Ne sono strafelice e se ieri l’assessore avesse risposto a telefonate, sms e mail del nostro Comune avrei esultato ancora prima”. Così interviene il sindaco di Siena, Bruno Valentini.
“Purtroppo però al positivo interessamento della Regione non corrispondono ancora le comunicazioni formali dell’Ufficio Scolastico regionale, secondo le quali (come ci ha partecipato la dirigente dell’Istituto comprensivo interessato) la scuola è stata soppressa, come ci è stato per adesso confermato anche dall’ufficio scolastico della Provincia. Poiché non abbiamo altro scopo che salvare quella scuola e monitorare che la burocrazia statale si adegui alle indicazioni delle istituzioni, continueremo ad essere attenti fintanto che non vedremo assegnati gli insegnanti, cosa che ancora manca. Inoltre vorremmo anche capire, se la scuola resterà, come verranno assegnati gli insegnanti, ovvero se con continuità (in modo da mantenere il profilo professionale idoneo a questo tipo di insegnamento) oppure se con una logica residuale ovvero come riempititivo dell’ultimo minuto. Il problema è che la maggior parte dei piccoli scolari non sono senesi e vengono da tante città diverse e quindi non hanno chi rappresenta specificamente i loro interessi e per questo il Comune di Siena si sente così coinvolto Il resto della discussione interessa poco alla gente e lascio i toni beceri a chi irresponsabimente li usa senza rendersi conto del degrado culturale che contribuisce a produrre”.