Il Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta pubblica martedì 9 maggio, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico.
Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento:
10) IL CONSIGLIO NON APPROVA LA MOZIONE DI CAMPANINI E GIORDANO SULLA VENDITA NOTTURNA DELLE BOTTIGLIE DI VETRO
Non è stata approvata dall’assise, nella seduta consiliare di martedì scorso, 9 maggio, la mozione sottoscritta da Ernesto Campanini e Giuseppe Giordano che proponeva, in fascia oraria dalla mezzanotte alle 7 della mattina, il divieto di vendita per l’asporto e per il consumo, oltre che la detenzione in luogo pubblico di bevande in bottiglie di vetro, comprendendo anche quelle erogate dai distributori automatici.
Campanini ha osservato come le bottiglie di vetro vengano spesso abbandonate nelle aree pubbliche, anche in considerazione della scarsa presenza nel centro storico di appositi raccoglitori, con conseguenti rischi per l’incolumità delle persone e dei mezzi che vi transitano. Per questo, il documento sollecitava l’aumento del numero dei raccoglitori per il vetro e la raccolta differenziata nel centro storico e il coinvolgimento degli esercenti tramite l’utilizzo di appositi cestini.
Il consigliere ha richiamato anche gli effetti in termini di decoro urbano, vista la difficoltà a rimuovere i pezzi di vetro frantumati e incastrati tra le lastre di pietra.
Un fenomeno accentuato nelle ore notturne, in particolare nei luoghi di ritrovo giovanile, e che in altri centri della Toscana vede coinvolti anche i cosiddetti “minimarket”, che vendono quasi esclusivamente alcolici a basso costo e nei confronti dei quali Campanini ha auspicato disposizioni restrittive.
Il documento proponeva di prevedere le stesse tipologie di divieti per le due giornate dei Palii e in occasione di tutte le iniziative al pubblico in grado di attirare grandi flussi di persone.
Pur riconoscendo la rilevanza del tema, il gruppo di maggioranza, negli interventi dei consiglieri Bruttini, Da Frassini e Lorenzetti, ha respinto la mozione perché ritenuta ormai superata e, per certi aspetti, conflittuale con il “Regolamento per il contrasto del fenomeno dell’abuso di sostanze alcoliche nel centro storico cittadino”, approvato dal Consiglio lo scorso 14 marzo, nel quale, secondo gli stessi intervenuti, trovano applicazione buona parte delle richieste contenute nella proposta di mozione. Il dispositivo della mozione è stato inoltre ritenuto difficilmente compatibile con l’attività sociale delle Contrade.
9) IN CONSIGLIO UN FOCUS SULL’ATTIVITÀ DELLA PARTECIPATA “TERRE DI SIENA LAB” E SULLA RICERCA DI FINANZIAMENTI ESTERNI
Il sindaco ha risposto all’interrogazione di Carolina Persi
I rapporti con la partecipata “Terre di Siena Lab”, nata nel 2016 dalla scissione parziale di Apea srl e chiamata a svolgere attività in ambito di sviluppo economico e sociale attraverso il reperimento di fonti di finanziamento esterne, ha costituito il tema dell’interrogazione presentata, nella seduta consiliare di ieri, 9 maggio, da Carolina Persi e Massimiliano Bruttini.
Dopo aver ricordato come, lo scorso 2 agosto, il Consiglio abbia assunto l’impegno di verificare le ragioni del mantenimento della propria partecipazione in “Terre di Siena Lab” a distanza di un anno, la consigliera Persi ha citato la convenzione approvata dall’assise per la costituzione e il funzionamento di un partenariato tra enti locali per l’elaborazione e l’attuazione di un progetto del Ministero dell’Ambiente nell’ambito di un programma sperimentale di mobilità sostenibile: una proposta progettuale avanzata da “Terre di Siena Lab”.
Persi ha richiamato anche le esternazioni di alcuni componenti dell’Amministrazione comunale circa la necessità di strutturare un ufficio interno preposto alla ricerca di finanziamenti da bandi regionali, nazionali e comunitari, ritenute non assonanti rispetto alle intenzioni della Giunta di costituire un rapporto con “Terre di Siena Lab” volto alla predisposizione, alla presentazione e all’eventuale realizzazione di progetti. La consigliera ha domandato al sindaco se ritenga ancora prioritario mantenere l’indirizzo espresso circa la necessità di strutturare un ufficio preposto alla progettazione e al fundraising; inoltre, ha chiesto di conoscere i motivi per i quali si attiverebbe un rapporto convenzionale con “Terre di Siena Lab”, ritenuto concorrente rispetto a un ipotetico ufficio comunale. Persi, infine, ha sollecitato il sindaco a sottoporre all’assise la verifica sull’opportunità del mantenimento della partecipazione societaria in “Terre di Siena Lab”.
