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SIENA

Siena, il Consiglio comunale del 17 gennaio 2017

18 Gennaio 201726 minuti di lettura
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palazzocomunale450freeIl Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta pubblica martedì 17 gennaio, dalle ore 15.00, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico.

Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento:

11) SCHEMA DI PROGETTO TU13 COSTAFABBRI: L’ASSESSORE MAGGI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI LAURA SABATINI

Una vicenda complessa quella che riguarda lo schema di progetto TU13 Costafabbri e nel merito della quale, nella seduta consiliare di ieri, è stata presentata un’interrogazione da parte del gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi, sottoscritta anche da Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese), Pietro Staderini (Sena Civitas), Marco Falorni (Impegno per Siena), Michele Pinassi e Mauro Aurigi (Siena 5 Stelle), Andrea Corsi e Massimo Bianchini (L’Alternativa) ed Enrico Tucci (Cittadini di Siena).

La consigliera Sabatini, illustrando in aula il documento per il quale aveva richiesto un’interrogazione urgente, così da evitare il ricorso al TAR (2.11.2016) come espresso nell’esposto (13.10.2016) inviato al sindaco dell’avvocato degli interessati, ha ripercorso le tappe principali: <<Il 14 maggio 2014 è stata presentata, da parte di alcuni privati cittadini, la progettazione relativa all’attuazione della scheda TU13 Costafabbri e soltanto il successivo 25 settembre il responsabile del procedimento ha formalizzato una richiesta di integrazione della relativa documentazione. Dopo varie diffide finalizzate a sollecitare la conclusione dell’iter, il 20 novembre 2015 gli interessati hanno depositato un piano urbanistico attuativo d’intesa con i tecnici comunali preposti. Il 17 marzo 2016 detto piano attuativo ha ricevuto il parere di conformità paesaggistica da parte della Conferenza di servizi regionale>>. <<Incomprensibilmente però – ha proseguito – non è stato dato seguito al procedimento ed è contestualmente decaduta la validità del Regolamento Urbanistico vigente. Il Consiglio comunale ha quindi proceduto, nella seduta del successivo 25 maggio, all’approvazione dell’atto di indirizzo per l’adeguamento degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica con il quale si rilevava l’opportunità di valutare l’approvazione di varianti per i piani attuativi che non fossero stati convenzionati entro il 6 aprile. Agli inizi di luglio è pervenuta un’ulteriore diffida da parte del legale dei soggetti interessati per la mancata conclusione del procedimento nonostante le rassicurazioni dei tecnici comunali preposti>>.

Esternando <<incomprensione per la scelta di approvare l’atto di indirizzo e, contestualmente, rifiutare l’adozione del piano attuativo degli esponenti, i quali si sono sempre adeguati alle richieste di soluzione suggerite dai tecnici comunali>> e stigmatizzando i ritardi della pratica amministrativa, Sabatini ha sostenuto che <<i privati hanno corrisposto 3.600 euro ciascuno al Comune per l’IMU per ben 5 anni (dal 2011 al 2015 per un totale di circa 70mila euro) e, alla fine, hanno presentato un esposto per formalizzare un ricorso giudiziale che comporterebbe un danno economico e d’immagine per l’Amministrazione>>.

La consigliera ha chiesto <<se la ricostruzione corrisponda a verità e per quali motivi l’ufficio tecnico comunale non ha concluso il procedimento nei tempi previsti dalla legge>>; inoltre, <<cosa intenda fare l’Amministrazione per risolvere la questione che ha prodotto notevoli disagi e danni economici a diversi nuclei familiari>>.

L’assessore all’Edilizia privata, Stefano Maggi, riconoscendo che <<su quanto ricostruito nell’interrogazione si rendono necessarie alcune precisazioni>>, ha fatto un excursus della vicenda ricordando come il piano attuativo sia stato richiesto dalla proprietà in seguito a un parere negativo della Soprintendenza sulla precedente pratica di progetto unitario, e ha specificato come <<con il parere della Regione Toscana del 20 aprile scorso, che accoglieva positivamente la richiesta di aggiornamento del reticolo idrografico per il fosso che interessa l’area in oggetto, il Servizio Urbanistica disponesse di tutti pareri di propria competenza. Ma per concludere definitivamente l’istruttoria e giungere al piano attuativo, mancava ancora il documento preliminare di VAS che doveva essere curata dai professionisti incaricati dai ricorrenti: una procedura di verifica indispensabile per la verifica del nucleo tecnico di valutazione ai sensi della legge regionale n°10/2010 e successive modifiche introdotte con la legge n° 6/2016>>.

