentini – non risulta la tesi espressa dalla consigliera nei confronti della responsabilità della Soprintendenza di Siena, Arezzo e Grosseto”. Il primo cittadino ha, infatti, informato l’assemblea dell’incontro effettuato lo scorso aprile con la società organizzatrice Endemol che stava verificando la possibilità di registrare una puntata della trasmissione nel Campo il 23 maggio e ipotizzando la chiusura di tutta la parte mattonato della Piazza. Il Comune, però, decise per una chiusura parziale, in modo da non incidere negativamente sulla sua fruizione”. “Nel frattempo – ha proseguito – l’ipotesi di Endemol fu fatta visionare alla Soprintendenza che suggerì di spostare l’allestimento nell’area adiacente al Palazzo Comunale e lasciare solo le cucine nel mattonato. La società accettò le indicazioni e il 29 aprile, dopo un nuovo incontro informale con la Soprintendenza, si fornì una risposta favorevole chiedendo alcuni accorgimenti operativi come la protezione della zona cottura e passaggio dei cibi con tessuto non tessuto, o materiale non infiammabile, ma dopo alcuni giorni di silenzio da parte della produzione Endemol ci fu comunicato, telefonicamente, che l’organizzazione non intendeva più procedere alla registrazione della puntata”.

La consigliera Laura Sabatini, nell’apprendere che non c’è stato nessun diniego da parte della Soprintendenza ha commentato che “forse la questione meritava un ulteriore approfondimento per giungere ad un accordo, perché la città, per questa mancata occasione, ha perso una discreta quantità di denaro per l’indotto, che il programma televisivo poteva generare”.


12) LO STATO DEI LAVORI IN VIA FIORENTINA AL CENTRO DELL’INTERROGAZIONE URGENTE PRESENTATA DA BUFALINI, NESI E PORCELLOTTI
Il sindaco Valentini: “la strada riaprirà a doppio senso di circolazione il 15 settembre”

L’approssimarsi della riapertura delle scuole ha spinto i consiglieri PD Stefania Bufalini, Federico Nesi e Gianni Porcellotti a chiedere informazioni sui tempi necessari al definitivo ripristino della normale viabilità in via Fiorentina.

La consigliera Bufalini, durante l’illustrazione dell’interrogazione urgente presentata ieri, ha, infatti, chiesto “se il doppio senso di circolazione sarà ripristinato prima dell’inizio dell’anno scolastico, e in quale data esatta, così da evitare disagi ai cittadini”.

“Secondo quanto ci hanno comunicato dalla ditta aggiudicataria dell’appalto, entro il 15 settembre, salvo condizioni meteo avverse, l’avanzamento del cantiere dovrebbe consentire di riaprire il traffico a doppio senso, salvo poi alcuni rifiniture successive da compiere però senza ostacolare la circolazione”, ha risposto il sindaco Bruno Valentini. “I lavori – come ha ricordato – permetteranno la realizzazione di un marciapiede che prima aveva una dimensione minima di 60 cm. ed invece aumenterà da una dimensione minima di un metro e venti a un massimo di un metro e mezzo, così da permettere un collegamento agevole a coloro che vorranno percorrere a piedi il tratto Le Terrazze – inizio via Cavour. Misure, queste, in linea con le norme sulle barriere architettoniche. Un intervento che comporterà indubbi benefici per gli abitanti della zona”. “Il termine prefissato – ha ribadito il sindaco – ci è stato riconfermato dalla ditta quattro giorni fa ed i nostri uffici la incalzeranno perché lo rispettino. Al momento dell’assegnazione dei lavori, il Comune ha definito un tempo massimo per la loro conclusione, pena il pagamento di penali contrattuali. La legge riconosce alla ditta autonomia organizzativa e quindi i nostri Uffici non potevano impedire loro di prendere le ferie ad agosto”.
Stefania Bufalini, nel prendere atto di quanto affermato dal sindaco ha auspicato che “le rassicurazioni ottenute non siano state espresse solo verbalmente, bensì accompagnate.   


11) FORTEZZA MEDICEA: REALIZZAZIONE DI UNA TENSOSTRUTTURA
Il vice sindaco Mancuso ha risposto alle richieste di informazioni avanzate dal consigliere Vigni

La realizzazione di un’apposita tensostruttura negli spazi della Fortezza Medicea per un programma quinquennale di attività ed eventi culturali, ricreativi e di aggregazione, così come definito dalla giunta nel maggio 2015 e dalla successiva determina dirigenziale n° 1262 del successivo 20 agosto è stato l’argomento dibattuto nella seduta consiliare di ieri con un’interrogazione presentata da Simone Vigni (PD) e sottoscritta anche dai colleghi di gruppo Massimiliano Bruttini e Ivano Da Frassini. Come ha evidenziato Vigni “tale scelta ubicativa si presenta opportuna perché consente di delocalizzare le attività di intrattenimento in un’area non intensamente abitativa, ma allo stato attuale non si hanno ancora notizie né di programmi né di alcuna installazione di tensostrutture”.

Vigni ha quindi domandato “se la società aggiudicatrice del bando ha reso noto un calendario di eventi o se, invece, in assenza di programmazione, l’Amministrazione intenda sospendere l’esecutività della concessione” e, più in generale, “se nella redazione del progetto sia stato valutato l’impatto acustico generato nell’area adiacente e nel quartiere di San Prospero in relazione alla normativa prevista dal Piano comunale di classificazione acustica e dal regolamento regionale in materia”.