Il sindaco ha ricordato che all’interno dell’organigramma comunale è stato creato un ufficio finanziamenti, attualmente composto da due persone oltre ad una ulteriore unità che svolge attività di supporto. L’ufficio ha recentemente predisposto la documentazione per la presentazione di progetti su linee di finanziamento europee per le quali il Comune di Siena svolge il ruolo di capofila; inoltre, sono state presentate domande per la partecipazione a bandi ministeriali e regionali, sempre con il lavoro di personale interno, in quanto l’Amministrazione limita il ricorso al supporto esterno solo quando strettamente necessario.
Il primo cittadino ha affermato come non sia stata stipulata una convenzione con la società “Terre di Siena Lab”, alla quale l’Amministrazione, attraverso affidamenti specifici, ricorre nel caso in cui gli uffici non siano in grado di rispettare le scadenze dei bandi e, comunque, senza delegare interamente la predisposizione del progetto da presentare.
Ribadendo la volontà di rispettare l’impegno assunto con il Consiglio, il sindaco ha affermato di voler attendere il testo definitivo del decreto bis sulle partecipate pubbliche, il cosiddetto decreto Madia, al fine di poter valutare compiutamente, insieme all’assise, l’opportunità del mantenimento delle quote nella società “Terre di Siena Lab”.
In conclusione, il sindaco ha informato che lo scorso 2 maggio la V Commissione Bilancio della Camera dei Deputati e la I Commissione Affari Costituzionali del Senato hanno reso il loro parere sullo schema di decreto correttivo in materia di società pubbliche partecipate e che all’interno dei pareri sono presenti rilevanti condizioni e osservazioni. Dopo la sua approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, l’Amministrazione presenterà una specifica proposta sul destino di “Terre di Siena Lab” al consesso cittadino.
La consigliera Persi ha espresso soddisfazione per la risposta esaustiva e dettagliata e ha ribadito la necessità di una verifica sull’opportunità che il Comune di Siena continui a mantenere quote di partecipazione nella società.
8) IL VICESINDACO RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI PINASSI SULLA “BANCA DELLA TERRA”
La “Banca della terra”, strumento nato per favorire l’imprenditoria privata su terreni agricoli e forestali incolti, abbandonati o temporaneamente disponibili, ha costituito il tema dell’interrogazione presentata, nella seduta consiliare di ieri, 9 maggio, da Michele Pinassi.
Il consigliere ha ricordato che i bandi per l’assegnazione dei lotti, pubblicati dal 2014 al 2016 dall’Ente Terre Regione Toscana, sono stati 42 dei quali 34 assegnati; inoltre, che in tutto il territorio regionale soltanto otto Comuni hanno completato l’istruttoria. Pinassi ha chiesto se l’Amministrazione comunale ha eseguito il censimento dei terreni agricoli abbandonati e se sono stati individuati lotti pubblici o privati da destinare al progetto; se e quali iniziative di promozione sono state effettuate e se il Comune ritiene opportuno farsi promotore presso la Regione Toscana per l’abrogazione dell’Ente Terre Regione Toscana, definito dal consigliere come l’ennesimo costoso carrozzone pubblico in virtù del suo costo annuo di 1,5 milioni di euro.
Il vicesindaco con delega alle Attività economiche ha risposto che il Comune di Siena ha completato il censimento sulla base di una prima e sommaria mappatura di 1709 particelle catastali fornita dall’Ente Terre Regione Toscana. Dopo ulteriori e dettagliate verifiche sono risultate effettivamente incolte 152 particelle appartenenti a 165 proprietari. In tale operazione di censimento sono state coinvolte le varie organizzazioni professionali agricole e cooperative che operano nel territorio, come richiesto dalla legge regionale n°80/2012, la quale prevede che anche i privati o Enti diversi possano mettere volontariamente a disposizione della “Banca” i terreni che non coltivano.