Come ha rimarcato Maggi, alla data del 6 aprile 2016 era in scadenza il Regolamento Urbanistico comunale e <<non potevamo sapere che la Regione Toscana avrebbe negato qualsiasi ipotesi di proroga alle sue previsioni di trasformazione, come quella del caso specifico, e che nelle more di un aggiornamento del potere edificatorio potevano essere realizzati soltanto interventi senza caratteri di complessità e rilevanza>>. <<Essendo la scheda TU 18 Costafabbri oggetto di piano attuativo di iniziativa privata – ha continuato – alla data di scadenza del Regolamento Urbanistico tale area è stata considerata come “area non pianificata” ai sensi dell’articolo n°105 della legge regionale 65/2014. Una tipologia di area che richiede un apposito atto di pianificazione riconducibile a una variante al Regolamento Urbanistico o a un nuovo strumento urbanistico: in tale ipotesi solo il Consiglio comunale può procedere all’adozione del piano attuativo di che trattasi>>.

Rispetto alla tempistica di conclusione del procedimento, Maggi ha specificato che <<dopo la scadenza del Regolamento Urbanistico, la previsione edificatoria poteva essere proposta solo adottando una variante a conferma della stessa e con contestuale adozione del piano attuativo, nel rispetto della nuova legge regionale. Riprendendo testualmente l’atto di indirizzo approvato in Consiglio con la delibera n°131 del 25 maggio 2016, si è precisato di demandare a successivi atti consiliari la valutazione dell’opportunità di approvare varianti al regolamento Urbanistico anticipatrici del Piano Operativo>>.

Infine, rispetto al ricorso presentato al TAR Toscana dallo studio legale che rappresenta le istanze dei privati, l’assessore ha informato che <<il Comune si è costituito formalmente mediante deposito della memoria presso la cancelleria del tribunale amministrativo: pertanto appare opportuno attendere l’esito dell’udienza in camera di consiglio>>.

La consigliera Sabatini si è dichiarata <<completamente insoddisfatta perché non sono stati adeguatamente presi in considerazione l’iter e la documentazione presentata dai cittadini e i disagi che hanno dovuto affrontare in questi anni, a fronte di tanta pazienza e, addirittura, di costi ingiusti come quelli che sono loro richiesti per l’IMU>>. <<L’esposto è del 13 ottobre, se la nostra interrogazione fosse stata accolta come urgente quando l’abbiamo presentata probabilmente avremmo potuto evitare il ricorso formale al TAR. Questo è un esempio di mala gestione a danno dei cittadini: di quelli direttamente coinvolti in causa e di tutti i senesi che si troveranno a sostenere le spese processuali e giudiziarie. La VAS non è impeditiva per concludere l’iter del procedimento e che comunque non era stata richiesta, ma  era stata presentata dai tecnici dei richiedenti ed avevano anche la PIT concessa il 17.3.2016 dalla Conferenza di servizi regionale, forse gli unici ad averla fra tutti i richiedenti>>.


10) LE MODALITÀ DI CONFERIMENTO DEI RIFIUTI IN STRADA CHIANTIGIANA
L’assessore all’Ambiente Mazzini ha risposto a un’interrogazione di Ivano Da Frassini

Nella seduta consiliare odierna, Ivano Da Frassini (PD) ha presentato un’interrogazione in merito alle isole ecologiche in strada Chiantigiana comprese tra il civico 5 e l’intersezione con strada di Scacciapensieri perché “Durante le operazioni di conferimento dei rifiuti, viste le caratteristiche della strada, potrebbe essere messa in pericolo la sicurezza delle persone”.

Per questo, il consigliere ha chiesto “di verificare la possibilità di ampliare l’area dove sono collocati i cassonetti”.

L’assessore all’Ambiente Paolo Mazzini ha informato che è stato effettuato uno specifico sopralluogo per accertare le condizioni di utilizzo dell’isola ecologica da parte dei cittadini. “I cassonetti sono posti al lato della strada e non interessano la carreggiata. Uno è già stato spostato in un’area più ampia per agevolare l’accesso degli utenti. Nella parte a monte della strada sono stati presi accordi con un privato proprietario di un terreno confinante, affinché provveda a potare regolarmente le proprie siepi in modo che queste non costituiscano intralcio all’accesso ai cassonetti”.

