Si tratta dell’utile netto più alto dal 2015 (388 milioni) per la banca di Rocca Salimbeni che realizza anche un risultato operativo netto di 629 milioni. In crescita i ricavi grazie ad una migliore dinamica delle commissioni. Mps registra una redditività (Rote) del 5,3% nonostante l’impatto negativo per gli oneri di sistema pari a circa 3 punti percentuali. Lo stock dei deteriorati è stabile a 4 miliardi. Il contenzioso legato all’informativa finanziaria è calato del 70% rispetto al 2020. Il ratio patrimoniale Cet1 fully loaded cresce all’11 (9% a dicembre 2020).
Lo scorso anno il gruppo Mps ha realizzato ricavi complessivi per 2.980 milioni, in crescita dell’1,3% rispetto all’anno precedente. Escludendo la stima del contributo del portafoglio dell’operazione Hydra la crescita si attesterebbe al 5% soprattutto grazie alla crescita delle commissioni nette. Il margine di interesse e’ risultato pari a 1.222 milioni, in riduzione del 5,4% rispetto al 2020. La flessione e’ stata guidata prevalentemente dal minor contributo del portafoglio non performing derivante, in particolare, dal deconsolidamento del portafoglio dell’operazione Hydra avvenuto a fine 2020.
Le spese amministrative sono pari a 1.926 milioni (-2,6%) e all’interno le spese del personale ammontano a 1.428 milioni (+0,9%) nonostante la flessione degli organici. Mps poi ha contabilizzato un costo del credito clientela pari a -250 milioni che si confrontano con -773 milioni dell’anno precedente. Il dato del 2021 include un effetto positivo di 124 milioni di riduzione di rettifiche derivante dall’aggiornamento degli scenari macroeconomici. Il risultato operativo è positivo per circa 629 milioni, a fronte di un valore negativo di 20 milioni registrato l’anno precedente. Il contributo dell’ultimo trimestre dell’esercizio 2021, pari a -19 mln di euro, è in peggioramento rispetto al trimestre precedente, che aveva registrato un valore positivo di circa 321 milioni.
Mps archivia il 2021 con volumi di raccolta complessiva per 194,7 miliardi con un calo delle masse di 2,9 miliardi. La raccolta diretta cala a 90,3 miliardi. Il decremento è imputabile principalmente alla flessione dei Pct (-2,7 mld), legata alla minore operatività di Mps Capital Services. La quota di mercato del gruppo sulla raccolta diretta si èattestata al 3,54% in calo rispetto a dicembre 2020 (3,93%). Gli impieghi si sono attestati a 79,4 mld, in calo di 3,3 miliardi rispetto al 2020 anche se i mutui (+1,1 mld) sono aumentati anche per effetto delle erogazioni concesse nell’ambito dei decreti emessi a seguito dell’emergenza COVID-19. I crediti deteriorati sono pari a fine dicembre a 4,1 miliardi in termini di esposizione lorda, in aumento rispetto al dato del 31 dicembre 2020 (pari a 4 miliardi). A fine anno l’esposizione netta ai èdeteriorati del gruppo Mps si à attestata a 2,1 miliardi in leggera diminuzione rispetto al 30 settembre 2021 (pari a 2,3 mld) e sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2020 (pari a 2,2 mld).
Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 31 dicembre 2021 il Common Equity Tier 1 Ratio si è attestato a 12,5% (rispetto al 12,1% di fine 2020 e al 12,3% del 30 settembre 2021) e il Total Capital Ratio è risultato pari a 16,1%.
Su richiesta della Consob, l’istituto di credito indica che potrebbe registrare uno shortfall di 150 milioni alla fine del 2022, sottolineando come le previsioni sullo shortfall di capitale si stiano progressivamente riducendo. “Rispetto alle stime formulate nel Bilancio 2020, che evidenziavano uno shortfall giò a partire dal primo trimestre 2021 con una crescita a 1,5 miliardi all’inizio di quest’anno, si legge nella nota sui conti, “anche a dicembre 2021, come nei trimestri precedenti, non è emerso alcuno shortfall”.
Nell’orizzonte dei prossimo dodici mesi, invece, “nell’ipotesi che l’aggiornamento dei modelli interni alle linee guida dell’Eba si concluda entro la fine dell’esercizio 2022, potrebbe emergere uno shortfall di 150 milioni”. Nel primo trimestre del 2023, considerando la riduzione programmata di capitale collegata al phase-in del requisiti IFRS9 e altri effetti, lo shortfall sull’aggregato patrimoniale Tier1 potrebbe arrivare a 500 milioni ma tale shortfall “non tiene conto di possibili iniziative di capital management a disposizione della Banca”.
Mps è sempre in attesa del via libera per l’aumento di capitale da 2,5 miliardi e “sta fornendo tutti i chiarimenti necessari richiesti dalle Autorita’ ma attualmente non vi è una stima precisa dei tempi necessari alle autorità competenti per portare a termine i rispettivi processi”.