Il vice sindaco, Fulvio Mancuso, ha informato che il concessionario individuato a seguito della procedura concorsuale ha rimesso in sede di gara, come richiesto dall’apposito avviso, un progetto di massima degli eventi e delle iniziative culturali e ricreative da realizzare all’interno dello spazio concesso e della struttura mobile proposta.

“Il progetto, già presentato, prevede una serie di attività diversificate, da realizzare nei diversi periodi dell’anno, nei diversi giorni della settimana e nelle diverse ore del giorno, dedicato a un pubblico eterogeneo per rispondere a esigenze diverse. Il progetto è stato oggetto di valutazione e di favorevole apprezzamento da parte della Commissione di gara e dovrà essere sviluppato a livello di dettaglio prima dell’inizio delle attività. Esiste pertanto una programmazione, vincolante per il concessionario, che potrà essere oggetto di implementazione a seguito di accordo con l’Amministrazione”.

Mancuso ha aggiunto che, nella redazione del programma definitivo, sarà cura delle competenti strutture impartire tutte le prescrizioni necessarie per garantire il rispetto della normativa, anche per quanto riguarda l’impatto acustico.

Nel merito del progetto esecutivo della tensostruttura, redatto dal concessionario dopo l’aggiudicazione, il vice sindaco ha specificato che “è attualmente all’esame del competente ufficio tecnico e della Sovrintendenza, per valutare il rispetto di tutte le disposizioni tecniche applicabili e impartire le opportune prescrizioni”. “A oggi, dopo oltre un anno di lavoro di revisione delle ipotesi progettuali, la valutazione della Sovrintendenza sembrerebbe volgere verso un giudizio positivo. Il soggetto aggiudicatario, quindi, si impegnerà a presentare a breve un progetto esecutivo conforme alle prescrizioni della Sovrintendenza, per poi realizzare la struttura entro i prossimi mesi”.

Il consigliere Vigni, nel ringraziare per i chiarimenti forniti, ha auspicato che “a breve la città conosca il programma culturale e di intrattenimento della società aggiudicataria del bando, e che la tensostruttura da realizzare rispetti le prescrizioni richieste dalla Sovrintendenza, a tutela dei residenti della zona e dei quartieri vicini”.


10) OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO DEGLI ESERCIZI DI SOMMINISTRAZIONE: IN PREDISPOSIZIONE LA BOZZA DI REGOLAMENTO
Il vicesindaco Fulvio Mancuso ha risposto a un’interrogazione di Massimiliano Bruttini

L’arredo urbano e, in particolare, la presenza dei tavoli e degli ombrelloni usati dai bar e dagli esercenti delle attività di ristorazione hanno costituito l’oggetto dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare di ieri da Massimiliano Bruttini (PD).

Il consigliere ha affermato che “tali elementi sono generalmente inseriti nel contesto architettonico e paesaggistico con consapevolezza e attenzione, attraverso la procedura di autorizzazione che ricade sulla competente Commissione Paesaggistica di cui fa parte anche il Comune”. Bruttini ha però rilevato come “si assista sempre più frequentemente, sia per le nuove concessioni sia per i rinnovi, a dinieghi per l’utilizzo degli ombrelloni, o comunque di strutture destinate al riparo della clientela dagli eventi meteorologici o dai fenomeni naturali quali gli escrementi dei volatili. La motivazione addotta è quella dell’incompatibilità di tali strutture con l’ambiente circostante”.

Il consigliere, sottolineando come “tali dinieghi comportino un consistente danno economico per bar e ristoranti”, ha chiesto all’Amministrazione “le motivazioni di tali decisioni e se si ritiene che queste siano compatibili con la vocazione turistica della città”. Bruttini, affermando la necessità di “predisporre un’apposita convenzione per disciplinare e uniformare l’esposizione di tali tipologie di arredo, in accordo con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio”, ha sollecitato la messa in atto di iniziative “per ovviare a tali incongruità”.

Il vicesindaco Fulvio Mancuso ha ricordato che “l’occupazione di suolo pubblico da parte dei locali di somministrazione è consentita attraverso la presentazione di una SCIA o di una comunicazione di-attività libera, previa acquisizione del parere favorevole del Servizio Traffico, Mobilità e Trasporti in materia di rispetto del Codice della Strada e della necessaria autorizzazione paesaggistica.

Detta autorizzazione è rilasciata dall’Amministrazione comunale acquisendo il parere

della Conferenza paesaggistica, all’interno della quale si esprime anche la competente

Soprintendenza, il cui parere per legge è obbligatorio e vincolante”.

La valutazione di tipo paesaggistico e ambientale è quindi sottesa al rispetto del parere della Conferenza paesaggistica e della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Siena.

“La normativa vigente – ha aggiunto – dà la possibilità all’Amministrazione, in accordo con la Soprintendenza, di adottare lo specifico regolamento che individui le modalità di effettuazione delle occupazione di suolo pubblico, individuando tipologie e materiali, così da fornire agli operatori una chiara indicazione su come procedere”.

