“Da qualche giorno è attiva la tessera per l’apertura dei cassonetti cosiddetti intelligenti. Ad oggi, il nuovo sistema – per quanto abbia consentito di incrementare del 15% la raccolta differenziata – ha peggiorato complessivamente la qualità della stessa, oltre all’igiene e il decoro urbano attorno alle postazioni. Colpa di comportamenti non corretti ma anche di un sistema che ha reso più complicato essere virtuosi, a causa principalmente dei frequenti blocchi alle calotte ad apertura controllata, alle ristrette dimensioni delle stesse e ai cassonetti spesso stracolmi” spiega Massimo Granchi “se è giusto, in linea di principio, chiedere ai cittadini un impegno maggiore, è lecito attendersi dal gestore un adeguato dimensionamento dei punti di raccolta, di pulizia dei cassonetti e delle aree circostanti. A questo impegno dovrebbe corrispondere un reale beneficio per i cittadini che per il momento non si registra”.
“I COSTI. I cassonetti intelligenti – afferma MonteroniViva – costeranno ai cittadini oltre un milione di euro, con un peso annuo sulla tariffa di 140 mila euro, pari a circa 35 euro a famiglia. La tariffazione puntuale, ovvero quel sistema che premia gli utenti virtuosi con sconti in bolletta, non è ancora applicabile. E in più ci sono i costi per le telecamere di controllo, una spesa ulteriore per monitorare una sistema carente.
LE TESSERE NON CONSEGNATE. Riteniamo, inoltre, utile indagare le cause per le quali oltre 400 cittadini, ovvero famiglie, non hanno ritirato la tessera. La consegna delle tessere seppur iniziata con largo anticipo, è stata concentrata in orari poco agevoli per chi lavora. La stessa comunicazione è stata carente così come la comunicazione su questo nuovo sistema tanto che l’amministrazione comunale e il gestore hanno deciso solo all’ultimo di convocare assemblee pubbliche. Forse le tessere avrebbero potuto essere spedite a casa agli utenti in regola con il servizio agevolando il compito di molti, come fatto in altri comuni?
UN SISTEMA IN CRISI. La sensazione è che ci sia una difficoltà diffusa ed estesa. Il sistema del ciclo integrato dei rifiuti, che fino a 10 anni fa era considerato un fiore all’occhiello della nostra provincia, risulta in crisi ed è inadeguato, che ci fa concludere che l’apparente innovazione non abbia evitato lacune e mancanze scaricando sui cittadini altri fastidiosi adempimenti senza garanzia che questo serva davvero. Per queste ragioni noi monitoneremo l’andamento del servizio per cercare di contenere i disagi”.