Una dedica speciale ha caratterizzato questo atteso ritorno, quella all’antropologo senese Alessandro Falassi: “Alessandro Falassi è stato per me un amico ed un grande maestro – afferma Virginia -. Con lui ci siamo negli anni confrontati tanto nell’analisi della festa del Palio, il suo libro “La terra in Piazza” credo sia l’affresco più profondo ed intenso dedicato al mondo unico delle contrade e del palio. Alessandro ha per primo dato una lettura antropologica a tutte le figure protagoniste del complesso arazzo che rappresenta la festa senese. Tanti fili intrecciati tra sacro, profano, sfida e solidarietà che rendono il Palio antico e moderno in ogni istante.
Quando abbiamo iniziato a raccontare in tv il palio insieme a Massimo Reale ci siamo sempre concentrati su tutto ciò che ruota intorno alle dieci protagoniste che si sfidano sul tufo; la nostra attenzione si è concentrata sui profondi rapporti umani che le contrade contengono, sulla solidarietà che portano avanti, il senso di appartenenze, l’amore per un territorio.
E’ stato scritto che a Siena non si ha una patria, si ha una contrada. Alessandro Falassi ha raccontato in tutto il mondo il suo amore per Siena, per la contrada dell’istrice; lo ha fatto con profondità, cura, intelligenza. Le sue lezioni sono state manifesti meravigliosi e vivi delle nostre tradizioni. Il palio entra nell’anima di tutte le persone che si mettono all’ascolto della sua vera essenza, per questo sull’esempio di Alessandro ho ritenuto che specialmente a beneficio dei non senesi sia importantissimo descrivere, studiare e raccontare la storia che sta dietro la nostra festa e come questa abbracci il presente. Quest’anno abbiamo coinvolto anche molti imprenditori che lavorano nel nostro territorio e che ci hanno raccontato come la bellezza e le tradizioni rappresentino per chi fa impresa in tutto il mondo un biglietto da visita unico e speciale.
Il drappellone di questo palio ha a mio avviso come caratteristica principale quella della delicatezza, il Palio è una festa dagli intensi colori, nel descriverla credo però che sia proprio la delicatezza a rendere onore alla sua anima. Delicati e profondi erano i dialoghi con il professor Falassi, mi mancano ma gli porterò sempre nel cuore e nel mio lavoro”, conclude la giornalista.