Mancuso  ha concluso sostenendo che “il Comune ha predisposto una bozza di regolamento che interessa tutte le aree del centro storico, valutando gli aspetti legati alla circolazione stradale e ai luoghi storici interessati. La bozza di regolamento nella forma non definitiva è stata oggetto di confronto con le associazioni di categoria e incontri con la competente Soprintendenza”.

Il consigliere Bruttini, nel ringraziare per le precisazioni ottenute, ha auspicato che “il Regolamento arrivi prima possibile alla discussione e approvazione del Consiglio comunale, così da evitare le situazioni che si stanno verificando”.


9) DAL CONSIGLIO UNA SOLLECITAZIONE PER UN NUOVO REGOLAMENTO IN MATERIA DI AFFIDAMENTO DEGLI IMPIANTI SPORTIVI COMUNALI

Una sollecitazione a dare corso alle procedure necessarie all’approvazione di un nuovo regolamento per l’affidamento in gestione degli impianti sportivi di proprietà del Comune di Siena. Il Consiglio, nella seduta odierna, ha approvato la mozione presentata da Massimiliano Bruttini (PD) e sottoscritta dai colleghi di gruppo  Simone Vigni, Gianni Porcellotti, Federico Nesi, Giulia Periccioli, Stefania Bufalini, Ivano da Frassini, Rita Petti e Carolina Persi.
Il documento, che riconosce la diffusione dell’attività sportiva come diritto fondamentale dei cittadini di ogni età per il benessere della persona, la formazione educativa e lo sviluppo delle relazioni sociali, ha richiamato il vigente regolamento per l’affidamento degli impianti sportivi comunali, approvato nel maggio 2005, e la nuova legge regionale del febbraio 2015 sulla “Promozione della cultura e della pratica delle attività sportive e ludico motorie-ricreative e modalità di affidamento di impianti sportivi”.
Durante l’esposizione  Massimiliano Bruttini ha passato in rassegna le tipologie degli impianti sportivi comunali: campi di calcio, palasport, palazzetti e palestre; piscine, campi da tennis e da beach volley, bocciodromi, piste da pattinaggio, hockey e ciclismo; l’ippodromo di Pian delle Fornaci, il campo scuola di via Avignone e quelli da golf e per il tiro con l’arco, la gestione dei quali è stata affidata, di volta in volta, a realtà sportive del territorio per periodi più o meno brevi, ricorrendo spesso ad affidamenti attraverso bandi.
La mozione impegna il sindaco a “predisporre e sottoporre all’approvazione del Consiglio un nuovo regolamento in materia entro tre mesi, oltre che a promuovere la diffusione, nel territorio, di tutte le discipline sportive per garantire pari opportunità di accesso alla pratica sportiva. Sostenere l’adeguamento degli impianti sportivi pubblici e delle loro attrezzature, favorendo l’innovazione tecnologica, il risparmio energetico, la riduzione di impatto ambientale e, più in generale, la tutela dell’associazionismo e del volontariato sportivo senese”.


8) NON PASSA LA MOZIONE PRESENTATA DAL MOVIMENTO 5 STELLE SULLA DIFFUSIONE E ADOZIONE DI SOFTWARE OPEN SOURCE

L’adozione di software con un codice sorgente liberamente accessibile a tutti e di formati standard aperti per i documenti è stato l’oggetto della mozione presentata al Consiglio comunale di oggi da Michele Pinassi (MoVimento Siena 5 Stelle).
Con la mozione, che non ha ricevuto il consenso dell’assise, Pinassi ha evidenziato “la già ampia diffusione di prodotti a sorgente aperta e di come altre amministrazioni ne stiano sperimentando l’uso con conseguenti risparmi economici oltre a elevati standard di sicurezza e conservazione  dei dati rispetto a strumenti informatici proprietari”. Ed aveva chiesto l’impegno del sindaco e della giunta  per l’adozione di questa nuova tecnologia “come previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale, e, al contempo, sensibilizzare i cittadini all’uso di software aperti e liberi e richiederne l’introduzione all’interno delle scuole così da aumentare la qualità della didattica”.


7) L’ASSESSORE PALLAI: “STUPORE E DISAPPUNTO SULLE CRITICHE MOSSE ALLA CITTA’ E AL COMUNE DALL’ASSOCIAZIONE FABBRICA D’OPERA”