“Per quanto riguarda la proprietà pubblica – ha concluso l’assessore – stiamo verificando la possibilità di eseguire un intervento di ampliamento degli spazi destinati al posizionamento dei cassonetti”.

“Già dalla risposta dell’assessore – ha controbattuto Ivano Da Frassini – si evince che sussistono delle criticità. Ben vengano quindi le azioni già intraprese dal Comune, ma credo che si debba continuare affinché la sicurezza sia sempre più garantita. In tal senso sarebbe da valutare, anche, la limitazione della velocità dei veicoli sia a salire sia a scendere. Mi riservo, dopo nuove consultazioni con i cittadini residenti nella zona, ulteriori interventi se necessari”.


9) LE MODALITÀ DI RICHIESTA DEI PERMESSI TEMPORANEI PER LA ZTL NEL DIBATTITO CONSILIARE
L’assessore alla Mobilità Maggi ha risposto all’interrogazione di Michele Pinassi

Le modalità di richiesta dei permessi temporanei per la Ztl hanno costituito il tema dell’interrogazione presentata, nella seduta consiliare odierna, da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle). Il consigliere ha ricordato che, ai sensi del disciplinare deliberato dalla giunta, il rilascio dei permessi è affidato a Siena Parcheggi, “nelle sedi e negli orari resi noti al pubblico, oppure viene effettuato al Comando della Polizia Municipale di via Tozzi ed, eccezionalmente, dagli uffici amministrativi del Servizio Mobilità”.

Pinassi ha sostenuto che il sistema “richiede molto tempo agli utenti che devono recarsi in tali uffici per poter accedere in forma occasionale nelle vie del centro, e non prevede l’invio di documentazione tramite la posta elettronica certificata (PEC, ndr), sconfessando le indicazioni del Codice per l’Amministrazione Digitale”. Per questo, ha chiesto “se l’Amministrazione intende integrare il disciplinare contemplando anche lo strumento della PEC”.

L’assessore alla Mobilità, Stefano Maggi, ha risposto che il sistema, fornito dalla ditta Sismic e operativo dallo scorso 22 febbraio, prevede lo sviluppo di un programma per il rilascio dei permessi online: “È attualmente allo studio una procedura di validazione degli utenti per poter giungere alle procedure di pagamento e di stampa del permesso senza doversi recare negli uffici, che entrerà a regime a partire dal prossimo 1° febbraio. L’accesso telematico permetterà, così, di eliminare le file anche se rimane la possibilità di rivolgersi allo sportello”.

Maggi ha riferito anche che “la Siena Parcheggi già riceve le richieste tramite PEC o fax, in particolare dalle ditte; i pagamenti vengono effettuati con bonifico bancario e i permessi inviati per mail”. Poi ha ricordato che, negli orari di chiusura degli sportelli preposti al rilascio dei permessi, l’accesso temporaneo alla Ztl è comunque consentito sia per gli interventi urgenti e indifferibili delle ditte sia in caso di necessità effettive e documentabili dei privati “a condizione che entro le 48 ore successive siano inviate, per posta elettronica, tutte le informazioni richieste sul transito al Centro di controllo Ztl della Polizia Municipale: targa del veicolo, orari e varchi di ingresso e uscita, documentazione delle motivazioni di accesso. L’inserimento è curato direttamente dal Centro di controllo, nel caso di accesso gratuito, e dagli uffici di Siena Parcheggi se a pagamento.

Pinassi, nel ringraziare per la risposta ricevuta: “un traguardo importante quello di poter effettuare la procedura per via telematica”, ha auspicato anche “il superamento dell’obsoleto fax a favore della Pec”.


8) L’ASSESSORE MAZZINI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI MARCO FALORNI SUL FUNZIONAMENTO ANOMALO DELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA
“Una volta sostituiti i punti luce con i led, il consumo sarà inferiore al 58% di quello attuale”

