Sono molti gli edifici a Siena ancora non utilizzati o sottoutilizzati, alcuni di grandi dimensioni come l’ex caserma Santa Chiara ai Pispini, la caserma dei Vigili del Fuoco a Palazzo Diavoli, gli uffici dell’ex sede Banca d’Italia in via della Stufa Secca, la mancata sede della Provincia in viale Sardegna.
Molti però nell’arco degli ultimi cinque anni hanno trovato una nuova destinazione. Si tratta di opere realizzate da privati, grazie a interventi effettuati dalla pubblica amministrazione che ha accolto i progetti e li ha agevolati.
“Quelli elencati – spiega il candidato a sindaco di Siena Massimo Castagnini – rappresentano una serie di casi esemplari in cui è stato creato sviluppo senza utilizzare soldi pubblici. Quindi senza debiti, ma con la creazione di posti di lavoro, la rivalutazione di edifici, la rigenerazione di intere aree.
L’ex sede dell’Inps in via Pantaneto, grande edificio negli anni ‘80 sede dell’Inps e poi dell’Università per stranieri. Vuoto da circa vent’anni, verrà valorizzato come albergo di lusso grazie all’investimento di un fondo di investimento internazionale.
Palazzo delle Papesse, via di Città, chiusa l’esperienza del centro di arte contemporanea è rimasto vuoto e inutilizzato. Quattro anni fa è stato scelto dalla Fondazione Dalì che ci ha aperto una mostra permanente creando 12 posti di lavoro. Tutto ciò senza spendere una lira di denaro pubblico.
Garage Busi. Storico punto di riferimento senese. Attualmente in fase di trasformazione in supermercato di città.
Albergo Toscana, via Cecco Angiolieri, il più antico albergo della città, chiuso da vent’anni. Il Comune ha favorito la trasformazione in residenze già disponibili al momento attuale.
Ex uffici amministrativi Monte dei Paschi, Pian d’Ovile, l’intero complesso è in stato di trasformazione in civile abitazione.
Ex sede dell’Enel, Antiporto di Camollia. Terminata l’utilizzazione da parte dell’Enel, il Comune aveva inserito una rigida destinazione urbanistica. La successiva variazione in civili abitazioni e appartamenti, ha permesso di individuare la soluzione imprenditoriale per poter valorizzare l’intero sito.
Residenza universitaria, via del Porrione. Circa 14 anni fa è scaduto il contratto che legava la proprietà immobiliare con il DSU. Impossibile vendere l’immobile in quanto il Comune di Siena fino al 2018 ha negato la possibilità a soggetti privati di poter gestire residenze universitarie. Ora la destinazione urbanistica è cambiata e si aspettano investitori pronti a cogliere l’occasione.
Istituto Santa Teresa via San Quirico. Splendido esempio edilizio firmato dall’architetto senese Giuseppe Partini a metà dell’Ottocento. Già convento e scuola, nel 2000 viene chiuso per urgenti lavori di manutenzione. Vincoli burocratici bloccano tutto per almeno 15 anni. Un interlocutore internazionale (in questo caso francese) trova infine disponibilità nell’amministrazione comunale per un cambio di destinazione del complesso immobiliare che diventerà un centro di formazione, di conferenze ed espositivo.
Residenza il Pavone, via Piccolomini. Grande edificio nato come istituto religioso, ospedale durante la Seconda guerra mondiale, dagli anni 70 casa di riposo per anziani autosufficienti. Destinato a chiudere i battenti ha trovato nel Comune la possibilità, grazie a una norma regionale, di un rilancio offrendo ospitalità ad anziani non autosufficienti.
Parco di Scacciapensieri, strada di Malizia. Enorme complesso immobiliare, fallito oltre vent’anni fa. Ecomostro incombente sulla stazione di Siena. Un investitore straniero, tedesco per la precisione, scommette su Siena per lanciare un complesso di senior living, appartamenti di lusso per anziani autosufficienti che provengono da mezza Europa.
Parcheggio sotterraneo di via Paolo Frajese, (colonna di San Marco). Proprietà comunale ottenuta per convenzione dal costruttore del complesso sorto circa vent’anni fa di fronte alla colonna San Marco, all’uscita Siena Ovest. Circa 100 posti auto mai attivati. Nel frattempo, i materiali per il parcheggio sono stati rubati. L’amministrazione De Mossi ha proposto agli abitanti alcune ipotesi di valorizzazione del parcheggio, con la riapertura e la possibilità di affittare gli stalli o di acquistare i box realizzati.
Gli esempi fin qui riportati hanno una caratteristica che li accomuna – spiega Castagnini -: potevano essere fatti prima, molto tempo prima, ma non sono stati fatti. In tutti questi casi esemplari l’amministrazione De Mossi si è sempre mostrata come un interlocutore positivo, dando le garanzie sufficienti a chi intendeva rischiare del proprio e facendo percepire lo sguardo positivo dell’amministrazione pubblica che autorizzava il progetto.
Questo è quello che intendo quando parlo di avere la forza di decidere” è il commento finale del candidato sindaco Massimo Castagnini.