Per dare visibilità al progetto regionale, il 26 marzo 2015 è stato organizzato un incontro pubblico a Palazzo Patrizi, così da far conoscere l’iniziativa e le varie opportunità al maggior numero possibile di soggetti interessati e semplici cittadini. Tra i vari soggetti coinvolti soltanto il Comune ha proposto ulteriori 33 particelle catastali, appartenenti a 26 proprietari, così da contenere il degrado ambientale, salvaguardare il suolo e gli equilibri idrogeologici, limitare gli incendi e favorire l’ottimale assetto del territorio interno alle mura cittadine e immediatamente a ridosso di esse.
Al termine di questo iter, nel territorio comunale sono state individuate complessivamente 185 particelle, per circa 109 ettari complessivi, appartenenti a 191 proprietari, che sono stati informati del fatto che i loro terreni erano stati classificati come incolti e ai quali è stato chiesto di comunicare, entro i successivi 90 giorni, l’eventuale intenzione di rimetterli a coltura. In mancanza di tale volontà, le proprietà sarebbero state conseguentemente inserite nella “Banca della terra” e messe a disposizione di chi le volesse coltivare con le modalità previste dalla legge regionale.
Per 121 particelle (72,57 ha) è stata richiesta, da parte dei proprietari o dei titolari di diritti reali, la cancellazione dall’elenco dichiarando l’impegno di rimetterle a coltura entro 180 giorni e indicando le modalità di recupero produttivo; mentre le restanti 64 (36,43 ha) sono state trasmesse all’Ente Terre Regione Toscana per il loro inserimento nel database della “Banca della terra”. Da successivi sopralluoghi, da parte dei tecnici comunali, risulta che tutte le 121 particelle sono state sottoposte a recupero agricolo. Nel frattempo, l’Amministrazione ha ricevuto diverse manifestazioni di interesse da parte di giovani agricoltori ai quali sono state fornite le indicazioni per formalizzare le richieste.
In prospettiva, l’Amministrazione continuerà a verificare i dati contenuti nell’elenco dei terreni incolti, così da mantenere aggiornati i dati in suo possesso.
Pinassi ha espresso un giudizio positivo sul progetto che, tra i vari aspetti, concorre alla cura e alla tutela del paesaggio; riconoscendo, però, la gran mole di lavoro tecnico che viene richiesta alle amministrazioni comunali, ha dichiarato eccessivo il costo di 1,5 milioni annui per la gestione di un database come quello della “Banca della Terra”.
7) RESPINTA LA MOZIONE SULLE SANZIONI IMPOSTE ALLA SIRIA
Il sindaco ha invitato i consiglieri a un ulteriore approfondimento in Commissione consiliare, così da redigere un documento unitario teso a tutelare la popolazione inerme e non il presidente Assad
L’iniquità delle sanzioni imposte dall’Ue alla Siria e l’appello ai vertici nazionali per un efficace intervento internazionale, al fine della loro rimozione sono stati oggetto della mozione presentata oggi, a firma di: Marco Falorni e sottoscritta anche da Laura Sabatini e Alessandro Trapassi, Pietro Staderini, Giuseppe Giordano, Alessandro Piccini, Michele Pinassi, Enzo De Risi, Pasquale D’Onofrio, Andrea Corsi, Mauro Marzucchi e Lorenzo Di Renzone.
La mozione, con la quale si chiedeva di intervenire presso il Governo e il Parlamento europeo al fine di garantire l’approvvigionamento ai civili di alimenti e farmaci, non è passata perché, come ha evidenziato il sindaco, pur condividendo la necessità di valutare ciò che è possibile fare per evitare le sofferenze alla popolazione siriana, non possiamo obiettare sulle sanzioni adottate perché potremmo rischiare di attenuare il contrasto al governo di oppressione di Assad.
Tra le considerazioni del primo cittadino la necessità di distinguere tra il sostegno al presidente siriano da quello che si può invece fare per aiutare la popolazione inerme, popolazione che il nostro Paese sta aiutando con l’accoglienza, nonostante molte persone e politici ritengano questo nostro atteggiamento troppo buonista.
Il sindaco, dopo aver contattato, direttamente dall’aula consiliare, l’on. Susanna Cenni dalla quale ha avuto la conferma che la maggior parte delle sanzioni riguarda le dirigenze politiche, l’esercito, le forniture petrolifere e tecnologiche, ha invitato i firmatari della mozione, dopo il respingimento dell’atto, a riportarlo al dibattito della Commissione consiliare, per un approfondimento così da poter giungere alla stesura di un documento condiviso teso ad aiutare la popolazione siriana ed a sensibilizzare la comunità senese.