Il funzionamento dell’illuminazione pubblica al centro dell’interrogazione di Marco Falorni (Impegno per Siena) sottoscritta anche da Andrea Corsi e Massimo Bianchini (L’Alternativa) .
Il consigliere Falorni ha rilevato come da molto tempo «nelle ore diurne i lampioni in città restino accesi, con conseguente spreco di risorse» e, al contempo «interi quartieri rimangano al buio durante le ore notturne, con una sorta di meccanismo di rotazione», ed ha chiesto informazioni tecniche sul sistema.
L’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Mazzini, ha risposto che l’accensione dei lampioni del sistema di illuminazione pubblica nelle ore diurne è dovuta allo svolgimento delle verifiche tecniche sulle caratteristiche e il funzionamento delle linee elettriche e dei corpi illuminanti.
“L’Amministrazione comunale ha proceduto, di recente – ha specificato – al cambio di gestore e la ditta subentrata dallo scorso 1° ottobre, la società “Citelum” del gruppo francese EDF, sta effettuando gli indispensabili controlli e le conseguenti valutazioni sugli oltre 40 km di rete cittadina che dovrà rinnovare”.
L’assessore ha informato che l’intervento viene realizzato nelle ore lavorative dai tecnici preposti. “La necessaria accensione diurna non comporta alcun costo per il Comune ed è utile notare che, al termine della sostituzione dei circa 8.800 punti luce con luci a LED, prevista nel 2017, il consumo totale della pubblica illuminazione sarà inferiore del 58% a quello attuale. Purtroppo si stanno effettivamente verificando dei problemi di funzionamento in alcune strade: la società sta lavorando per tamponare i problemi urgenti e migliorare strutturalmente la rete”.
Marco Falorni, nel lamentare che a distanza di tre mesi continuano le prove ha evidenziato come “la situazione non sia più accettabile”, ed ha chiesto che l’amministrazione “avverta con comunicati stampa quando intere zone della città rimangono al buio”.


7) VALENTINI: “USCIRA’ LA PROSSIMA SETTIMANA IL BANDO PER INDIVIDUARE IL NUOVO DIRETTORE DELL’ATO TOSCANA SUD”

“Uscirà la prossima settimana il bando per individuare il nuovo direttore dell’ATO Toscana Sud”. Questa l’informazione data, questo pomeriggio, dal sindaco Bruno Valentini durante la seduta consiliare.

“Dall’Assemblea che valuterà le domande di candidatura – ha illustrato il primo cittadino -verrà individuata una rosa ristretta di persone sula quale verrà effettuata una concertazione con il presidente della Regione Toscana che, per legge, deve condividere il nome. Dopodiché, una volta trovata la convergenza, il nome della persona scelta viene presentato all’Assemblea dell’ATO per l’approvazione. Credo che al massimo nella seconda metà di febbraio avremo il nuovo direttore che ha un ruolo fondamentale nel controllare l’attività svolta dalla società SEI Toscana, vincitrice della gara”.

Il sindaco dopo aver accennato anche alle indagini in atto da parte della Procura di Firenze e ANAC, ed aver evidenziato che “una società che svolge un compito importante sul territorio non deve avere niente da nascondere, perché quello che tutti gli attori protagonisti della vicenda vogliono è che il servizio non abbia incertezze, perché è un servizio che funziona, che spazza le strade, ritira i rifiuti, li ricicla, li porta in discarica o nei termovalorizzatori. Siamo davanti ad un’azienda in cui lavorano più di mille persone. Quello che chiediamo a tuti è che, fatte salve le indagini o gli approfondimenti questi non stravolgano un’azienda o un servizio che funziona”.

“Se ANAC – ha concluso – decidesse, ad esempio, di inserire professionisti di propria fiducia nel Cda di SEI Toscana per controllare meglio il funzionamento della Società, non avrei nulla in contrario perché il massimo della trasparenza è il nostro obiettivo e non un euro di costi impropri deve finire nelle tariffe”.


6) NON PASSA LA MOZIONE DI PIETRO STADERINI PER AFFIDARE AI PRIVATI IL MANTENIMENTO DEL VERDE ALL’INTERNO DELLE ROTONDE SPARTITRAFFICO

Non ha trovato il consenso della maggioranza la mozione presentata da Pietro Staderini (Sena Civitas) nella seduta consiliare dello scorso 9 gennaio ma votata oggi, con la quale il consigliere, allo scopo di contribuire al contenimento delle spese comunali, proponeva

di verificare la fattibilità di affidare ai privati l’allestimento e la manutenzione delle aree verdi all’interno delle rotatorie spartitraffico per mantenere il decoro urbano della città.

Come aveva, infatti, motivato Massimiliano Bruttini (PD), nella scorsa seduta consiliare, a nome della maggioranza “il tema della cura del verde pubblico ha già una collocazione precisa all’interno del Regolamento dei beni comuni; per quanto riguarda, invece, l’ipotesi di utilizzare uno sponsor, la materia deve essere regolamentata in modo più preciso, anche secondo le norme del codice della strada”.


