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ARTE e CULTURA

Presentato il bilancio sociale e di missione 2016 della Biblioteca comunale degli Intronati

13 Marzo 20188 minuti di lettura
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bibliotecaintronati-bilancio2018Presentato, durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina, il Bilancio sociale e di missione 2016 della Biblioteca comunale degli Intronati. Al tavolo il Sindaco Bruno Valentini, l’assessore alla Cultura Francesca Vannozzi, il  direttore della Biblioteca Luciano Borghi, il presidente del CDA Roberto Barzanti. Il rapporto restituisce una “fotografia panoramica” immersiva e interattiva della biblioteca, scattata dai bibliotecari e dagli utenti. Uno strumento sia di valutazione che di programmazione.

“Il Bilancio che presentiamo oggi conferma la centralità della Biblioteca nella vita culturale e sociale cittadina – ha dichiarato il Sindaco Valentini –, con dati che indicano un crescente interesse ed utilizzo dei servizi, un apprezzamento generale per il lavoro svolto ed il successo delle tante attività offerte, unite da un’idea organica ed innovativa. L’Amministrazione ha fatto della cultura un asse portante della sua azione amministrativa e politica, con ricadute positive sia dal punto di vista sociale che economico. La Biblioteca è frequentata in modo particolare dai giovani, sia senesi sia studenti fuori sede, divenendo quindi luogo di incontro e scambio per una città unita ed inclusiva. Abbiamo lavorato fin da subito per ampliare gli orari di apertura e rispondere alle esigenze degli utenti: una scelta controcorrente se pensiamo ad altre realtà dove le biblioteche invece chiudono. Prendendo in prestito le parole dello scrittore Ray Bradbury: “Senza biblioteche cosa abbiamo? Non abbiamo né passato né futuro”.”

“Chi imposta e sviluppa le politiche culturali a Siena – ha affermato l’assessore Vannozzi – non può che partire da ciò che già esiste, da ciò che la nostra città custodisce e offre. Non occorre inventare chissà quale artificio, bisogna invece essere capaci di far conoscere e rendere accessibili e vivi i luoghi e i tesori, più o meno conosciuti, di cui disponiamo. In questo contesto, investire nella Biblioteca comunale e credere fortemente nel suo ruolo ha una duplice valenza: valorizzare un patrimonio di immenso valore e, allo stesso tempo, renderlo fruibile a tutta la cittadinanza, con strumenti aggiornati ed un servizio allineato alle esigenze delle diverse tipologie di utenti. Tuttavia, questo non ci basta, perché la Biblioteca non è solo un luogo dove trovare ciò di cui abbiamo bisogno, ma anche una realtà dinamica che propone iniziative e attività, contribuendo in modo decisivo alla crescita culturale e civile della nostra comunità. Il Bilancio che presentiamo oggi ci restituisce una fotografia molto positiva e ci induce a proseguire in questa direzione”.

È la prima volta che la Biblioteca si rispecchia in un Bilancio sociale e di missione che aiuti a capirla oltre le consuete cifre. L’indagine su “La Biblioteca e la città” è il frutto di un lungo lavoro, nato dalla volontà di misurare con criteri scientifici l’impatto complessivo della Biblioteca dal punto di vista del funzionamento tecnico, del peso economico, dell’efficienza, del “risparmio sociale” generato dai suoi servizi, oltre che dagli effetti sociali messi in evidenza dai risultati di un questionario compilato da quanti la frequentano.

“Abbiamo voluto documentare – ha precisato il direttore Borghi – la qualità percepita, il gradimento rispetto ai servizi forniti per fasce di pubblico diverse, applicando un metodo di misurazione che servisse a impostare una prospettiva di ulteriore sviluppo e verificasse comparativamente gli indici di funzionamento nel quadro bibliotecario regionale e nazionale.

Il fatto è che, accanto alle finalità tradizionali della Biblioteca comunale degli Intronati dettate dalla sua storia di organismo di antica fondazione (1758) detentore di un ingente e diversificato patrimonio che ne esalta i compiti di istituto di conservazione, studio e ricerca, sono state in seguito affiancati gli scopi tipici di una biblioteca comunale pubblica, chiamata a rispondere alle esigenze educative e informative di un’intera comunità. Ebbene, questa pluralità di funzioni, e di conseguenza di servizi, necessita di un’organizzazione complessa e di risorse adeguate, finanziarie e umane, venute meno proprio nella fase di massima espansione”.

“Il numero dei dipendenti professionalizzati – ha fatto notare –  ha registrato, negli ultimi anni, un andamento in inesorabile diminuzione, in concomitanza con una crescita concretizzatasi in una progressiva espansione degli spazi disponibili (attualmente circa 7.500 mq) e ad una redistribuzione delle raccolte (più di 650.000 ‘pezzi’ collocati in oltre 18 chilometri di scaffalature). C’è stato uno straordinario incremento dei servizi interni, urbani e provinciali, con un numero di utenze moltiplicato dal 2005 al 2017 per 10 volte. I prestiti dai circa 12.000 del 2005 sono passati ai 95.000 in media degli ultimi anni. Le consultazioni di documenti antichi si attestano annualmente poco sotto le 5.000 unità”.