6) I TAGLI DELLA REGIONE TOSCANA AL SETTORE SOCIALE TEMA DI DIBATTITO CONSILIARE
Un dibattito sulla riduzione dei fondi regionali destinati al settore sociale. Con l’interrogazione di Mauro Marzucchi, nella seduta odierna di Consiglio, è stato trattato il tema del paventato taglio del 30% da parte della Regione Toscana rispetto alle analoghe erogazioni del 2016 finalizzate a contrastare le forme di povertà.
Il consigliere ha riportato quanto asserito dall’assessore regionale al Bilancio e ha chiesto se sia stata confermata la riduzione nel bilancio di tali voci di spesa. Marzucchi ha domandato anche come l’Amministrazione comunale intenda far fronte ai tagli.
L’assessora al Sociale ha precisato all’assise che i fondi nel settore del sociale provengono sia dallo Stato, sia dalle Regioni. I primi da 311 milioni sono stati ridotti a 101, così come è stato tagliato il fondo per la non autosufficienza che, però, grazie ad un intervento di 50 milioni da parte delle Regioni è stato riportato a complessivi 500 milioni. Dal sito del Ministero lo scorso 27 aprile siamo venuti a conoscenza, ha informato l’assessora, di un incontro del ministro Poletti con gli assessori alle politiche sociali delle Regioni e una delegazione ANCI, dove il Ministro ha ribadito la volontà del Governo di ripristinare per intero il fondo del sociale. Quindi, come ha affermato, siamo ancora in fase di attesa; discorso diverso, invece, è quello della lotta alla povertà che ha visto la partenza del SIA (sistema di inclusione attiva) a livello nazionale e l’approvazione del Ddl “povertà”, con la previsione di un reddito di inclusione sociale che rappresenta la prima politica strutturale su questo tema e su cui, sempre a livello nazionale siano stati stanziati un miliardo e 700 milioni. Una parte delle risorse SIA (circa 12 milioni per la Toscana) sono destinati al rafforzamento dei servizi sociali, così come avverrà per le risorse previste per il reddito di inclusione.
Il consigliere Mauro Marzucchi nel ringraziare per la completezza della risposta ha auspicato di mantenere la situazione costantemente monitorata, augurando, vista la delicatezza e importanza del tema, che dalla sensibilità dimostrata si passi ad azioni concrete.
5) DA MAURO MARZUCCHI UN’INTERROGAZIONE SUI CONTROLLI DEGLI ISPETTORI AMBIENTALI DI SEI TOSCANA
Secondo il rapporto di SEI Toscana, la tipologia di infrazione più ricorrente riguarda il deposito dei sacchi prima degli orari di conferimento autorizzati
Il fenomeno del conferimento irregolare dei rifiuti al centro dell’interrogazione di Mauro Marzucchi nella seduta consiliare odierna.
Il consigliere ha definito l’attività di controllo degli ispettori ambientali di SEI Toscana, i quali monitorano sulla corretta gestione dei rifiuti, un’azione positiva alla quale dovrebbe essere accompagnato l’aumento dei contenitori preposti alla raccolta e ha ricordato come l’unica modalità per individuare i responsabili di azioni non rispondenti ai regolamenti consista nell’aprire il sacco per verificare se contiene indizi, come lettere o documenti, riferibili a persone e nuclei familiari.
Marzucchi ha osservato come i sacchi potrebbero essere lasciati fuori non per volontà ma per incapienza del cassonetto, oppure tolti da altri utenti per mettere il proprio o addirittura per dispetto, e che l’interno del sacco attiene comunque alla privacy di ogni singolo cittadino, ricordando come il Giudice di Pace abbia già sanzionato questo tipo di azioni. Il consigliere ha chiesto all’Amministrazione quali interventi ritenga di fare nel merito dei controlli di SEI Toscana a favore dei cittadini accusati ingiustamente e della tutela della loro privacy.
L’assessore all’Ambiente ha ricordato come alle amministrazioni comunali sia riconosciuta la facoltà di istituire organi di controllo e di conferire i relativi incarichi ai cosiddetti “ispettori ambientali”, ovvero dipendenti comunali o di società affidatarie del servizio di gestione dei rifiuti urbani, al fine di contrastare il fenomeno dell’abbandono di rifiuti ingombranti e del mancato rispetto delle disposizioni previste dai regolamenti o dalle ordinanze comunali.