5) ACCOLTA LA MOZIONE SULLA PREVENZIONE E PREPARAZIONE IN CASO DI SISMA

E’ stata accolta la mozione, con un emendamento dei Riformisti, sulla prevenzione e preparazione dell’emergenza in caso di sisma presentata questo pomeriggio da Carolina Persi (Capogruppo PD), Lorenzo di Renzone (Siena Cambia) e Pasquale D’Onofrio (Gruppo misto).

Persi nel ricordare quanto drammaticamente avvenuto nel Centro Italia ed evidenziata “la pressante necessità di pianificazione e prevenzione per superare il persistere della cultura dell’emergenza che, sia a livello locale sia nazionale vede impegnare maggiori risorse rispetto a quelle investite per attività e interventi finalizzati alla riduzione del rischio”, ha richiamato l’attenzione sul ruolo del Comune che “per contribuire a preservare l’incolumità pubblica deve individuare idonee modalità atte ad abbassare la vulnerabilità del territorio e con essa il rischio per le persone”.

La consigliera , nell’evidenziare il ruolo del Sindaco in qualità di autorità comunale di protezione civile e la facoltà del Comune di dotarsi di una struttura di protezione civile e, al contempo riconoscendo come il bilancio dell’Ente non consenta, se non in minima parte, di finanziare interventi di messa in sicurezza del territorio compresi quelli per la salvaguardia delle persone, ha enunciato la necessità di promuovere “fondi di solidarietà e la possibilità di accedere a finanziamenti nazionali ed europei”, così come “la promozione di iniziative di informazione, come proposto dall’ANCI, atte a ridurre l’impatto dei rischi derivanti da catastrofi naturali”.

A seguito di quanto esposto ha chiesto l’impegno del Sindaco e della Giunta affinché sia rifinanziato anche per le annualità successive al 2016 il fondo per la prevenzione del rischio sismico e siano completate le procedure per gli anni precedenti nei tempi più brevi; a richiedere alle Regioni di assegnare alle attività di prevenzione del rischio da evento calamitoso un budget annuale pari ad almeno l’1% del bilancio regionale; a coinvolgere la comunità locale sulla problematica e sulle misure da adottare, così da poter ridurre le conseguenze; ad aderire alla proposta ANCI di istituire la “Giornata nazionale della protezione civile” da realizzare in tutti i comuni con il coinvolgimento della popolazione; fissare entro i prossimi 180 giorni, come richiesto dall’emendamento approvato presentato da Simone Lorenzetti (Riformisti) e non fra 30 giorni come indicato nel documento iniziale, una esercitazione per posti di comando in attuazione della pianificazione comunale d’emergenza al fine di monitorare gli aspetti positivi e rilevare eventuali criticità; ad adottare i principi della resilienza, in modo da garantire la continuità amministrativa in emergenza secondo le indicazioni del Dipartimento nazionale della protezione civile d’intesa con ANCI nazionale; a trasmettere per l’adozione, ai competenti organi istituzionali, le necessarie misure per la messa in sicurezza del territorio e la salvaguardia delle persone.


4) I CESTINI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA NEL CENTRO STORICO: L’ASSESSORE MAZZINI HA RISPOSTO A SIMONE LORENZETTI

La raccolta differenziata ha costituito, nella seduta consiliare odierna, l’oggetto dell’interrogazione di Simone Lorenzetti (Riformisti), che ha ricordato “l’importanza del raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero e del completamento del ciclo integrato dei rifiuti”. Sottolineando i benefici della raccolta differenziata “che consente di risparmiare materie prime ed energia” e come si renda necessario “gestire lo smistamento dei rifiuti non soltanto in ambito domestico, visto il grande consumo di bevande in vetro e in lattine da parte di cittadini fuori casa e turisti”, Lorenzetti ha rimarcato l’assenza di cestini per la raccolta differenziata nel centro storico.

“Il Comune di Siena è in linea con la normativa – ha detto – ed è dotato, in periferia, di appositi cestini per la differenziata, mentre nel centro storico è in vigore il sistema del porta a porta, ma non sono previsti raccoglitori per vetro, plastica e lattine, se non quelli provvisori installati di notte in Piazza del Campo”. Il consigliere ha chiesto all’Amministrazione di “valutare se ci sono i presupposti per l’installazione di cestini per la differenziata nel centro storico finalizzati al riciclaggio di materiale leggero come plastica e lattine”.

