giovane laureato in Relazioni Internazionali dell’Università degli Studi di Siena, per Eiffel Edizioni.
Il volume (inizialmente previsto a marzo ma rinviato causa emergenza Covid-19), andato in stampa in questi giorni ed ufficialmente disponibile al pubblico, ripercorre le relazioni fra Italia e Libia a partire dagli inizi del Novecento per arrivare alla crisi attuale ancora in svolgimento, evidenziando in particolare i rapporti di forza, interessi e attori che operano in prima linea e dei rispettivi partner esteri.
“La cesura storica e politica rappresentata dal 1945 – prosegue la prefazione del professor Soave – sembrò spezzare definitivamente il legame italo libico. Il trattato di pace imposto dai vincitori del secondo conflitto incluse anche la Surrender of Rights coloniale: da un lato gli anglo americani ritennero che l’Italia non fosse più in grado di sostenere il fardello coloniale, dall’altro essi si appropriarono di una importante base strategica del Mediterraneo. Nel 1956 un accordo bilaterale avviò le relazioni italo libiche postcoloniali, aprendo alle iniziative di Enrico Mattei. Fu De Gasperi a favorire la nascita dell’Eni e a porvi a capo proprio Mattei, il quale professò e praticò l’autonomia energetica dell’Italia nel nuovo contesto della liberazione del Terzo Mondo. Questo paradigma, dietro il quale si celava la sempre vitale e capace diplomazia italiana, fu messo duramente alla prova nell’estate del 1970 quando il nuovo leader libico, Gheddafi, espulse la comunità italiana. In realtà precisò da subito di non voler eliminare i rapporti con l’Italia quanto ricostituirli su basi diverse. Ad elaborare la risposta all’ONU a quella traumatica decisione fu soprattutto, in veste di ministro degli Esteri, Aldo Moro, fra i più pazienti e riflessivi protagonisti della politica italiana del secondo dopoguerra. Sopravvissuto alla guerra fredda, Gheddafi conobbe nei primi anni 2000 un’inattesa e sorprendente riabilitazione. Ripudiato il terrorismo internazionale, egli divenne un prezioso partner strategico dell’Occidente e in particolare dell’UE nel contenimento dei flussi migratori mediterranei. Le primavere arabe poi sono state, come noto, il contesto entro il quale alcune potenze occidentali hanno potuto regolare conti vecchi e nuovi con il perturbatore Gheddafi. Marco Gregori ha il merito di aver proposto una ricostruzione puntuale, articolata e analitica del lungo corso dei rapporti italo libici, sopravvissuto ai profondi cambiamenti politici verificatisi nei due paesi e negli scenari internazionali. Ci ricorda soprattutto quanto l’attacco all’integrità libica, e alla Special Relationship fra Roma e Tripoli, abbia contribuito a rendere il Mediterraneo fonte di instabilità, come dimostra l’attualità.”
LIBIA, dal colonialismo alla crisi del nuovo millennio
Autore Marco Gregori
Editore Eiffel Edizioni
Pagine 312
Formato Cartaceo
Genere Saggio storico-politico
Prezzo € 15,00 (paper)
Isbn 978 88 95447 40 7
Disponibile su:
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