Il Comune di Siena, a partire dall’aprile 2015, ha promosso azioni tese a garantire il corretto conferimento dei rifiuti e a salvaguardare il decoro urbano attraverso un’opera di prevenzione, informazione, educazione e repressione delle violazioni alle suddette disposizioni, avvalendosi, a tal fine, anche della collaborazione di SEI Toscana. Le azioni di repressione sono quindi giunte a seguito delle iniziative di sensibilizzazione.
L’assessore ha sostenuto che il numero dei contenitori collocati nelle varie postazioni è commisurato alla quantità di rifiuti provenienti dalle utenze; ha inoltre osservato come il regolamento comunale in materia preveda il divieto di depositare rifiuti a terra accanto ai contenitori della raccolta, anche se gli stessi dovessero risultare pieni. L’organo accertatore interviene, dunque, quando si è in presenza di una violazione a tale disposizione, allo scopo di individuare il trasgressore. A tal fine, come ha illustrato l’assessore, viene attuata una procedura di accertamento volta ad acquisire elementi necessari alla corretta individuazione del trasgressore, operando nel rispetto delle previsioni normative e, in particolare, dell’articolo 13 della legge 689/1981, ai sensi del quale “gli organi addetti al controllo sull’osservanza delle disposizioni, per la cui violazione è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro possono […] assumere informazioni e procedere a ispezioni di cose e di luoghi diversi dalla privata dimora, a rilievi segnaletici, descrittivi e fotografici e a ogni altra operazione tecnica”. Le informazioni così acquisite vengono riportate in un verbale, in modo che la contestazione della violazione amministrativa possa essere emessa dal Comando di Polizia Municipale di Siena, eventualmente anche dopo aver provveduto a svolgere eventuali ulteriori indagini. Le operazioni di accertamento sono svolte nel rispetto delle previsioni normative e avvalendosi degli strumenti messi a disposizione dal sistema normativo.
Nel merito del tema della tutela della privacy, l’assessore ha affermato che, come riconosciuto dal Garante nel 2006, la salvaguardia del rispetto e della piena applicazione delle norme dettate in materia di igiene urbana può comportare un contemperamento e bilanciamento del diritto alla privacy riconosciuto a ogni singolo cittadino: in altri termini, può ritenersi ammissibile l’attività di ispezione dei sacchetti, ove la stessa sia esercitata in maniera selettiva, nei casi in cui il soggetto trasgressore non sia altrimenti identificabile.
I dati acquisiti dalle attività ispettive vengono trattati nel rispetto dell’obbligo di riservatezza e delle previsioni del codice della privacy, oltre che in conformità ai principi di necessità, proporzionalità e indispensabilità.
Il consigliere Mauro Marzucchi ribadendo come il Giudice di Pace, in merito alla questione, si sia pronunciato in maniera completamente diversa, ha ribadito la sua contrarietà sull’azione sanzionatoria, ed ha auspicato una maggiore e più dettagliata verifica del comportamento scorretto adottato da alcuni cittadini, spesso generato dal fatto che i cassonetti risultano pieni e impossibilitati a contenere ulteriori sacchi di rifiuti.
4) DA ERNESTO CAMPANINI E GIUSEPPE GIORDANO UN’INTERROGAZIONE SULLA SELEZIONE DEI PROFESSIONISTI INCARICATI DEL PIANO OPERATIVO
Il sindaco ha ripercorso l’iter procedurale e ha scongiurato ogni ipotesi di ricorso
La procedura di selezione dei professionisti incaricati di redigere il nuovo Piano Operativo comunale è stata oggetto, nella seduta consiliare odierna, dell’interrogazione di Ernesto Campanini e Giuseppe Giordano.
Il consigliere ha rilevato come il bando di gara non contemplasse la partecipazione dei laureati in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale, nonostante la specifica nota di richiamo inviata all’Amministrazione da parte dell’Associazione nazionale degli Urbanisti e dei Pianificatori territoriali e ambientali. Campanini ha richiamato anche il caso analogo che ha interessato l’Unione dei Comuni della Garfagnana, dove, a seguito della stessa sollecitazione, il bando è invece stato modificato. Il consigliere ha inoltre informato che, ai sensi di un decreto interministeriale del 2000, la laurea in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale è equipollente a quella in Ingegneria civile e in Architettura.
Quanto ai tempi di svolgimento della gara, Campanini li ha definiti stranamente articolati e ne ha ripercorso l’iter: il Comune ha dapprima fissato al 2 dicembre 2016 l’apertura delle buste ma la commissione giudicatrice è stata nominata un mese dopo e ha aggiudicato la gara in via provvisoria il 30 gennaio 2017 sulla base di sole 4 candidature.
