Così intervengono con una nota congiunta Daniela Spiganti, Filcams Cgil Siena, e Gianfranco Mazza, Fisascat Cisl Siena.
“Infatti – proseguono i sindacalisti – oggi ci troviamo con le casse vuote, pignoramenti su strumenti di lavoro e anche sugli uffici che dopo anni di tentennamenti finalmente stavano per essere venduti e, ciliegina sulla torta, alla società cinese di proprietà dell’Ente sembra siano stati messi i sigilli.
In questa situazione i dipendenti non riscuotono da tre mesi ma continuano a lavorare, per quanto tempo però?
E’ indispensabile che i soci decidano finalmente cosa fare di questo Ente mettendo soldi ma soprattuto gambe (con un amministratore che lavori solo per l’Enoteca) ai progetti più volte enunciati ma non realizzati, evitando ulteriori problemi all’Ente e ai dipendenti coinvolti.
Si ricorda peraltro che nell’Enoteca e nella società cinese sono stati investite risorse pubbliche, e non poche, che sarebbe un vero peccato veder andare in fumo…”