Ospite la giornalista Anna Copertino autrice del libro “Un giorno per la memoria”. Presenti anche Angela Procaccini e Susy Cimminiello.
Prima parte della mattinata con gli interventi delle istituzioni. Apertura del preside dell’istituto “Sarrocchi” di Siena, Stefano Pacini, che ha ringraziato i presenti sottolineando l’importanza di questo tipo di incontri. Poi è stata la volta dell’intervento della vicepreside professoressa Paola Calise Piro, referente dei progetti della legalità, che ha svolto una riflessione sulla volontà e costanza della scuola nel realizzare questo tipo di progetti.
Successivamente l’intervento delle autorità presenti all’incontro. Il Prefetto di Siena, Armando Gradone, ha citato Giovanni Falcone sull’impegno per sconfiggere la mafia, con la collaborazione della magistratura e l’intervento delle forze dell’ordine “La mafia si può vincere se ci sono buone istituzioni” ed ha parlato delle esperienze personali in terra di Mafia e si è espresso con queste parole sul fenomeno mafioso: “Più la mafia è forte, più erode il sistema pubblico”.
Il Questore di Siena, Costantino Capuano, ha parlato della difficoltà nel capire i fenomeni mafiosi da chi non ha vissuto o non ha provato sulla propria pelle i suoi effetti.
Il comandante provinciale dei Carabinieri di Siena, Colonnello Stefano Di Pace sull’importanza dell’orgoglio per la propria terra e per difenderla é indispensabile la conoscenza del problema.
Il comandante della Guardia di Finanza della provincia di Siena, Giuseppe Antonio Marra ha parlato del compito delle istituzioni per garantire un buon livello di sicurezza nel luoghi di mafia ed ha citato Falcone (“Follow the money”) per introdurre il tema dei sequestri delle forze dell’ordine, anche in Toscana. Marra ha concluso facendo vedere un video della Guardia di Finanza sui vari sequestri ed operazioni contro la criminalità, Toscana compresa.
Il consigliere provinciale e sindaco di Castelnuovo Berardenga, Fabrizio Nepi, ha raccontato della sua esperienza durante gli attentati del 1992, il maxiprocesso ed il clima di fermento sui fatti di mafia, quando, in quegli anni, era adolescente.
Il sostituto procuratore di Siena Niccolò Ludovici ha spiegato come analizzare le organizzazioni mafiose in base a due criteri fondamentali, la riserva di violenza e la vocazione economica, che rendono la mafia così forte e affermata. Ha infine spiegato agli studenti, come funzionano gli appalti.
L’assessore all’Istruzione del Comune di Siena, Paolo Benini ha affrontato l’argomento delle difficoltà del meridione d’Italia, responsabilizza la politica e l’amministrazione di scelte errate in passato hanno portato la nascita dell’illegalità in alcune zone del sud Italia.
Nella seconda parte dell’incontro, gli studenti sono stati coinvolti nel dialogo con l’autrice del libro “Il giorno della memoria”, oltre che giornalista e scrittrice Anna Copertino, che accompagnava i familiari delle vittime innocenti di mafia: Angela Procaccini ha raccontato con grande emozione la storia della tragedia della giovane Simonetta, uccisa a soli 11 anni. Era presente anche Susy Ciminiello che ha portato la testimonianza di suo fratello Gianluca Ciminiello, ucciso nel 2010. Era un tatuatore e venne fatto uccidere da un’altro tatuatore, dopo un litigio. Il microfono è poi passato in mano agli studenti che hanno posto molte domande interessanti, riguardanti il libro, le esperienze tragiche dei familiari, il dolore e la paura.
Riepilogo finale del giudice Sica con particolare interesse all’emozione provara durante il racconto delle testimonianze dei parenti delle vittime. Intervento sull’importanza della lotta alle mafie perché queste portano sempre danni alle società. Importante anche il sostegno alle vittime di mafia, che non sempre riescono a sostenere le spese per raccontare la loro preziosa testimonianza. Riporta l’attenzione sul nostro territorio già infettato dal virus mafioso: “Bisogna stare attenti a noi stessi per prevenire… per combattere il fenomeno mafioso si deve camminare tutti insieme e l’associazione “Libera” si attiva in tutto il territorio nazionale con attività di memoria e di speranza”.
Il progetto “Camorra: un dramma non solo napoletano”, curato dalla professoressa Paola Calise Piro, vicepreside dell’istituto Sarrocchi e dalla professoressa Marina Berti, rientra nell’ambito dei percorsi di Costituzione e cittadinanza e di legalità.