Il consigliere ha chiesto al sindaco di non esporre il Comune al rischio di ricorsi dovuti all’esclusione degli urbanisti dal bando, il quale viola i principi di correttezza, di trasparenza e libera concorrenza, e di spiegare i motivi che hanno determinato i ritardi nell’iter di aggiudicazione.
In riferimento al paventato rischio di ricorsi sui contenuti del bando di gara e sul capitolato prestazionale, oltre che a conferma della legittimità delle scelte dell’Amministrazione, il sindaco ha risposto che non ne sono stati presentati alcuno né dall’Associazione dei Pianificatori né da singoli professionisti in possesso del titolo accademico di Pianificatore.
Pur consapevole della normativa di riferimento sui titoli di studio, l’Amministrazione ha comunque scelto, per la specifica tipologia dell’affidamento, di far concorrere i Pianificatori Territoriali, come le altre figure professionali richieste, quali componenti dei raggruppamenti partecipanti alla gara, riservando il ruolo di coordinatore/capogruppo ad Architetto o Ingegnere civile, non impedendo comunque la loro partecipazione alla selezione e non ledendo il principio di libera concorrenza e massimo accesso alla gara.
Dopo aver illustrato la composizione della Commissione di gara, composta dagli architetti comunali Massimo Betti e Laura Ermini e dalla geologa della Regione Toscana, Benedetta Mocenni, il sindaco ha spiegato che il rallentamento delle procedure di gara è dovuto a motivi sopravvenuti e imprevedibili, quali il reperimento del nullaosta dell’ente di provenienza del commissario esterno della Commissione di valutazione e gli impegni del presidente della Commissione.
Il sindaco ha concluso sostenendo che, non essendo stata interdetta la partecipazione dei Pianificatori Territoriali all’interno dei raggruppamenti, non ritiene di rilevare alcuna restrizione alla partecipazione alla gara né violazioni in merito ai principi di correttezza, libera concorrenza, non discriminazione e trasparenza.
Il consigliere Ernesto Campanini si è dichiarato insoddisfatto perché, come ha fatto presente, nonostante non sia stato presentato nessun ricorso, in altri Comuni per un bando così importante è stata recepita la richiesta di inserire la figura dell’urbanista, come capogruppo del raggruppamento di concorrenti, in quanto il professionista con i requisiti più adeguati per seguire un Piano Operativo.
3) TORNA ALL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO IL TEMA DEGLI UNGULATI
Ripartendo dai contenuti di un’analoga interrogazione presentata nella seduta consiliare dello scorso 10 febbraio, Massimiliano Bruttini è tornato sull’argomento della presenza degli ungulati nelle vicinanze del centro urbano.
Il consigliere, in particolare, ha richiamato la risposta ricevuta dall’assessore all’Ambiente, l quale aveva legato l’insediamento della fauna venatoria ai fenomeni di abbandono dei campi e di manutenzione del paesaggio, e sottolineato la necessità di aprire tavoli di confronto con le associazioni di categoria degli agricoltori e con l’Ambito Territoriale di Caccia (ATC) per individuare modalità condivise finalizzate alla rimessa a coltura dei terreni abbandonati.
Bruttini ha quindi domandato se siano stati attivati tali tavoli di confronto ed eventualmente tramite quali percorsi e con quali decisioni; in caso negativo, quali siano i tempi previsti per tale confronto con le altre realtà interessate, vista l’urgenza del problema.
L’assessore all’Ambiente, pur condividendo appieno i contenuti dell’interrogazione, ha nuovamente ricordato come le dirette competenze sul tema non siano del Comune ma che, nonostante ciò, siano state effettuate sollecitazioni. Gli ultimi aggiornamenti concernono il progetto recentemente presentato dalla Regione Toscana per l’accorpamento degli ATC, così da individuare ulteriori soggetti di riferimento.
Mentre la Provincia, l’organo direttamente competente, ha fissato per il prossimo 22 maggio un incontro con i Comuni, ma sul tema della sovrappopolazione dei lupi e non per gli ungulati. Nel riconoscere nuovamente l’importanza di trovare soluzioni adeguate, l’assessore ha però ribadito la difficoltà di interlocuzione da parte delle singole realtà territoriali.
