Così un intervento del consigliere comunale Tommaso Bartalini di Impegno Civico Siena.
“Se da una parte sono divertenti le critiche di chi per decenni ha occupato militarmente tutte le istituzioni cittadine, finendo per esprimere giudizi poco credibili, quello che più sorprende – prosegue Bartalini – è il tono apocalittico con cui vengono declinate le scelte compiute dall’amministrazione e dalla maggioranza.
La domanda di fondo, che rende poco serio il dibattito, si basa sulla solita pregiudiziale ideologica che viene a galla quando si parla di cultura. Come avrebbero reagito i vestali (o presunti tali) della cultura senese qualora vi fosse stata un’amministrazione e una maggioranza di diverso colore? Si parlerebbe di invasione di campo da parte dell’amministrazione o di uno strumento per rafforzare il rapporto tra le istituzioni musicali e il Comune?
Chiedo questo perché nello stesso momento in cui si grida allo scandalo per la modifica statutaria del Siena Jazz, è stato approvato in consiglio comunale lo statuto della neo fondazione del Santa Maria della Scala con una sola preoccupazione da parte delle minoranze: il Comune resti indiscusso proprietario ed assuma un ruolo centrale. Evidentemente la si pensa in maniera diversa per quanto concerne la cultura musicale.
Sul Franci il discorso cambia. Formalmente l’operato dei vertici dell’istituto musicale parrebbe incontestabile, tuttavia, in un’ottica di dialogo e reciproco rispetto, si sarebbe potuto agire diversamente, collaborando anche da posizioni diverse. Buon governo, in definitiva, significa questo.”