Richiamando quanto dichiarato circa tre mesi fa alla stampa locale dalla presidente di “Fabbrica d’Opera”, l’associazione pratese aggiudicataria della programmazione di eventi a Siena per il prossimo triennio, Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) ha presentato un’interrogazione nella seduta consiliare odierna. Pinassi ha ricordato che “lo scorso12 aprile è stato presentato in una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche l’assessore al Turismo, Sonia Pallai, il cartellone di “Siena in Scena”, proposto da “Fabbrica d’Opera” in una logica pluriennale e finalizzato a far vivere la città a tutto tondo. Un progetto, dal valore complessivo di 47mila euro, e scelto sulla base di una procedura pubblica, che, per come è stato descritto, dovrebbe essere in grado di favorire anche sinergie tra pubblico e privato”. Il consigliere ha però aggiunto che “la presidente dell’associazione in oggetto, la signora Catia D’Agostino, si è lamentata della scarsa risposta della città alle loro proposte; che spettatori e finanziatori latitano e che le prevendite faticano, anche in occasione degli appuntamenti più qualificati. Addirittura, ha sostenuto che sugli eventi c’è poca promozione da parte del Comune e che vari istituti di credito e partner hanno disatteso tutta una serie di promesse”. Alla richiesta di avere chiarimenti nel merito di tali affermazioni ha risposto l’assessore al Turismo, Sonia Pallai. “L’amministrazione comunale ha dovuto prendere atto, con stupore e disappunto, delle critiche mosse alla città e all’amministrazione dal rappresentante di Fabbrica d’Opera. Di tale disappunto gli uffici hanno provveduto a rendere partecipe la società in apposito e specifico incontro, richiamandola a una maggiore correttezza di comportamenti, a un maggior rispetto della città ospitante, e a evitare dichiarazione non fondate e non corrispondenti al vero”. “Il Comune – ha proseguito – ha valutato la possibilità di attivare altri strumenti nei confronti della dichiarante, tuttavia le dichiarazioni rese appaiono rientrare nell’ambito della “critica” e della ordinaria “libertà di espressione”, e non costituiscono inadempimento contrattuale, né sembrano suscettibili di configurare ipotesi più gravi, pertanto il richiamo formale è sembrato l’unico strumento a disposizione”. Entrando nel merito l’assessore ha detto che “non configura inadempimento contrattuale o fattispecie più grave l’evidenziare che “… la città sta rispondendo poco … finanziatori e spettatori latitano… le prevendite faticano…”. Forse questa è solo un’analisi di una realtà oggettiva, rispetto alla quale Fabbrica d’Opera è stata richiamata a individuare, valutare e riflettere sulle reali cause e a non attribuire alla città responsabilità che hanno tutt’altra origine”. “Contrattualmente Fabbrica d’opera è obbligata a garantire ogni anno n. 8 spettacoli (tra cui quello di Capodanno) per tre anni, a fronte di una compartecipazione comunale complessiva di 47mila euro (circa 15.600,00 annui). Sulla base del contratto stipulato, salva la compartecipazione di cui sopra, e la disponibilità delle piazze, tutti gli eventi proposti dall’affidatario sono “a cura e spese” di Fabbrica d’Opera, la quale ha formalmente sottoscritto di avvalersi per la loro realizzazione di risorse proprie, contributi e sponsorizzazioni. Fabbrica d’Opera per il 2016 ha presentato un programma ambizioso, che prevedeva circa 32 spettacoli, non conoscendo la realtà locale e le preferenze artistiche e, forse, sopravvalutando le proprie capacità imprenditoriali (peraltro non richieste in quei termini dall’Amministrazione con la selezione pubblica espletata). Per quanto poi concerne la denunciata “poca promozione da parte del Comune” nell’incontro è stato ricordato alla società che contrattualmente gli oneri promozionali erano a carico dell’aggiudicatario Fabbrica d’Opera, che dispone anche di un proprio ufficio stampa, e che il Comune era obbligato esclusivamente al “sostegno promozionale delle iniziative…”, sostegno che è stato garantito puntualmente e nei limiti consentiti dalla disponibilità di informazioni, attraverso portale, social, stampa, ecc. In merito alla comunicazione, Fabbrica d’Opera è stata formalmente invitata a elaborare e presentare all’amministrazione un piano di comunicazione, almeno degli spettacoli richiesti contrattualmente, configurando la mancata presentazione come un grave inadempimento contrattuale, passibile di determinare la risoluzione del contratto”. Pinassi, nel ringraziare per la dettagliata risposta, ha rimarcato la sua sorpresa per le forti dichiarazioni espresse dalla Presidente di un’associazione che ha ricevuto un incarico dal Comune. “Una situazione sgradevole per la quale mi auguro che l’amministrazione si faccia valere. Mi riservo eventuale interrogazione per approfondire le spese sostenute dall’Ente”.


6) SULLA STRADA CASSIA SUD NON E’ POSSIBILE INSTALLARE ALCUN RALLENTATORE DI VELOCITA’
L’assessore Maggi a Bufalini: “stiamo organizzando dei servizi di controllo mediante le pattuglie della Polizia Municipale”