Massimiliano Bruttini, pur comprendendo la difficoltà da parte del Comune, ha nuovamente sottolineato la gravità della situazione che vede sempre più ungulati nei centri abitati e nelle strade di percorrenza, con un conseguente disagio da parte dei cittadini e situazioni di pericolosità per la loro incolumità. Per questo ha richiamato l’Amministrazione affinché continui a farsi carico del problema.
2) IN CONSIGLIO UN’INTERROGAZIONE SULLA GESTIONE DEL PATRIMONIO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
L’assessore alla Casa ha risposto ai quesiti di Simone Vigni
Citando i riferimenti legislativi in materia di gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica (ERP) e di proprietà comunale, le funzioni dei Livelli Ottimali di Esercizio (LODE) e lo statuto della società Siena Casa, Simone Vigni ha presentato un’interrogazione per conoscere l’operato dell’Amministrazione comunale a seguito della seduta consiliare del 27 ottobre 2015 durante la quale vennero approvate le modifiche al contratto di servizio fra il Comune di Siena e la stessa società. Vigni ha ricordato come, insieme alla relativa delibera, sia stato approvato un suo ordine del giorno che impegnava l’Amministrazione su alcune tematiche e con il quale veniva chiesto di prendere massima cura del patrimonio edilizio pubblico attraverso un’attenta attività di manutenzioni ordinarie e straordinarie; nello stesso atto, il consigliere riconosceva come all’interno dell’organigramma di Siena Casa vi fossero professionalità non adeguatamente valorizzate per le competenze acquisite.
Nella prospettiva dell’attuazione di azioni volte al miglioramento dello standard di efficienza di Siena Casa, il consigliere ha chiesto informazioni su quanto effettuato dall’Amministrazione comunale nel merito dei seguenti punti: sollecitare in sede assembleare l’attuazione del piano industriale 2016/18 per il consolidamento dell’equilibrio economico-finanziario della società; recuperare le morosità non riconosciute come casi sociali; riorganizzare la struttura per una nuova offerta di servizi tecnici ai Comuni soci, valorizzando il personale e migliorando i ricavi; invitare la Regione Toscana a permettere ai LODE di alienare il patrimonio e investire i proventi in manutenzioni e nuove acquisizioni; attuare il piano di vendite accordato dalla Regione il 7 aprile 2015 per liberare risorse da destinare alla manutenzione; informare sul percorso partecipativo sviluppato dall’assessore regionale preposto per una più efficiente gestione dell’edilizia residenziale pubblica.
L’assessore al Sociale e alla Casa ha risposto che la società Siena Casa, dopo la nomina dei nuovi amministratori nel giugno 2014, ha redatto un piano industriale che evidenziava alcuni obiettivi tra i quali il recupero della morosità, la riorganizzazione degli uffici, la variazione del contratto di servizio, l’informatizzazione della struttura e la prosecuzione dei Programmi Operativi Regionali al fine di poter disporre di abitazioni da rimettere in uso. Lo scorso 3 maggio si è tenuta l’assemblea di approvazione del bilancio di Siena Casa, in occasione della quale i soci hanno potuto constatare come molti di questi obiettivi siano stati raggiunti, mentre altri sono ancora in fase di completamento. Nel rinnovare le cariche, l’assemblea ha chiesto che venga presentato un nuovo piano aziendale triennale.
Riguardo al recupero delle morosità pregresse, l’assessore ha informato che la società si è attivata dopo il cambiamento del contratto di servizio, mettendo in atto, con le amministrazioni comunali, tutte le azioni necessarie allo scopo: sono stati recuperati 310mila euro nel 2015 e 586mila nel 2016. I controlli sulle autocertificazioni hanno consentito di recuperare ulteriori 160mila euro in due anni. Inoltre, la società ha effettuato un esame sulla funzionalità della propria struttura cercando di ottimizzare le capacità professionali e attivandosi per erogare servizi tecnici ai Comuni soci, tramite specifiche convenzioni, che vadano oltre l’ambito ERP.
Nel merito delle alienazioni, l’assessore ha riferito che, a oggi, un alloggio è stato venduto, 7 sono in fase di stipula di contratto e 13 sono in trattativa. Altre alienazioni saranno valutate una volta arrivati i chiarimenti definitivi sulla determinazione del prezzo di vendita degli alloggi: l’assessore ha infatti sostenuto che se viene messa in discussione la validità della legge n° 5/2014 è meglio sospendere il piano vendite, onde evitare di avere ricavi troppo bassi che non consentono l’acquisto di nuovi alloggi.
