Il marchio più antico del mondo rischia di scomparire (per volere della BCE) spezzando una volta per tutte il legame con un territorio che già ha sofferto tantissimo in termini di occupazione, di sviluppo, di opportunità.” Così l’inizio dell’intervento del consigliere comunale capogruppo di Siena Ideale, Davide Ciacci, nel corso del Consiglio comunale monotematico odierno su Mps.
“Si parla di esuberi dell’ordine di migliaia di impiegati, ben oltre gli impegni presi da MPS con l’Europa.
Nessuno esprime posizioni chiare, alimentando solo incertezza e preoccupazione. La trattativa del Tesoro coinvolge attivamente attori come Regione, Comune e parti sociali? Forse no. Non in questo momento.
La due diligence di Unicredit sembra palesare una banca ancora in crisi, ma i dati della semestrale MPS evidenziano, per la prima volta dopo vari anni, un utile importante (600 milioni). Forse questa Banca e le sue persone possono ancora dare qualcosa?
A fronte di questa situazione così incerta quale è la miglior soluzione per MPS? Difficile in un contesto così frammentato e sottoposto a tante incertezze decisionali avere dei punti fermi su cui basare una proposta forte.
Di sicuro non possiamo dimenticare chi è MPS, cosa ha fatto per questa città, per il territorio, per l’indotto, ma anche per il Paese e non possiamo dimenticare le persone che ne fanno parte, che hanno vissuto anni a difendere un marchio storico, pagando per colpe di altri.
Per MPS si aprono più scenari o forse si devono aprire forzatamente, ma solo per vincoli imposti, in un momento post pandemico pieno di incertezza. Possibile che solo una burocratica scadenza temporale possa essere così rilevante per decidere le sorti di quello che è stato uno dei principali istituti bancari nazionali e delle sue persone?
Forse questo momento economico, ancora sotto minaccia Covid, non è il momento più giusto per poter decidere. Di sicuro occorre comprendere che uno spezzatino tra filiali, direzione, strutture commerciali, vendute a più interlocutori, non costituisce un vantaggio né per chi compra né per chi vende.”