“Sulla questione della metanizzazione di Santa Colomba il sindaco e la vicesindaco hanno la memoria corta. È molto più semplice attaccare dicendo che durante la precedente amministrazione, quando ero sindaco, la questione non è stata portata avanti, piuttosto che informarsi, anche solo dai cittadini della frazione, che sono stati sempre coinvolti, o ricordarsi di come sono andate le cose”. Con queste parole il consigliere del gruppo Per Monteriggioni, Raffaella Senesi, commenta la risposta ricevuta dal Pd di Monteriggioni in merito alle sue dichiarazioni sul processo di richiesta di metanizzazione di alcune delle zone limitrofe di Monteriggioni, che era stato sollecitato dal gruppo consiliare lo scorso ottobre.
“La questione della metanizzazione di Santa Colomba – spiega Senesi – è iniziata alcuni anni fa, quando era ancora sindaco Bruno Valentini Capogruppo centrosinistra Buti e consigliere Andrea Frosini. A quel tempo il Comune aveva manifestato la volontà di iniziare l’iter per metanizzare Santa Colomba, Fungaia e altri territori non coperti da questo servizio. Ho partecipato personalmente a questi incontri in qualità di segretaria dell’Unione comunale Pd e sono stati coinvolti anche due cittadini della frazione che si sono occupati della raccolta delle adesioni. Furono richiesti piccoli prestiti a tasso agevolato alla Chianti Banca, invitando un loro funzionario alle riunioni che si tenevano in merito alla questione. L’investimento totale era stimato all’epoca in 800 mila euro, di cui 100 mila euro a carico dell’amministrazione e 600mila euro a carico delle 250 famiglie di Santa Colomba, Fungaia, Cannuccio e zone limitrofe, mentre il restante lo avrebbe dovuto mettere Estra.
Purtroppo – continua Senesi – la soc. Fungaia (ca. 60 famiglie) si ritirò e ca. 20 famiglie di Santa Colomba non aderirono perché nel tempo avevano investito in altre soluzioni energetiche. A questo punto le famiglie erano circa 100 troppo poche e i costi troppo alti. Furono fatte altre riunioni, anche alla presenza del funzionario di Estra, ma non fu raggiunto il numero di famiglie che avrebbe permesso l’investimento. La problematica è tornata a galla nel 2013, quando ancora non ero sindaco, fu fatta una ulteriore indagine ma l’investimento era sempre troppo oneroso per chi aderiva. Quando sono stata eletta, nel maggio 2014, la questione della metanizzazione di Santa Colomba è stata riaffrontata ma in quel momento la stessa Estra consigliò di non fare niente, perché era in vista una gara a livello regionale e non avrebbero processato nessuna richiesta. Le ditte che partecipavano alla gara avrebbero potuto offrire condizioni più vantaggiose per i cittadini. Di questa gara era a conoscenza tutto il gruppo di centrosinistra, tra cui l’attuale vicesindaco Paola Buti e segretaria del Unione comunale PD, e tutti erano d’accordo per aspettare. Addirittura l’attuale sindaco, allora assessore e vicesindaco, seguiva personalmente la questione della metanizzazione di Pian del Casone. L’unica cosa che abbiamo potuto fare in quel momento è stata portare il metano in Castello, perché l’intervento richiedeva costi minori e già previsto.
Alla luce di questa ricostruzione – conclude Senesi – e dopo aver sollecitato l’amministrazione comunale lo scorso ottobre di procedere con una lettera di manifestazione di interesse per portare il metano nelle zone in cui ancora non è attivo tale servizio, mi sembra veramente assurdo sentirmi dire che per cinque anni non mi sono occupata della questione. Quello che è chiaro, invece, è che c’è stato un grave ritardo da parte dell’attuale amministrazione nel tentare di attivare l’iter per portare il metano in queste zone e che, per giustificarsi, si dà la colpa agli altri senza assumersi le proprie responsabilità”.