Per quanto concerne l’operato dell’assessore regionale, l’assessore ha informato che sono intercorsi e in corso frequenti contatti e che, proprio in questi giorni, è arrivata una comunicazione nella quale si informa che i dirigenti della Regione Toscana incontreranno i vari LODE per confrontarsi con gli amministratori sui problemi e i vantaggi che ci possono essere nell’accorpamento delle società di gestione.
Vigni si è dichiarato soddisfatto per le risposte esaustive e dettagliate ai vari quesiti sollevati con l’interrogazione; il consigliere ha concordato anche con le riflessioni dell’assessore nel merito delle alienazioni immobiliari, sostenendo che i relativi proventi devono essere investiti ulteriormente per nuove acquisizioni e manutenzioni allo scopo di dare risposte ai problemi abitativi delle famiglie maggiormente in difficoltà.
1) I PROVENTI DELLE ALIENAZIONI IMMOBILIARI E L’ESTINZIONE DEL DEBITO TEMI DELL’INTERROGAZIONE DI CAROLINA PERSI
Il programma di estinzione parziale anticipata del debito e la destinazione dei proventi delle alienazioni. Su questi temi si è incentrata, nella seduta consiliare odierna, l’interrogazione di Carolina Persi, la quale ha ricordato la relativa delibera di Consiglio del novembre 2013 e quelle successive del settembre 2014 e del marzo 2015 che hanno aggiornato e confermato l’esecuzione del piano di estinzione del debito, fino a concorrenza di un importo capitale di oltre 13 milioni di euro, ai fini del quale concorrono i proventi derivanti dalle cessioni e dalle alienazioni di immobili, quali il riscatto del diritto di superficie e l’affrancamento dei vincoli degli alloggi popolari, la cessione onerosa di immobilizzazioni immateriali e diritti pluriennali patrimoniali dell’ente e le eventuali cessioni di partecipazioni societarie.
Persi ha sostenuto che la nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione 2017/19, approvata dall’assise lo scorso 30 gennaio, in merito alla riduzione del debito recita che l’importo di circa 69 milioni, calcolato alla fine del 2016, è da computare alla luce dell’avvenuta realizzazione del piano di estinzioni anticipate con i proventi delle realizzazioni immobiliari. Lo stesso DUP afferma che, per quanto concerne la destinazione dei proventi delle alienazioni, rimane prioritaria quella rivolta all’estinzione di prestiti, nonostante la positiva evoluzione della situazione finanziaria dell’ente.
La consigliera ha sottolineato, da un lato, la necessità di finanziare urgenti lavori di manutenzione del patrimonio comunale e nuove opere pubbliche, che costituirebbero anche un ulteriore stimolo alla ripresa economica del territorio senese in un settore, quello edilizio, che vive una fase di stagnazione e, dall’altro, come ormai il processo di riduzione del debito sembri aver prodotto risultati tangibili, vista anche la sua piena sostenibilità in rapporto alle entrate ordinarie. Persi ha quindi chiesto al sindaco di valutare la possibilità di destinare in via prioritaria i proventi delle alienazioni al finanziamento degli investimenti e di predisporre gli atti necessari a perseguire tale finalità.
Il sindaco ha confermato la concretizzazione di quanto richiesto dalla consigliera Persi, sostenendo che il bilancio di previsione 2017/19 rappresenta, infatti, una svolta rispetto al passato: prevede oltre 20 milioni di euro per gli investimenti da destinare prioritariamente alle manutenzioni straordinarie quali strade, infrastrutture, scuole ed edifici comunali, ai quali vanno aggiunti altri 20 milioni di euro di investimenti relativi al “Bando delle Periferie”, al rifacimento completo della rete di illuminazione pubblica, al rinnovamento delle piscine, al restauro della cinta muraria e ad ulteriori interventi.
Come ha informato il primo cittadino, l’Amministrazione sta proseguendo nella progressiva riduzione del debito per mutui e BOC che, alla fine del 2016, si è attestato a circa 66 milioni di euro, dimezzandosi rispetto alla punta massima. Quindi, nonostante le criticità di inizio mandato, l’Ente è riuscito a tenere un’elevata qualità della vita senza alzare le tasse e le imposte e, al contempo, rilanciare gli investimenti con l’accensione di nuovi mutui.
Soddisfatta per la risposta ricevuta la consigliera Persi che, per ciò che ha dichiarato il sindaco, ha ricevuto conferma di quanto auspicato dal gruppo di maggioranza in merito alla destinazione dei proventi ricavati dalle alienazioni.