L’assessore all’ambiente, Paolo Mazzini, ha risposto che “alcuni anni fa fu effettuata una sperimentazione, installando nel centro storico dei cestini per la raccolta differenziata di carta, vetro e plastica in aggiunta a quelli presenti. La sperimentazione non dette i risultati sperati poiché i rifiuti presenti nei sacchi non risultavano differenziati e la possibilità di cernita del materiale non era di fatto praticabile: alla fine tutti i rifiuti venivano smaltiti come indifferenziato”. “Inoltre – ha proseguito – si deve tener presente il costo elevato di tale operazione che è conseguente alla necessità di sostituire o aumentare il numero dei cestini nel centro e attivare uno specifico servizio per lo svuotamento dei cestini del differenziato”.

Mazzini ha informato che, attualmente, nel centro storico ci sono 173 cestini per indifferenziato. “Viste le caratteristiche di quelli esistenti, con i quali andrebbero armonizzati, e la necessità di tutelare l’immagine del centro storico sito Unesco, si può ipotizzare di installare almeno 40 cestini con una spesa di circa 25mila euro. Sarebbe poi necessario prevedere un servizio giornaliero di svuotamento dedicato che comporterebbe almeno due ore giornaliere di manodopera. Le stime indicano una spesa annuale di circa 18mila euro annui: costi che, inevitabilmente, andrebbero a gravare sulla tariffa rifiuti a carico dei cittadini”.

Lorenzetti ha riconosciuto l’opportunità della valutazione tra costi e benefici ma ha richiamato anche l’importanza del decoro urbano e la necessità di rafforzare le azioni per aumentare le percentuali di raccolta differenziata. “Non mi pare una scelta opportuna quella di aver tolto i cestini predisposti per la differenziata adducendo come motivazione il fatto che le persone non li sanno utilizzare correttamente. Piuttosto, è fondamentale accompagnare certe azioni con idonee campagne di sensibilizzazione”. Quanto ai cestini per l’indifferenziato, il consigliere ha aggiunto che “un solo svuotamento al giorno è evidentemente insufficiente: quindi o aumentiamo i passaggi degli operatori ecologici o raddoppiamo il numero dei cestini, pur rimanendo prioritarie le sollecitazioni per quelli che consentono la raccolta differenziata”.


3) IN CONSIGLIO UN FOCUS SULLA PROCEDURA PER GLI ACQUISTI DIRETTI
All’interrogazione di Michele Pinassi ha risposto il sindaco Bruno Valentini

La procedura per gli acquisti diretti da parte delle pubbliche amministrazioni è stata al centro dell’interrogazione illustrata, nella seduta consiliare odierna, da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) che ha rilevato come l’atto dirigenziale n° 1316 del 2 settembre 2016, finalizzato all’acquisto di una videocamera Go Pro full HD, non abbia contemplato la verifica del prezzo minimo sul portale dedicato del mercato elettronico “MePa”, realizzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

“Il documento amministrativo – ha specificato – fa riferimento a una ricognizione del prezzo effettuata tramite richiesta di preventivi ad alcune ditte locali, ma non risulta che sia stato considerato il portale ministeriale “MePa”, dove sarebbe stato possibile reperire una telecamera simile a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto: 348 euro circa anziché 366”. Alla richiesta del consigliere di “conoscere se esiste un disciplinare per gli acquisti sotto soglia comunitaria e se, eventualmente, questo preveda la verifica dei prezzi di mercato sul portale ministeriale del MePa” ha risposto il sindaco Bruno Valentini.

“Ai sensi dell’art. 1 comma 449 della legge 296 del 2006 – come ha detto il primo cittadino – vige l’obbligo per l’Amministrazione Comunale di prendere a riferimento i parametri di prezzo come limiti massimi per la stipulazione dei contratti d’appalto esclusivamente con riferimento alle convenzioni stipulate da Consip ai sensi dell’articolo 26 della legge 23/12/1999 n. 488 e non anche con riguardo al mercato elettronico della pubblica amministrazione (cd MEPA)”.

“Per quanto attiene al mercato elettronico della pubblica amministrazione – ha proseguito – il citato articolo 1 al comma 450 prevede, infatti, esclusivamente l’obbligo di utilizzare il MEPA per lo svolgimento delle procedure per gli acquisti di beni e servizi di importo superiore a 1.000 euro, peraltro alternativamente al ricorso al sistema telematico messo a disposizione dalla centrale regionale di riferimento e denominato START.

