nei confronti di una specie che in realtà ha bisogno del nostro aiuto per continuare a sopravvivere nei nostri territori e in tutta l’Europa”. Così l’inizio di una nota di Margherita Vigni, delegata LAC (Lega Abolizione Caccia) per la provincia di Siena.
“Sulla biologia, il comportamento ed il fondamentale ruolo ecologico svolto dal lupo – prosegue Margherita Vigni -, la cui sopravvivenza garantisce anche la nostra, come quella della altre specie animali e vegetali, si rimanda alla lettura di buona letteratura scientifica facilmente reperibile anche sui siti che citeremo in fondo all’articolo.
Nessuno nega che i lupi si nutrano di erbivori e nessuno vuole negare che un attacco da parte di predatori (lupi, cani o ibridi) costituisca un danno economico per gli allevatori del senese.
il numero di 320 lupi, letto in alcuni articoli, corrisponde alla stima degli individui presenti in tutta la Toscana, non a quelli presenti in provincia di Siena. Problematica, semmai, è la gestione e la stima degli ibridi cane-lupo di fenotipo (aspetto) a volte identico a quello del lupo, ma il cui patrimonio genetico è diverso (vedi progetto Life+ibriwolf attivo nella provincia di Grosseto, compresa la zona amiatina).
Per quanto riguarda la preoccupazione per un attacco all’uomo non esistono testimonianze di aggressioni negli ultimi 200 anni, né in Italia, né in Europa. Non si parla di “incontri ravvicinati” con l’uomo, bensì di attacchi veri e propri ed i cittadini che nutrono dubbi a riguardo dovrebbero rivolgersi agli enti preposti a tali scopi, l’Amministrazione Provinciale o il Corpo forestale dello Stato, anziché scrivere ad un giornale.
La Regione Toscana – prosegue la delegata LAC – ha dedicato agli allevatori un contributo finanziario all’interno del PRAF, la misura A.1.5, per acquistare mezzi di prevenzione come recinzioni anti-lupo. La misura, oggi scaduta, potrebbe essere ripristinata in caso di richiesta da parte delle province, come si legge sul sito della Regione.
Il Life+ Medwolf, dei quali le associazioni di categoria CIA, Coldiretti e Confagricoltura di Grosseto sono beneficiari associati (e quindi hanno tutte le informazioni da divulgare ai propri soci), prevede aiuti economici agli allevatori che partecipino ai bandi in termini di acquisto e messa in posa di recinzioni e affidamento di cani da guardianìa; è di qualche mese fa l’assegnazione di 8 pastori maremmano-abruzzese a 4 allevatori del grossetano con la “dote” di un anno di mangime per il mantenimento, assistenza veterinaria e assistenza comportamentale per 2 anni, altre aziende sono in lista per le prossime adozioni.
Per ricevere un aiuto concreto suggeriamo agli allevatori di fare pressione su associazioni di categoria ed enti locali, ricordando loro che esistono proprio per tutelare e seguire imprenditori e cittadini, anche se ciò comporta loro costi e fatiche.
Per approfondire le tematiche ed i progetti europei e nazionali in corso www.medwolf.eu, www.ibriwolf.it.”