La Biblioteca degli Intronati è una grande biblioteca in una città in senso demografico piccola: scarto che condiziona in maniera determinante gli indici di performance, non tanto come valori assoluti, quanto a confronto con quelli regionali e nazionali, spesso riferiti a semplici biblioteche ‘di base’. Nonostante questo, la Biblioteca nel panorama regionale e nazionale si colloca in un’eccellente posizione sia per i servizi erogati sia per le risorse su cui fa leva. D’altro canto già adesso produce un consistente valore economico – anche se virtuale – generando un considerevole “risparmio sociale” in ragione dei servizi erogati gratuitamente. In relazione ad alcuni standard si rilevano problemi su punti non secondari: superficie a disposizione, orari di apertura, accessioni e dotazione di personale. Tali criticità sono segnalate anche dall’indagine degli utenti.

Dall’indagine infatti emerge che sono oltre 1.100 gli utenti abituali della Biblioteca stimati, con una media di 290 presenze giornaliere. Ogni 10 utenti, 4 hanno residenza al di fuori della provincia di Siena e 1 è di nazionalità straniera. Ogni 10 utenti, 7 hanno meno di 30 anni e 1 ne ha più di 70, mentre 2 su 3 sono studenti. Metà è iscritto alla Biblioteca e oltre la metà all’Ateneo senese. I motivi prevalenti di frequentazione sono lo studio su propri libri o proprio pc (per 2 utenti su 3), il prestito di volumi e materiali audiovisivi (per quasi la metà degli utenti), la consultazione di libri (per 1 utente su 3). Particolare importanza è attribuita alla professionalità del personale, al rispetto del silenzio, alla pulizia e all’ordine, all’illuminazione, all’ampiezza e all’aggiornamento del patrimonio librario: 4 utenti su 5 si dicono complessivamente soddisfatti. I giudizi più positivi riguardano la pulizia e l’ordine, la professionalità del personale, l’accessibilità, l’illuminazione, la durata del prestito e il numero delle opere prestate, mentre gli aspetti considerati più critici riguardano i tempi di apertura, la disponibilità di posti di lettura, l’adeguatezza delle attrezzature informatiche e di stampa, la facilità di trovare autonomamente i materiali ricercati, la chiarezza e la comprensibilità della segnaletica.

“Dall’indagine che viene diffusa esce un quadro – ha commentato il presidente Roberto Barzanti – positivo, malgrado carenze da non trascurare. La notevole dinamica di crescita si è registrata, paradossalmente, in tempi di diminuzione delle risorse e di crescenti difficoltà. La Biblioteca degli Intronati non è meno essenziale, per la fisionomia stessa della città, della Pinacoteca nazionale. Insieme alla gestione alla tutela e alla digitalizzazione del patrimonio più antico e prezioso, essa realizza numerose attività pedagogiche, iniziative tese alla promozione della lettura e alla presentazioni di libri, organizza esposizioni e convegni. Settori che hanno raggiunto un’apprezzata consistenza. Intensissima e ben governata è la fruizione della biblioteca pubblica a scaffale aperto. Le richieste formulate con maggiore insistenza riguardano il miglioramento delle reti wi-fi, la dilatazione dell’orario di apertura, l’aumento dei posti per lettori e delle postazioni internet. Si evince, quindi, che le priorità più sentite derivano da una concezione della Biblioteca come centro di servizi, da moltiplicare in una città dove la popolazione universitaria comprende 14.546 studenti non residenti, da sommare alla popolazione residente (53.772 unità). Il 70% degli utenti appartiene alle classi di età 15-19 e 20-29 anni. Sono state ben 13.436 le presenze agli appuntamenti culturali in calendario nel 2016”.

La scommessa da vincere è rispondere a queste sollecitazioni senza però sminuire la natura storica specifica e prevalente di questo spazio. La rivoluzione digitale non deve trasformare le biblioteche in generiche mediateche, anche se non è eludibile un calibrato arricchimento dell’offerta che comprenda tutti i formati in auge. La Biblioteca cui si pensa non è un magazzino delle informazioni più disparate, un  ipermercato dove siano depositati tutti i media possibili. I cittadini devono considerare ancora di più la loro Biblioteca come luogo di incontro e confronto, necessario per irrobustire o costruire una sempre più consapevole cittadinanza attiva e un sempre più alto grado di integrazione tra chi vive a Siena, chi vi permane temporaneamente, chi la visita.

“Le questioni più preoccupanti che come consiglio di amministrazione avvertiamo – ha concluso il presidente – sono relative al personale che subisce una continua contrazione anche in posizioni di alto livello, l’obbligata diminuzione degli acquisti, la ridotta capacità di investimento a seguito dell’uscita della Provincia dal Consorzio creato nel 1959. L’apporto di sponsorizzazioni e partnership è aumentata a prezzo di grandi sforzi. Il Comune assicura oggi un contributo ordinario di 400.000 euro all’anno (+50.000 rispetto al 2017), attenuando così la grave flessione che si era avuta negli scorsi anni (nel 2010 erano 490.000). La Regione Toscana si attesta sui 50.000 euro. A partire dal Ministero della attività e dei beni culturali e del turismo le istituzioni pubbliche devono dimostrare una maggiore attenzione a biblioteche e archivi. È questo l’auspicio che formuliamo, mentre esprimiamo soddisfazione per l’ampia rete di collaborazioni attivata. E profonda gratitudine rivolgiamo al personale, animato da autentiche motivazioni, e al drappello di volontari, oltre 50, che hanno accolto con entusiasmo il nostro invito”.

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