Siena è uscita da poco da una amministrazione commissariale ed è particolarmente sensibile a questo scenario. Lo stesso sindaco Valentini evitò di far commissariale Monteriggioni, proprio per allontanare questa immagine deteriore per la vita aministrativa di una comunità. Il commissariamento, prefettizio è qualcosa di ben canonizzato nell’ordinamento italiano. Sicuramente ha una durata limitata e segue delle regole precise e note a tutti”. Così un intervento di Eugenio Neri e Giuseppe Giordano di Siena Rinasce.
“A Siena purtroppo (e questa è una notizia per chi non se ne fosse già accorto) siamo di nuovo commssariati ma stavolta senza clamori, senza figure identificabili, senza cause apparenti: di cosa parliamo? A Siena siamo bravi nelle anomalie anzi questa è la città delle anomalie, la capitale delle anomalie, dove ci si cazzotta per una “parata” ma ci facciamo portare via la gioelleria da casa, ringraziando anche!
Anche il commissariamento di cui parliamo – proseguono Neri e Giordano – è anomalo perché il consiglio comunale è sempre lì, così come il sindaco, e nessun funzionario è arrivato da Roma; eppure il funzionamento della macchina amministrativa è regolato da un gruppo di potere che decide al posto del Sindaco cosa deliberare e quando, cosa votare e quando. Martedì, per chi avesse avuto dei dubbi è successo proprio questo ed è così (forse in maniera meno evidente e grottesca di quanto abbiamo visto due giorni fa), sin dal primo giorno dalla nomina a Sindaco di Bruno Valentini.
Sono evaporati i sogni di cambiamento, di rinnovamento, di rilancio: ora il collante è solo quello di rimanere lì, senza dignità, senza scrupoli ideali, senza prospettive: rimanere lì a tutti i costi. Se in questo panorama quello che manca e di fatto autorizza questo sconvolgente meccanismo, è la mancanza di uno scatto di orgoglio del primo cittadino, che prenda atto del suo fallimento e reagisca (andandosene) ciò che turba di più è l’abitudine alla prepotenza di chi ha distrutto Siena e continua ad esercitare una arrogante egemonia.
Stavolta la città non si scandalizzerà se li mandiamo a casa, non potranno agitarci lo spettro del commissariamento, non diranno che è stato interrotto un processo, perché qui la paralisi, anzi il progressivo avanzare del coma amministrativo è sotto gli occhi di tutti.
Banca, Fondazione , Biotech, Santa Maria della Scala, tasse e tariffe fuori controllo, promesse e chiacchiere questa è la Siena del Valentini, felice di essere ostaggio per poter durare. Come se ne esce, anche per evitare che ogni prossimo Sindaco diventi il Valentini di turno? Liberazione, identità cittadina, ricostruzione. Ma questo è l’avvenire e ne dobbiamo parlare con calma…”