A distanza di oltre 9 mesi dalla chiusura al transito del tratto della Sp5 Colligiana all’altezza del ponte sul fosso Graffone, Carlo Locatelli, presidente del Gruppo Imprenditori Valdelsa di Confindustria Toscana Sud, interviene sul caso.
“Voglio segnalare con forza i disagi che da oltre 9 mesi le imprese localizzate nell’area, i cittadini e i lavoratori che devono recarsi nelle zone industriali di Le Frigge e Rigoni in particolare, devono sopportare. Il ponte lesionato che ha comportato la chiusura del transito è un piccolo manufatto di pochi metri ma evidentemente capace di bloccare a lungo un’intera area industriale e commerciale con rilevanti insediamenti industriali. La scelta iniziale di non realizzare un bypass provvisorio in attesa del ripristino dell’opera, seppure condivisibile da un punto di vista economico e del rapporto tra le spese per esso necessarie e quelle per la sistemazione definitiva, si è dimostrata purtroppo penalizzante.
L’auspicio di riaprire al traffico la viabilità principale si è infatti infranto, come accade sistematicamente in questo Paese, con procedure complesse – apparentemente inadeguate per casi di piccoli interventi come questo – e con ritardi nella raccolta dei pareri professionali e istituzionali necessari. I motivi sono sempre gli stessi: risorse scarse, uffici sotto organico e paralizzati dalla mole di lavoro, iter autorizzatori incomprimibili.
Alla fine, nonostante la buona volontà della Provincia con la quale siamo costantemente in contatto fin dall’inizio di questa vicenda, e la disponibilità dell’amministrazione comunale di Monteriggioni, già pronta con i propri atti, il tempo continua a passare, fino al prossimo inconveniente o imprevisto, con i costi di tali lungaggini che continuano a ricadono sulla collettività e con l’obiettivo di una riapertura per la fine dell’anno che rischia concretamente di sfumare.
Proprio oggi dovrebbe concludersi la conferenza dei servizi che permetterà di approvare il progetto definitivo e finalmente appaltare i lavori, ma voglio in ogni caso appellarmi agli Enti interessati, al buon senso dei funzionari incaricati e all’azienda che alla fine risulterà aggiudicataria dei lavori di sistemazione perché impieghino anche un solo giorno in meno a quanto hanno previsto, per fare quanto devono. Le imprese, i lavoratori, i cittadini non ne possono più.”