Si è concluso ieri, giovedì 15 luglio, con una sentenza di assoluzione, il processo sul fallimento di Siena Biotech, la società strumentale di sviluppo e ricerca della Fondazione Mps fallita nel 2015.
Il presidente del collegio del Tribunale di Siena, presieduto dal giudice Ottavio Mosti, ha emesso la sentenza con la formula “perchè il fatto non sussiste”, per Vittorio Galgani e Giovanni Gaviraghi, all’epoca dei fatti presidente e amministratore delegato di Siena Biotech, accusati di bancarotta fraudolenta patrimoniale.
La vicenda al centro del processo, iniziato nel 2017, riguardava il contratto di affitto e il successivo acquisto del centro di ricerca al Petriccio, di proprietà della Sansedoni Spa. Secondo la Procura, l’acquisto dell’immobile, effettuato nel 2010, sarebbe avvenuto senza la detrazione dei canoni di affitto corrisposti fino a quel momento (come previsto dal contratto di affitto stipulato tra Sansedoni e Siena Biotech). Un totale di 4 milioni e 250mila euro che avrebbero dovuto essere detratti dai 24 milioni e 500mila euro pagati per l’acquisto dell’immobile, e che avrebbero procurato, secondo il pm Siro De Flammineis, un indebito arricchimento ai danni di Siena Biotech.
Nel corso dell’istruttoria, i difensori dei due imputati, gli avvocati Enrico De Martino e Niccolò Pisaneschi, hanno convinto il giudice sul fatto che l’acquisto non ha avuto un legame diretto con il fallimento, portando all’assoluzione piena da parte del collegio giudicante. Il pm De Flammineis aveva invece chiesto la condanna di Galgani e Gaviraghi a 4 anni più le pene accessorie.