Economia reale: per gli States, il Fmi rivede al rialzo le stime di crescita del Pil 2015 (+3,6%); lieve flessione, a gennaio, per l’indice NAHB sull’edilizia abitativa (a 57 p.). A dicembre, le nuove costruzioni abitative balzano del 4,4% m/m; calano invece le licenze di costruzione (a 1032 migliaia). Raffreddano le richieste ipotecarie nella settimana chiusasi il 16 gennaio. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana chiusasi il 17 gennaio si attestano alle 307 mila unità. Deludono sia l’indice Pmi manifatturiero che scende a gennaio a 53,7p., sia l’indice della Fed di Chicago (a -0,05 p. a dicembre). Il Fmi rivede al ribasso le stime di crescita del Pil dell’Eurozona all’1,2% per 2015 e all’1,6% 2016. A gennaio, accelera l’indice ZEW per le aspettative future, a 45,2 punti e sale il PMI manifatturiero e servizi rispettivamente a 51 p. e 52,3 p. nella versione preliminare di gennaio. Migliora anche la fiducia dei consumatori a gennaio (-8,5 p.). La BCE dopo aver lasciato il costo del denaro invariato, annuncia un QE sul secondario da €60 Mld al mese, a partire da marzo 2015 almeno fino a settembre 2016. Le BC nazionali dei paesi interessati garantiranno le eventuali perdite sui titoli acquistati per una quota pari all’80% del totale. Ribassate le prospettive sulla crescita italiana da parte del Fmi (allo 0,4% nel 2015). A novembre, crollano gli ordini industriali (-4,1% a/a) e le vendite al dettaglio (-2,3% a/a).
Tassi di interesse: la settimana negli Usa è stata caratterizzata dal calo del decennale, che ha toccato i minimi da aprile 2013; il due anni torna in settimana sopra lo 0,5%, prima di ritracciare. In area Euro, tassi in caduta sulla parte a lunga dopo il lancio del QE della BCE. Nuovo minimo storico per il decennale tedesco sotto lo 0,4%. In area periferica, nuovi minimi anche per il decennale italiano, sotto quota 1,55%. In forte riduzione lo spread Btp-Bund, tornato ai minimi da maggio 2010 sotto i 120pb. Nuovo minimo anche per l’Euribor a tre mesi, che venerdì scorso quotava a quota 0,053%.
Valute: prosegue la fase di deprezzamento della valuta unica vs le principali valute. Il cambio €/$ è arrivato a toccare 1,11, minimo dal 2003. Sul fronte emergente, da registrare il forte apprezzamento di real brasiliano e rublo.
Materie prime: settimana mista per le commodity. L’oro è tornato ad oscillare in area 1300$/oncia sui massimi dallo scorso agosto. In ribasso le quotazioni del rame e del petrolio. Tra le agricole crolla il caffè e il cacao.
Borse: settimana positiva per le principali borse mondiali. Nuovo massimo storico del Dax, sopra i 10500 punti. All’interno dello Eurostoxx600 tutti i settori sono risultati positivi. Tra i migliori quello auto e viaggi e tempo libero.