Nell’atto si richiede un’attenta analisi dei costi/benefici e soprattutto che nessun lavoro parta prima di aver compiuto approfondite indagini di carattere geognostico, ambientale e archeologico.
“Serve sia uno studio sulla reale efficacia delle briglie in cemento previste per contenere gli eventi alluvionali, sia una valutazione del loro impatto ambientale, naturalistico e storico-archeologico sul territorio del Comune di Murlo. Stiamo parlando di un’opera molto costosa, più di un milione e duecentomila euro, che sta detestando molte perplessità tra gli esperti e che ad oggi è priva di analisi e studi di tipo geologico – geomorfologico e in particolare sedimentologico, che oltretutto non prevede adeguate casse d’espansione”, affermano Fattori e Sarti.
“Chiediamo alla Regione di entrare nel merito del progetto prima di sprecare soldi pubblici per interventi che rischiano di essere non solo inutili, ma persino controproducenti, perché possono rovinare l’importante patrimonio ambientale del Comune di Murlo. Proprio per le sue straordinarie caratteristiche geologiche e naturalistiche, il territorio del Crévole e i suoi dintorni sono stati tra l’altro recentemente inseriti nel catalogo “Geotopi d’importanza regionale nelle Province di Siena e Grosseto”.