Non tollerava che la sua quarantenne fidanzata facesse la badante da quattro mesi, senza essere stata regolarizzata dall’anziano signore che la ospita. Era giunto il momento di alzare la voce e di costringere il settantatreenne fruitore dell’assistenza della donna a regolarizzarne la posizione, garantendone la sicurezza previdenziale.
Nessuno gli aveva chiesto niente e il suo intervento non era gradito, gli opporrà da subito la sua fidanzata. La nobiltà d’animo non gli mancava come non può mancare a un vero cavaliere, sullo stile forse ci sarebbe da ridire, visto che al rifiuto di supporto, avrebbe rifilato uno sganassone alla sua dama. A questo punto a difendere la fanciulla era stato il presunto oppressore, sfidato a singolar tenzone. Erano seguiti attimi di grande agitazione e di vero terrore, perché Adrian (il nome è di fantasia), era davvero andato fuori dalle staffe, per motivi che rientrano probabilmente nel rapporto di coppia e sui quali è difficile fare delle ipotesi.
In casa dell’anziano c’era un machete da foresta amazzonica, con una lama da quasi mezzo metro. Quell’oggetto, in qualche modo era finito nelle mani di Adrian, ma Nadia, aggiungiamo un secondo nome di fantasia, non si sa come, era riuscita a farlo uscire dalla porta. Le donne alle volte fanno dei miracoli, e con guizzo repentino aveva poi chiuso la porta a chiave.
Aveva poi chiamato al 112 la centrale dei Carabinieri, mentre Adrian ormai inferocito anche per la beffa, faceva il diavolo a quattro, brandendo il machete e terrorizzando pure il vicinato. Giungeva subito sul luogo una gazzella dei Carabinieri di Abbadia San Salvatore e, come accade talvolta, e come non si vede nei film, mentre l’autista deve parcheggiare il mezzo da qualche parte, magari sommariamente e chiuderla, il capo equipaggio già si deve catapultare sul teatro degli eventi, perché un uomo che afferra un machete ed è in grande stato di agitazione, qualche sproposito lo può fare.
Quando si trovano di fronte in un cortile, tipo ok corral, l’appuntato ed il pastore, non vi sarebbe gara. Quando un uomo col machete incontra un uomo con la pistola, il primo dovrebbe arrendersi, sempre che non sia troppo fuori dai gangheri, e Adrian lo era. L’appuntato lo vede avvicinarsi ed erodere gli originari margini di svantaggio. Dopo oltre trent’anni di strada, il militare sa controllare i nervi ed evita di sparargli alle gambe, come avrebbe fatto qualcun altro. Ha coraggio da vendere, osserva un attimo di indecisione negli occhi dell’uomo che ormai gli è prossimo e gli afferra il braccio armato. I due ruzzolano per terra in una colluttazione selvaggia. Il carabiniere è più forte e immobilizza a terra l’avversario. Il machete ora non serve più.
Sopraggiunge il secondo militare della Benemerita che subito ammanetta alla schiena Adrian, che verrà condotto in caserma e arrestato per violazione di domicilio e resistenza. Nadia racconterà poi una versione diversa del proprio rapporto con la persona che aiuta. È da poco in Italia e vuole imparare la lingua, quell’italiano gliela insegna e la ospita, in cambio lei lo assiste. Barattare forme diverse di assistenza non è vietato e Adrian ha perso una buona occasione per farsi i fatti suoi.