Come ha affermato nella seduta consiliare odierna Stefania Bufalini (PD) durante l’illustrazione della sua interrogazione, “la strada Cassia sud è molto transitata in entrata e in uscita da Siena, poiché collega la città alla Val d’Arbia e alla Val d’Orcia, e fino all’incrocio con strada di Renaccio insiste in una zona densamente abitata”.
Sulla base di queste premesse e rilevando come “nonostante il limite a 50 km orari, la velocità dei veicoli sia tale da creare disagio e pericolo per i residenti”, la consigliera ha chiesto all’Amministrazione “quali iniziative intenda adottare per superare le criticità della situazione descritta”.
L’assessore alla mobilità, Stefano Maggi, ha puntualizzato come il tratto di competenza comunale finisca in corrispondenza del centro abitato della città, dopo il quale scatta la competenza dell’Amministrazione provinciale.
“Sono state tre le richieste – ha detto l’assessore – pervenute all’Amministrazione nell’ultimo biennio sulla viabilità della strada in oggetto. La prima dal Servizio Manutenzioni, a seguito di una segnalazione pervenuta all’URP nel febbraio 2015, per la quale il Comando di Polizia Municipale ha abbassato a 30 km orari il limite di velocità nel tratto della strada compreso fra i civici 55 e 101. La seconda, giunta nell’estate 2015 dalla Prefettura, era successiva a un esposto di residenti dell’area che lamentavano il pessimo stato di manutenzione del manto stradale e i relativi disagi in termini di vibrazioni e rumore. L’ultima è pervenuta ancora dalla Prefettura a inizio 2016 dopo un ulteriore esposto di cittadini sul problema dell’inquinamento e sulla mancanza di marciapiedi”.
Maggi ha informato che l’ufficio Segnaletica, nel novembre 2015, ha provveduto al ripasso di tutti gli attraversamenti pedonali nel tratto di competenza comunale “allo scopo di garantire il rispetto dei canoni minimi di sicurezza previsti dal Codice della strada”, e, anche, all’installazione di una segnaletica verticale di pericolo integrata con lampeggianti di preavviso degli attraversamenti pedonali.
L’assessore ha poi spiegato come lungo la strada Cassia sud, per le sue stesse caratteristiche strutturali, non possano essere posizionati dossi artificiali finalizzati al rallentamento dei veicoli: “Il Codice della strada e le direttive ministeriali in materia stabiliscono che questi possono essere messi solo su strade residenziali, in parchi pubblici e privati e nei residence. Sono invece vietati sulle strade che costituiscono itinerari di attraversamento dei centri abitati e transitate da veicoli di pronto soccorso e pronto intervento e dalle linee del trasporto pubblico”. “A supporto di tale normativa – ha proseguito – il Ministero dei lavori pubblici, nel 2000, ha emanato un’ulteriore direttiva per evitare un uso indiscriminato di tali sistemi, poiché presentano un ingombro che sporge dalla piattaforma stradale costituendo, pertanto, un potenziale pericolo per la circolazione. Addirittura, in caso di incidenti riconducili alla loro stessa collocazione, possono essere imputate responsabilità nei confronti di chi l’ha disposta o di chi non abbia provveduto alla relativa rimozione”.
“Essendo una strada di collegamento tra il capoluogo e la sua provincia – ha concluso Maggi – percorsa da numerosi veicoli di soccorso e di pronto intervento, nonché dai mezzi del trasporto pubblico, e non rientrando, quindi, nella fattispecie prevista all’articolo 179 del regolamento del Codice della strada, sulla Cassia sud non è possibile installare alcun rallentatore. Alla luce di queste considerazioni, stiamo organizzando dei servizi di controllo con le pattuglie della Polizia Municipale”.
La consigliera Stefania Bufalini ha preso atto del fatto che la problematica evidenziata sia all’attenzione dell’Amministrazione comunale evidenziando che “purtroppo, ad oggi gli interventi attuati non sono risolutivi della situazione”.


5) RICHIESTE INFORMAZIONI SUI SERVIZI DI INFORTUNISTICA STRADALE SVOLTI DALLA POLIZIA MUNICIPALE FUORI DALL’AMBITO URBANO
L’assessore alla Polizia municipale Stefano Maggi risponde all’interrogazione di Giuseppe Giordano

Durante l’odierna seduta consiliare Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) ha presentato una specifica interrogazione relativa ai servizi di infortunistica stradale svolti dalla Polizia Municipale fuori dall’ambito urbano.
Il consigliere ricordando all’assemblea “la diminuzione di vigili registrata negli ultimi anni a causa della mancata sostituzione del turn over, una situazione, questa, che andrà ulteriormente ad aggravarsi con i futuri pensionamenti”, così come “la sempre maggiore esigenza di controllo del territorio a prevenzione e controllo di comportamenti contrari agli interessi della collettività”, ha informato che da alcuni mesi il Corpo di Polizia Municipale svolge anche il servizio di rilievo degli incidenti stradali in Tangenziale, nella Siena-Bettolle e nella Siena-Grosseto nei tratti interni al Comune di Siena.
Zone esterne all’ambito urbano che, per Giordano, dovrebbero rientrare tra le competenze della Polizia Stradale. A supporto di questo anche “una circolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del 18 gennaio scorso che delinea il limite comunale come competenza certa delle polizie locali, precisando che l’intervento dei vigili in caso di sinistro stradale può avvenire previa intesa con i Sindaci”.
Per questi motivi ha chiesto “se sono intercorsi accordi tra la Questura e il Comune al fine di destinare parte dei vigili a interventi extra urbani e quali i benefici che scaturirebbero da questa intesa; quali sono le progressive chilometriche dei tratti di strada: Tangenziale, Siena-Bettolle, Siena-Grosseto rientranti nei compiti assegnati alla Polizia Municipale; chi interviene, in caso di incidente, in questi tratti per la chiusura e i controlli negli incroci principali quando la Polizia municipale è impegnata nel rilievo dell’incidente; se ritiene che questo servizio, nei tratti ricadenti sul territorio senese, vada a detrimento del controllo del territorio; se ritiene che esistano altre soluzioni organizzative, eventualmente con altri organi della Polizia di Stato, per garantire una maggiore presenza sul territorio della Polizia Municipale; e se la Giunta intenda affrontare i problemi di organico presenti e futuri e con quali interventi”.
“Il rilevo dei sinistri stradali – ha risposto l’assessore alla Polizia municipale Stefano Maggi – rientra a pieno titolo nelle funzioni dei vigili urbani indipendentemente dal fatto che ciò avvenga all’interno o all’esterno del centro abitato”.
L’assessore ha ricordato all’assise che lo scorso novembre, conseguentemente al mutato panorama internazionale che ha richiesto e richiede l’impegno delle Forze di Polizia dello Stato in servizi antiterrorismo nel territorio comunale e provinciale, è stata chiesta ulteriore collaborazione alla Polizia Municipale per la rilevazione dei sinistri stradali. Una richiesta discussa sia al Tavolo Tecnico della Questura sia in sede di riunione tecnica di coordinamento in Prefettura portando, il 18 febbraio 2016, a un accordo in base al quale dalle ore 7,30 alle 19,30 la rilevazione dei sinistri in ambito urbano ed extraurbano sarà garantita prioritariamente dalla Polizia Municipale che, in casi complesso avrà luogo con l’ausilio e il concorso delle altre Forze dell’Ordine. Dalle 19,30 alle 1 nelle strade di grande percorrenza (Tangenziale, SS 223, Siena-Bettolle) interverranno in via prioritaria le Forze dell’Ordine e, alle stesse, rimarrà l’attività nel quadrante notturno.
“Per quanto riguarda le progressive chilometriche – ha evidenziato Maggi – il personale ha ricevuto dal dicembre 2015 dettagli sui tratti rientranti nel territorio del Comune di

