“Un impianto così importante e impattante deve essere illustrato in Commissione regionale Ambiente, come già accaduto per il gassificatore Eni a Livorno. Dobbiamo renderci conto dell’impatto di tale carbonizzatore sul territorio, sulla salute dei cittadini e sulle benefiche ricadute economiche per la Toscana – dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi -.
Questa regione sconta l’atavica mancanza di impianti per lo smaltimento di fanghi biologici delle acque reflue urbane, una clamorosa e miope mancanza di programmazione da parte della Giunta Rossi, che nel 2018 portò allo sciopero delle ditte di auto spurgo che tutt’oggi sono costretti ad operare in deroga. La Regione, invece di fare vari impianti piccoli di vicinanza, come reclamato dai produttori, privilegia mega-progetti di investitori che arrivano da fuori regione che, anche in questo caso come accaduto per le infrastrutture e i trasporti, si appropriano dei servizi pubblici dei toscani i cui soldi che, tramite Acea Ambiente, andranno a Roma e in Francia. Stop alla svendita dei servizi pubblici toscani come stanno facendo Rossi e il Pd, visto che ci sono imprenditori del settore disponibili ad investire in impianti di smaltimento dei fanghi senza mandarli fuori regione”.