A causa dell’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti si è reso necessario procedere a una rivisitazione del regolamento per gli acquisti in economia che il competente ufficio aveva predisposto. La Segretaria generale, in attuazione delle linee guida emanate dall’Anac per gli acquisti diretti di importo fino a 40.000 euro, ha predisposto una direttiva, inviata a tutti gli uffici comunali in cui vengono elencati i principi ai quali gli uffici debbono attenersi: verificare che nell’atto sia presente un’adeguata motivazione, che dia conto delle ragioni per cui la stazione appaltante ha optato per un sistema non aperto a tutte le imprese potenzialmente interessate; predefinire i criteri per la selezione degli operatori economici, garantendo la trasparenza nella scelta del contraente e il rispetto del principio di rotazione; dare conto del possesso da parte dell’operatore economico selezionato dei requisiti richiesti e della rispondenza di quanto offerto alle esigenze della stazione appaltante, nonché di eventuali caratteristiche migliorative offerte dal contraente e della convenienza e congruità del prezzo in rapporto alla qualità della prestazione, nonché del rispetto del principio di rotazione; dimostrare una valutazione comparativa tra più operatori del settore oggetto del contratto, attraverso la richiesta di due o più preventivi; in caso di affidamento diretto senza confronto di preventivi, esplicitare in maniera chiara perché è stato scelto quello specifico fornitore e la ragioni di convenienza (non è sufficiente il richiamo generico a “ditte di fiducia””.

Il consigliere Pinassi nell’evidenziare come “non tutto quello che la legge permette è rispettoso del denaro pubblico. Ben vengano le direttive del Segretario Generale, ma queste sotto il profilo etico mantengono delle criticità, perché il problema è il modus operandi che deve essere il più trasparente possibile”.


2) IL TESSUTO COMMERCIALE DEL CENTRO STORICO NEL DIBATTITO CONSILIARE
Il vicesindaco Fulvio Mancuso ha risposto all’interrogazione di Simone Vigni

Il tessuto commerciale del centro storico è stato tema di dibattito consiliare con l’interrogazione presentata, nella seduta odierna, da Simone Vigni (PD) e sottoscritta dalla collega di gruppo Giulia Periccioli.

Richiamando il regolamento per la concessione di agevolazioni tributarie approvato dal Consiglio lo scorso 26 novembre, “finalizzato a incentivare la nascita di nuove attività imprenditoriali artigianali e in ambito di fornitura di servizi destinati alla fruizione di beni culturali, della mobilità sostenibile e dell’ambiente, nonché il commercio al dettaglio di prodotti biologici e del settore agroalimentare senese e toscano”, Vigni ha affermato che “per quanto il provvedimento sia già in vigore da alcuni mesi, non è stata considerata la possibilità di verificarne l’efficacia attraverso un atto ricognitivo tra il periodo di inizio e di fine della sua validità, fissata al 31 dicembre 2017”. “Il regolamento – ha specificato il consigliere – rispondeva alle istanze dei cittadini per la riqualificazione dell’offerta commerciale nel centro storico sito Unesco, ovvero un contesto ambientale e culturale di riconosciuto valore mondiale”.

Sottolineando come sia “importante valutare eventuali modifiche al provvedimento, allo scopo di favorire il massimo successo dell’iniziativa”, Vigni ha chiesto informazioni sul numero delle richieste pervenute, dei soggetti beneficiari delle agevolazioni contemplate dal regolamento, la loro tipologia di attività e le previsioni di spesa suddivise nelle annualità 2016 e 1017. Infine, “se si intende modificare il dispositivo regolamentario o istituire ulteriori provvedimenti per una rivitalizzazione del centro di Siena che passi anche dalla creazione di nuove attività in grado di alzare il livello qualitativo dell’offerta commerciale”.

Il vicesindaco con delega al Commercio, Fulvio Mancuso, ha risposto che, dal punto di vista amministrativo e procedurale, la modulistica per presentare la domanda, da parte degli interessati, è disponibile sul sito web istituzionale alla voce “Domanda agevolazioni”. Le richieste vengono esaminate dalla Direzione Risorse, con il supporto di altri uffici comunali afferenti al Servizio Tributi e al Servizio Attività Produttive, secondo l’ordine cronologico della loro presentazione e le risorse vengono assegnate fino a un massimo di 3mila euro annui per ciascun beneficiario.