Siena e, in Centrale operativa, è disponibile apposita scheda dove ogni strada (Tangenziale, SS 223 di Paganico, Siena-Bettolle) ha le specifiche progressive. Sul raccordo autostradale Firenze/Siena, in quanto tale, interviene la Polizia Stradale. Una modalità organizzativa in linea con quanto affermato anche dal Ministero dell’Interno con la circolare richiamata dal consigliere Giordano, nella quale si invitano i Prefetti a promuovere con i Sindaci ogni utile iniziativa affinché le Polizie locali garantiscano interventi in caso di sinistri stradali nell’intera giornata, e con particolare coincidenza con i fine settimana per evitare “importanti riflessi in termini di distoglimento dai primari compiti istituzionali (…)” affidati alle Forze di Polizia”. “Per quanto concerne il riferimento ai centri urbani – ha proseguito l’assessore – non si ritiene che si possa escludere la competenza della P.M. al di fuori di questo contesto perché, in merito, dispone espressamente il Codice della Strada e la Legge 65/1986, e su questo, sia in dottrina sia in giurisprudenza, sussiste un consolidato e costante orientamento, ne è un esempio quanto espresso dalla Corte di Cassazione Civile sez. VI del 23.9.2015 n. 18.824. Relativamente, poi, alla chiusura e controllo degli incroci, principali considerato che è impossibile pianificare situazioni che ogni volta si presentano in maniera diversa, spetta alle Centrali operative di accordarsi di volta in volta e, a seconda del caso, l’intervento può essere effettato dai Carabinieri o dalla Polizia così come dalla PM. Infine, per quanto concerne il reintegro di personale nell’organico, il blocco delle assunzioni non ci ha permesso di effettuare assunzioni, anche se auspico e mi impegnerò per aumentare il Corpo dei Vigili Urbani”.
Il consigliere Giuseppe Giordano, nel lamentare come l’assessore abbia omesso di esprimersi sull’eventuale detrimento del controllo del territorio da parte dei VV. UU. a seguito dell’assegnazione dei nuovi compiti, ha invitato lo stesso “a rileggere attentamente quanto previsto nella Circolare del Ministero dell’Interno che, richiamando altre disposizioni, rileva la priorità dell’impiego dei vigili nei centri urbani”. Giordano ha, inoltre, invitato Maggi a “considerare ulteriori possibilità come quella di coinvolgere i Vigili dei Comuni contermini in forme di gestione integrata, così da sopperire alle carenze registrate” ,e ha preso atto dell’impegno dell’assessore di fare quanto possibile per aumentare l’organico del Corpo di Polizia Municipale.


4) DA IVANO DA FRASSINI RICHIESTE INFORMAZIONI SUL NON FUNZIONAMENTO DEL FONTANELLO DI VIA NAPOLI

L’interruzione dell’erogazione di acqua dal fontanello in via Napoli all’Acquacalda è stata, oggi, oggetto di interrogazione consiliare da parte di Ivano Da Frassini (PD).
Come ha evidenziato il consigliere “i fontanelli di erogazione dell’acqua sono, da sempre, particolarmente apprezzati dai cittadini, in modo particolare quello di via Napoli, perché di maggior riferimento per la zona nord della città>, per questo la sua richiesta di informazioni sui motivi che hanno causato l’interruzione del servizio, e i tempi previsti per il ripristino dell’erogazione.
“Il fontanello di via Napoli – ha risposto il sindaco Bruno Valentini – è inserito in una zona a parcheggio assai frequentata, ma discosta da abitazioni o altri edifici presidiati, e, oltre ad alcune problematiche di tipo manutentivo ordinario e straordinario, ha subito, negli ultimi mesi, almeno tre episodi di effrazione con furto dell’incasso, che hanno obbligato l’interruzione dell’erogazione di acqua, sia per i danni subiti dall’impianto, sia per garantire la sicurezza dei cittadini relativamente alle caratteristiche dell’acqua erogata”. “Ad oggi – ha proseguito – il fontanello è funzionante, ma solo in maniera parziale, perché restano da sostituire delle componenti danneggiate e non immediatamente reperibili. Il Servizio manutenzione ha dovuto effettuare interventi mirati a rafforzare le parti apribili della struttura dalle quali si accede alla cassetta degli incassi, così da tentare di scongiurare altri furti. La piena funzionalità sarà ripristinata non appena reperite le parti rovinate”.
Il consigliere Da Frassini ha auspicato di mantenere la salvaguardia dei fontanelli perché “oltre a rappresentare un servizio ai cittadini si configurano, anche, come importanti luoghi di socializzazione, e di considerare l’installazione di video sorveglianza in tutti i fontanelli del nostro Comune”.


