IL QUADRO
– Nuovo avanzamento dei mercati azionari globali, con rialzi marginali, ad eccezione del Nikkei (+2,2% nella settimana), che sta progressivamente chiudendo il gap di performance dall’inizio dell’anno nei confronti degli altri maggiori indici.
– L’inflazione USA di settembre, il principale numero macro della settimana, è uscita al di sotto delle aspettative (2,2% annuale vs. attese di 2,3%, core al 1,7% vs. 1,8% atteso), provocando un rally dell’obbligazionario.
– L’attenzione sul mercato azionario italiano è stata catalizzata dalla performance del settore bancario, impegnato a digerire le nuove linee guida della BCE sui crediti deteriorati. In settimana una mano è arrivata da un documento della Commissione Europea e da varie dichiarazioni che hanno fatto emergere un certo disaccordo tra la BCE e le istituzioni europee sull’opportunità di nuove, più stringenti, norme. Le banche italiane hanno contenuto le perdite al 2,6%, una perdita solo di poco superiore a quella registrata dal settore bancario europeo.
Il quadro di mercato rimane caratterizzato dalla continua buona performance delle asset class rischiose, dalla bassa volatilità e da afflussi robusti verso i fondi azionari/high yield/paesi emergenti . Il principale numero macro della settimana, l’inflazione USA di settembre, non fa altro che estendere un ambiente di bassa avversione al rischio e segnare un punto a favore di chi sostiene che gli eventuali aumenti dei tassi non costituiscono una minaccia per il rally. Dopo la marginale sorpresa positiva di agosto, siamo tornati alla regolarità prevalente nel periodo marzo-luglio, quando l’inflazione si è rivelata al di sotto delle attese ogni singolo mese. La linea ufficiale della Fed e della BCE è stata ribadita al meeting annuale del Fondo Monetario Internazionale durante il fine settimana, con la Yellen e Draghi che hanno ribadito, con modalità diverse, la nozione che la debolezza dell’inflazione non è destinata a durare.
In prospettiva, le altre variabili chiave da qui alla fine dell’anno sembrano essere la scelta del nuovo leader della Fed, la decisione sul programma di acquisti della BCE, con indiscrezioni in settimana che puntano ad un dimezzamento dell’ammontare di acquisti (30 mld invece degli attuali 60 mld/mese) per nove mesi a partire da gennaio, e dal voto nel Senato USA su un budget che comprende un sostanzioso taglio delle tasse.
I due appuntamenti elettorali del fine settimana si sono risolti con una vittoria dei Conservatori e dell’estrema destra in Austria e dei Social Democratici nel lander della Sassonia. Il primo risultato non è una buona notizia per le prospettive di dialogo e integrazione nell’Unione Europea, dal momento che rafforza il fronte dei paesi dell’Est contrari al processo. Sempre sul fronte politico, da notare la buona performance dei BTP nell’intorno dell’approvazione della nuova legge elettorale. La percezione del mercato è che la nuova legge diminuisca la probabilità di un risultato che faciliti una coalizione anti-euro. Lo spread Btp-bund si trova circa a metà del range 150-180 punti base che lo ha contenuto dalla metà di giugno.
LA SETTIMANA
– Dopo una settimana senza particolari sussulti, che ha visto un recupero degli asset spagnoli, la giornata odierna potrebbe vedere qualche sviluppo sul fronte Catalano. A Puigdemont è stato chiesto dal governo centrale di chiarire se la Catalogna ha dichiarato l’indipendenza o meno e in caso affermativo ha concesso sino a giovedì per fare marcia indietro. La risposta arrivata stamane pare collocarsi a metà strada e la giornata chiarirà se questo sarà sufficiente al governo centrale per dissolvere il governo regionale. Tutti gli scenari sembrano portare a nuove elezioni in Catalogna che costituiranno, di fatto, un referendum implicito, dal momento che le due opzioni (indipendenza o permanenza all’interno dello stato spagnolo) saranno la linea di demarcazione tra le forze politiche.
– Giovedì e venerdì è in programma un meeting del Consiglio dell’UE che potrebbe rappresentare un punto di svolta per le negoziazioni sulla Brexit. Giovedì scorso la sterlina ha vissuto una giornata di alta volatilità dopo il tono molto pessimista di alcune dichiarazioni di Michel Barnier, il capo negoziatore per l’UE, che ha osservato che il processo negoziale ha raggiunto un punto morto. Oggi il PM May è atteso a Bruxelles per un incontro con il presidente della Commissione Junker e Barnier, nel tentativo di uscire dall’impasse .