Ben 14 lavoratori “in nero”, due dei quali minorenni, scoperti lo scorso fine settimana dal Comando Provinciale di Arezzo. Per due imprese sono state sospese le attività per violazioni alla normativa in materia di lavoro.
Durante le attività ispettive sono stati individuati due laboratori, uno di abbigliamento gestito da imprenditori di etnia cinese e l’altro, un laboratorio orafo, gestito da cittadini provenienti dal Pakistan. Quest’ultimo si avvaleva della forza lavoro di 3 dipendenti regolarmente assunti durante le ore diurne, ma dopo le 18 giungevano presso la ditta altri operai, impiegati in nero, per la lavorazione del metallo. L’aspetto più preoccupante è che tra i lavoratori erano presenti anche due ragazzi minorenni, trovati intenti alla lavorazione dei metalli, attraverso saldatrici pericolose nell’utilizzo, senza maschere né protezioni di sorta.
Alla luce delle suddette risultanze, entrambi i titolari sono stati segnalati alle competenti Autorità per violazione alla normativa sul lavoro e si è proceduto, in collaborazione con personale della Direzione Territoriale del lavoro, alla notifica del Decreto di sospensione dell’attività imprenditoriale in base a quanto previsto dalla vigente normativa. Le aziende sanzionate hanno già corrisposto somme per 2.500 euro ciascuna e ora rischiano una multa fino a 2.000 euro per ogni lavoratore impiegato irregolarmente.