3) LA RISPOSTA DEL SINDACO VALENTINI ALL’INTERROGAZIONE SUGLI ONERI RELATIVI ALLA GREEN ECONOMY

Richiamando la legge n° 221/2015, in vigore dallo scorso 2 febbraio, che prevede sanzioni da 30 a 300 euro per chi getta cicche di sigarette e altri rifiuti di piccole dimensioni per terra, nelle acque, nella caditoie e negli scarichi, Pietro Staderini (Sena Civitas), con un’interrogazione sottoscritta anche da Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese), ha chiesto quali misure abbia, o intenda adottare l’Amministrazione comunale “in termini di predisposizione di appositi raccoglitori nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale”.
Il sindaco Bruno Valentini ha risposto che il Comune di Siena “già da tempo, ha aggiunto ai cestini portarifiuti un elemento per la raccolta dei mozziconi di sigaretta. Pertanto non ci sono alibi possibili da parte di chi getta in terra questo tipo di rifiuti”.
Il primo cittadino ha, inoltre, informato che “è in corso una gara che si avvale di un finanziamento dell’ATO Toscana sud per la fornitura di 20 cestini nuovi già dotati di porta-cicche per sostituire quelli vecchi nel centro storico”.
“Fuori dal centro storico i cestini resteranno quelli attuali – ha concluso – perché l’ulteriore svuotamento del porta-cicche comporterebbe un sensibile aumento dei costi per la raccolta che andrebbero a carico dei cittadini. Le sigarette dovranno essere gettate nella spazzatura una volta che siano state opportunamente spente. Sull’osservanza della legge concordiamo sulle osservazioni avanzate, per questo la Polizia municipale ha il compito di svolgere adeguati controlli”.
Giuseppe Giordano, nel lamentare l’insufficienza della risposta ottenuta “perché tutto si esaurirà con l’acquisto di 20 cestini, continuando a escludere la periferia per cui i cestini con o senza porta cicche sono una chimera, e senza intervenire con un’attività volta a prevenire questi comportamenti”, si è riservato di presentare un’ulteriore interrogazione per conoscere il numero totale dei cestini con porta-cicche e quante sono le sanzioni elevate a chi ha eluso le norme”.


2) LA RISPOSTA DEL SINDACO ALL’INTERROGAZIONE DI DA FRASSINI SULLA RIQUALIFICAZIONE PARCO OCHINO

Sottolineando come “il parco Ochino rappresenti un luogo importante di partecipazione e aggregazione sociale per la zona dell’Acquacalda”, nella seduta consiliare odierna Ivano Da Frassini (PD) ha presentato un’interrogazione per conoscere le intenzioni dell’Amministrazione sulla sua valorizzazione e le relative tempistiche.
Il consigliere ha fatto riferimento alla necessità di “interventi di riqualificazione sulle strutture sportive come i canestri, le reti delle porte da calcio e un eventuale intervento sul terreno di gioco”, nonché “provvedere alla recinzione dell’area, ove necessario”.
Il sindaco Bruno Valentini, ha risposto che “il parco Ochino si configura come uno spazio per attività ludiche, piuttosto che per attività sportive vere e proprie. Altrimenti, le aree con infrastrutture per il basket e il calcio richiederebbero una serie di componenti in grado di renderle idonee all’attività propriamente sportiva, anche non agonistica. Questa precisazione è necessaria per comprendere le modalità con cui la struttura comunale interviene in tale situazione”.
“Il Servizio Manutenzioni Infrastrutture – ha proseguito – di recente ha effettuato un sopralluogo tecnico mirato a verificare i percorsi interni del parco e le relative zone a verde per migliorarne la fruibilità, e sfruttare, al meglio, tutti gli spazi disponibili. Contemporaneamente, è stata eseguita la valutazione VTA (Visual Tree Assessment) sulle piante ad alto fusto presenti, nell’ambito di un intervento più generale che ha interessato 10.000 alberi nelle aree pubbliche comunali, attività a carico della socità che si è aggiudicata l’appalto del verde pubblico”.
Il primo cittadino ha, inoltre ,informato che “attualmente sono in corso di formalizzazione gli atti per la fornitura e la posa in opera di diverse attrezzature che si sono rese necessarie, quali canestri e reti per porte e recinzioni. Non appena saranno nelle disponibilità dell’Amministrazione tali materiali – ha concluso – il Servizio provvederà sia con personale interno sia con ditte incaricate a realizzare gli interventi e a riqualificare le aree, cosa che avverrà nelle prossime settimane”.
“L’importanza di una costante riqualificazione del parco – ha replicato Da Frassini – che, per la sua frequentazione rappresenta non solo un luogo dove praticare attività sportive, ma, anche, un punto di ritrovo e di socializzazione e, di riflesso, di vivibilità dello stesso quartiere, rappresenta una priorità da parte del Comune. Per questo è importante che vi si presti una particolare attenzione”.