“Le domande attualmente in istruttoria – ha specificato il vicesindaco – sono quattro, riferibili a un’attività di ristorazione, un bar con somministrazione di prodotti DOP e IGP, un’estetista e un’enoteca con prodotti del Chianti: tutti esercizi ubicati nelle vie del centro storico”. “Complessivamente, nel triennio 2016/18 – ha aggiunto – sono disponibili 25mila euro annui per sostenere l’operazione; con uno stanziamento nel bilancio previsionale del 2017, abbiamo già contemplato ulteriori risorse anche per il 2019”.

Mancuso ha concluso facendo riferimento ai princìpi dell’economia circolare e alle tipologie di artigianato per il riuso e la rigenerazione di beni “che dovrebbero essere tutelate e incentivate e che potrebbero trovare delle opportunità di insediamento nel centro storico con questa nostra azione. Sul tema dell’economia circolare, ho presentato personalmente una petizione su change.org che ha già raccolto circa 20mila firme e che invito tutti a sottoscrivere, sperando che la stessa si possa tradurre in un’iniziativa di legge nazionale”.

Soddisfatto della risposta Simone Vigni che ha affermato come “l’interrogazione servisse come stimolo per rendere operativo il regolamento in oggetto: il modulo per la presentazione delle domande è stato predisposto con ritardo rispetto alla deliberazione consiliare del documento, ma l’importante è sapere che le domande stanno arrivando”. “25mila euro – ha concluso – sono una buona dotazione di risorse per il triennio 2016/18 ed è gratificante sapere che il regolamento ha già una prospettiva di attuazione anche per il 2019”.


1) IL TRANSITO VEICOLARE DEI DISABILI NELLA “Y STORICA” TEMA DI DIBATTITO CONSILIARE
L’assessore alla Mobilità Maggi, ha risposto all’interrogazione di Ernesto Campanini

La nuova regolamentazione veicolare nella ZTL nell’interrogazione di Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, RC, SsM), che ha stigmatizzato come questa impedisca il transito delle auto delle persone diversamente abili, oltre che dei taxi, nella cosiddetta “Y storica”.

Il consigliere si è focalizzato sulla situazione di via di Città, dove sono presenti uffici comunali e altri luoghi di fruizione pubblica come Palazzo Patrizi, la Sala delle conferenze dell’Accademia degli Intronati e l’Accademia Chigiana: “Una strada in salita e quindi impossibile da percorrere in maniera autonoma per i disabili, anche per l’irregolarità della sua pavimentazione”.

Campanini ha rilevato come “la soluzione di costringere i disabili a chiedere un permesso straordinario agli uffici della Polizia Municipale, con indicazioni precise sugli orari di accesso e di uscita, costituisca per loro un ulteriore disagio, che “l’assessore alla Mobilità ha motivato tale scelta con la necessità di garantire la pedonalizzazione che non sarebbe possibile se circolassero taxi, NCC e contrassegni invalidi. Se si apre al contrassegno invalidi senza deroga, automaticamente passano i taxi e gli NCC di tutta Italia”.

Campanini ha chiesto “di apportare immediatamente modifiche all’ordinanza in questione, autorizzando i disabili a transitare nella Y storica, o almeno su Banchi di Sotto e via di Città, considerato che Banchi di Sopra ha un andamento pianeggiante”, e “di informare il Consiglio quante multe sono state comminate a chi transitava e sostava nella ZTL con il permesso disabili di parenti senza averne i requisiti”.

L’assessore Stefano Maggi ha riportato i dati che dimostrano come “nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 20 dicembre 2016 siano state rilevate 16 violazioni per abuso nell’utilizzo del contrassegno di parcheggio disabili, ai sensi dell’articolo 188 del Codice della Strada. Un abuso, comunque, consistente anche se non facilmente individuabile per la sua complessità”.

Continuando nella risposta l’assessore ha fatto presente che non è possibile fare quanto richiesto dal consigliere perché “se consentissimo l’accesso ai contrassegni invalidi passerebbero anche i taxi, gli NCC e i contrassegni invalidi di tutta Europa. Da tener presente, comunque, che i contrassegni invalidi, seguendo la procedura richiesta possono continuare ad accedere alla “Y storica” dove, dalla sua istituzione, sono state accertate tre violazioni a carico di possessori di questa autorizzazione.

Campanini, nel ringraziare per la seconda parte della risposta, ha ribadito, dichiarandosi completamente insoddisfatto, la necessità di cambiare orientamento per quanto riguarda l’accesso dei disabili nella “Y storica” perché “non è ammissibile che una persona con handicap sia condizionata a decidere prima dove e quando vuole andare”.

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