l’ex vice presidente Valentina Mezzaroma, il commercialista Pier Paolo Sganga, Alberto Parri e Giuseppe Bernardini, membri del Cda, Mario Lattari, della società Black & White Communication che aveva acquistato il marchio della Ac Siena per 25 milioni di euro. Per loro rinvio a giudizio a vario titolo per bancarotta fraudolenta, bancarotta preferenziale, ricorso abusivo al credito e vari reati fiscali.
Per l’architetto Cristian Pallanch, responsabile delle infrastrutture e l’avvocato Alesandra Amato, il rinvio a giudizio riguarda solamente il reato di bancarotta preferenziale in quanto i due consulenti sono stati assolti con formula piena per il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale e per distrazione. “Si tratterà di accertare – spiega l’avvocato di Alessandra Amato, Paolo D’Ambrosio – se i pagamenti, effettuati dalla società per ottenere le desistenze dalle istanze di fallimento, presentate nel maggio del 2014, per consentire alla squadra di completare il campionato in un momento in cui lottava per la promozione in serie A e in vista dell’iscrizione al campionato successivo, rientrino o meno in tale ipotesi di reato. Come già sostenuto dagli avvocati difensori dell’avv. Amato, Daniele Bielli e Paolo D’Ambrosio, i pagamenti avvennero sotto gli occhi dello stesso Tribunale di Siena e nella convinzione della loro destinazione a preservare il patrimonio societario e il titolo sportivo”.
Tre le persone, i componenti del collegio sindacale, che avevano richiesto il rito abbreviato: Emma Capalbo, presidente, Antonio Leggeri e Riccardo Losi. Per loro la posizione è stata stralciata in attesa di sentire i consuenti del Tribunale relativamente ai bilancio del 2013 e 2014.
Il processo avrà inizio il 28 febbraio 2019 presso il Tribunale di Siena.