1) IL SINDACO VALENTINI HA RISPOSTO ALL’INTERROGAZIONE DI PINASSI SUGLI APPALTI DI SERVIZI E FORNITURE

La corretta applicazione delle regole riguardanti l’individuazione dell’importo stimato dell’appalto in relazione alle soglie comunitarie è stata oggetto dell’interrogazione presentata, durante la seduta consiliare di oggi, da Michele Pinassi (MoVimento Siena 5 Stelle).
Il consigliere riportando quanto previsto dal D. lgs n. 50 del 2016: “nessuna prestazione di beni e servizi può essere artificiosamente frazionata allo scopo di sottoporla alla disciplina delle acquisizioni in economia”, perché come ha spiegato “il frazionamento permetterebbe di effettuare acquisti sotto-soglia anche per beni e servizi di importi superiori alla soglia per l’affidamento diretto, evitando obblighi di gara e di trasparenza”, ha chiesto di conoscere l’esito dei rilievi delle irregolarità effettuati dall’ANAC nel 2014 e se siano stati effettuati ulteriori rilievi, e con quali esiti, negli anni successivi.
“Dall’indagine – ha risposto il sindaco Bruno Valentini – è emersa la sistematica disapplicazione, da parte di numerosi Comuni, del Codice dei contratti pubblici sia in relazione alla corretta individuazione dell’importo stimato dell’appalto, sia al conseguente illegittimo ricorso ad affidamenti in economia. Per quanto riguarda il Comune di Siena, nel periodo gennaio 2010-marzo 2015, venivano segnalati solo tre casi relativi all’affidamento di servizi: assicurativi, sorveglianza al S. Maria della Scala e sociali per minori.
L’esito dell’indagine, pubblicato nel sito internet dell’Autorità, e formalmente comunicatoci con nota del 20 aprile 2015, conteneva un invito a una puntuale e costante sorveglianza sulle procedure di affidamento effettuate e in corso”. “La nota – ha precisato – non conteneva alcuna richiesta di risposta ai rilievi formulati, né comunicazioni di avvio di specifiche indagini, ma solo un invito a effettuare un’attenta attività di controllo”.
Il comunicato sugli esiti dell’indagine dell’ANAC è stato trasmesso dal Servizio Gare e Appalti a tutti i dirigenti e posizioni organizzative il 22 aprile, dopodiché il Servizio controlli interni e trasparenza, nell’ambito dei periodici report, lo ha inviato allo stesso sindaco, al Collegio dei revisori dei conti, al Nucleo di valutazione, alla segreteria del Consiglio Comunale e ai dirigenti ai quali sono state rivolte specifiche raccomandazioni.
“Il controllo e monitoraggio richiesto dall’ANAC – ha proseguito il primo cittadino – viene costantemente assicurato dal Segretario Generale a mezzo dell’apposito Servizio controlli interni e trasparenza, che tra l’altro, esercita un controllo successivo di regolarità amministrativa degli atti per accertare la regolarità formale (presenza degli elementi essenziali, rispetto della normativa, delle procedure e dei tempi procedimentali), e la coerenza con gli strumenti di programmazione finanziaria e gestionale. Ricordo al Consiglio che questo servizio è stato istituito nel nostro Comune durante questo mandato”.
Da tener presente che il Segretario Generale trasmette, ogni tre mesi, i risultati del controllo ai dirigenti responsabili, unitamente alle direttive cui conformarsi in caso di riscontrate irregolarità e, ogni sei mesi, al Collegio dei revisori dei conti, al nucleo di valutazione, al sindaco e al Consiglio Comunale.
“Sulle specifiche problematiche del frazionamento artificioso degli appalti e dell’utilizzo improprio delle proroghe e dei rinnovi dei contratti pubblici – ha evidenziato – il Servizio Controlli ha rivolto ai dirigenti e alle strutture specifiche raccomandazioni e direttive”.
Entrando nello specifico delle indagini effettuate dall’ANAC il sindaco ha informato l’assise che, per quanto concerne i servizi assicurativi “la scelta è stata determinata dalla mancata partecipazione di concorrenti a precedenti gare, e dalla necessità di avere una copertura assicurativa dei veicoli in tempi utili.
Per la sorveglianza al S. Maria della Scala, invece, gli affidamenti reiterati sono stati determinati dall’attesa della pronuncia del giudice amministrativo sulla procedura di affidamento per l’appalto del servizio e oggetto di impugnazione giurisdizionale. Mentre per i servizi sociali rivolti a minori si è trattato di proroghe del contratto in essere, resesi necessarie per non interrompere l’attività in considerazione delle temporanee difficoltà di reperire le risorse finanziarie per poter bandire una gara annuale”. “I succitati casi – ha concluso – non hanno dato luogo ad alcun esito formale da parte dell’ANAC, che non ha formulato ulteriori rilievi”.
Il consigliere Michele Pinassi ha, quindi ringraziato per i chiarimenti ricevuti.

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